Dopo un errore nel primo tempo, Chris Osgood si è ampiamente riscattato nel secondo
I Pittsburgh Penguins non sono stati i ragazzini timidi che si presentarono sul ghiaccio della Joe Louis Arena un anno fa per le prime due partite della finalissima. Hanno lottato, tirato in porta, dominato il secondo periodo. Ma alla fine, proprio come dodici mesi or sono, la prima vittoria nella serie è andata ai Detroit Red Wings.
Le ali rosse recuperano Nicklas Lidstrà¶m e Jonathan Ericsson, ma Pavel Datsyuk e Kris Draper restano in tribuna. I pinguini ripropongono lo stesso schieramento a undici attaccanti che li ha portati fino a questo punto. Gli scontri linea contro linea sono chiari sin dalle prime battute. Il terzetto di Henrik Zetterberg, supportato nelle retrovie da Nicklas Lidstrà¶m e Brian Rafalski, controlla quello di Sidney Crosby, mentre la linea di Marian Hossa, con Brad Stuart e Niklas Kronwall alle spalle, incrocia quella di Evgeni Malkin.
Ma a recitare il ruolo del protagonista non sono gli accorgimenti tattici di Mike Babcock e Dan Bylsma, bensì le ormai famose balaustre di fondo dello stadio di Detroit, che tendono a regalare golosi rimbalzi a chi ne sa approfittare. La rete del vantaggio per i padroni di casa cade proprio con un tiro-appoggio di Brad Stuart che sibila a lato della porta di Marc-André Fleury e ritorna immediatamente nello slot, dove cozza contro il corpo del portiere e carambola in rete.
Il primo tempo è ben controllato dai Red Wings, che però non riescono a tradurre la mole di lavoro in concrete occasioni da rete. Anzi, con poco più di un minuto da giocare, lo stesso Brad Stuart lascia il disco sul bastone di Evgeni Malkin nel tentativo di liberare il terzo. Il tiro centrale del russo non viene controllato da Chris Osgood e Ruslan Fedotenko realizza il pareggio.
L'estremo difensore delle ali rosse si fa ampiamente perdonare nei secondi venti minuti, dominati dagli ospiti. Ferma dapprima Chris Kunitz da pochi passi su perfetto assist di Sidney Crosby e, soprattutto, riesce a deviare un tiro a colpo sicuro di Evgeni Malkin lanciato in solitudine da uno svarione sulla linea blu offensiva di Niklas Kronwall. Come spesso accade, chi sbaglia paga. A 58 secondi dalla seconda sirena, Johan Franzen si ritrova sul bastone un disco consegnatogli dalle balaustre di fondo dopo un tiro di Brian Rafalski e lo insacca sfruttando, ancora una volta, il corpo di Marc-André Fleury.
Se dopo quaranta minuti i Penguins possono recriminare per i rimbalzi andati tutti a favore dei Red Wings, nell'ultimo tempo esce la vera forza di Detroit. Agevolata dalla rete in entrata di Justin Abdelkader, lesto a gettarsi su un disco che Jordan Staal aveva perso di vista, la squadra di Mike Babcock controlla il disco come solo lei sa fare. Gli ultimi dieci minuti sono uno spettacolo a livello di gestione degli eventi. Sidney Crosby e compagni, che dovrebbero lanciarsi all'attacco, riescono a malapena a superare il centropista, tanto è efficace il fore-checking avversario.
Gara 1 si chiude dunque con la vittoria dei Detroit Red Wings, tutto sommato meritata. Fra poche ore si scende di nuovo in pista per la seconda sfida, nella quale i Pittsburgh Penguins dovranno fare di tutto per evitare di tornare a casa con un pesantissimo 2 a 0 sul groppone.