Dimostrazione di forza

Dan Cleary ancora decisivo per Detroit…

La storia di Dan Cleary s'intreccia con la sfida tra Blackhawks e Red Wings. Perché Cleary tra tante stelle sul ghiaccio?

Semplice, aiutato dal fatto dell'essere l'eroe di gara 7 contro Anaheim, suo il gol qualificazione, e sorprendente per il suo impatto, da ex, contro Chicago.

Cleary e la National Hockey League, dal sogno di giocarci all'esordio praticamente disastroso, dopo i tanti punti messi a segno nelle leghe minori con i Belleville Bulls.

Prima scelta dei Blackhawks nel draft del 1997 ( 13° subito dopo un certo Marian Hossa nell'anno di Thornton, Marleau, Jokinen, Luongo e Brewer) quando debutta sul ghiaccio scende solo per 6 partite, zero punti e rispedito ai Bulls"(no non si dà  al basket ma rientra con i Benneville!) finché lo United Center se ne libera regalandolo agli Oilers nel 1999.

Il successivo lock-out lo spedisce in Svezia, e il "giocatore dinamico" come fu definito appena sedicenne da un certo Mike Babcock, iniziò a credere di essere disoccupato una volta rientrato nella Nhl. Aveva appena messo a segno solo 17 punti in 68 gare con i Coyotes e non sembrava essere adatto al gioco della lega principale di hockey.

"Ti cerca Detroit" le parole riferite a Cleary nel 2005, che immaginiamo pallido per lo stupore, il quasi inattivo giocatore diventa un campione.

Contro i Blackhawks nelle prime due gare visibilmente ci tiene a chiudere un discorso ancora aperto col passato.

Poco importa se Adam Burish approfitta di una disattenzione di Ericsson in un retropassaggio per anticipare Osgood nel vantaggio, Chicago restituisce l'errore e tre minuti dopo Cleary mette in mostra l'anticipo ai danni di Seabrook, la velocità  del contropiede, la freddezza nel fulminare Khabibulin per il bellissimo pareggio. Non male per uno cui hanno concesso un'ultima possibilità  di giocare nella Nhl quasi per scommessa.

Rischia parecchio Khabibulin sugli attacchi Red Wings, ma molto meglio va all'autore del'uno a zero Burish, non si accorge che il pattino del compagno Eager gli sfiora la gola in un impatto simile a quello di Zednik nel febbraio 2008, fortunatamente la barba del giocatore degli Hawks è più resistente di un casco e nessuna conseguenza grave. Ancora peggio se la passa la difesa di Chicago, con troppa sufficienza perde un disco a causa del pressing di Franzen, e dopo il recupero disco alle spalle del portiere ospite, 2 a 1!

I giovanissimi leoni guidati da Quenneville non mollano, l'ultimo periodo si sveglia con la botta di Seabrook non trattenuta da Osgood, il puck è spinto nella porta vuota da Versteeg per il più facile dei pareggi. La Joe Louis Arena ha troppa fiducia nei suoi campioni, a riportare avanti Detroit ci pensa Samuelsson, altro eroe della battaglia con i Ducks prima che un altro colpo di classe di Dan Cleary chiuda il match.

Basta infatti un riflesso al numero 11 per mettere il suo bastone nella traiettoria di un disco già  a mezz'aria, capolavoro e 4 a 2, con i relativi dubbi che quel Cleary con la maglia Red Wings sia il Cleary visto di passaggio allo United Center.

Gara 1 si chiude con il gol del 5 a 2 di Zetterberg a porta vuota, il risultato appare fin da ora come un macigno su una serie con degli evidenti favoriti.

Ancora Joe Louis Arena, e naturalmente Detroit vincente, questa volta però sono i supplementari a decretare il vincitore, e anche gara due è subito in salita per i campioni, perché è il talento di Jonathan Toews a sbloccare il risultato grazie alla superiorità  numerica sul ghiaccio(out Samuelsson e Stuart) con il disco verso Sharp che va a sbattere sul pattino di Ericsson. Se l'intuizione arriva dal capitano di Chicago da chi può partire la reazione? Naturalmente da Nicklas Lidstrom nel power play concesso proprio da Toews, con assist verso Rafalski che trova un corridoio stellare per il pareggio.

Ma niente è paragonabile sul ghiaccio all'ispirazione di Cleary, prima bloccato da Khabibulin in un'azione dove prova a fare l'highlander contro tre giocatori di Chicago e poi cogliendo di sorpresa anche la tv innestando il turbo, superando a doppia velocità  uno sconsolato Keith in controtempo, e nell'uno contro uno battendo agevolmente Khabibulin fin lì perfetto. La barba da vichingo che si è lasciato crescere per i playoff è un'altra,piccola, prova che il giocatore è maturo, ed è il nuovo incubo della sua ex Chicago.

Per fortuna dei Blackhawks la stella di Toews è ancora accesa e raggiante, senza l'apporto del gemello del gol Kane tocca a lui segnare nel periodo finale la rete del 2 a 2, deviando il tiro di Versteeg per oltrepassare Osgood.

Chicago mancava dai playoff dal 2003, squadra giovanissima che paga la paura dei supplementari, tempi chiamati anche "Sudden Death" morte improvvisa per chi subisce il gol, e se combatti i campioni con la sfrontatezza che l'entusiasmo regala ai giovani leoni dei Blackhawks metti in preventivo l'errore o distrazione.

Succede cosi che perdere il disco ingenuamente in zona d'attacco faccia passare il sogno a incubo, il tre contro uno che scaturisce vede Samuelsson recuperare il disco su cui si avventa Hudler, assist per Filppula che è cinico nell'offrire il puck ancora per Samuelsson, tiro e rete, boato del 3 a 2, dimostrando fantasia nell'attaccare.

Chicago prende appunti sulla lezione di hockey di queste due gare, Detroit respira l'aria del trionfo dopo le botte e le paure con Anaheim, Cleary si prende le sue soddisfazioni contro la sua ex squadra, facendo intuire che c'è ancora tempo per il passaggio di consegne tra la generazione vincente dei Red Wings e quella che potrebbe dominare il futuro a tinte Blackhawks.

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