Daniel Cleary, decisivo in Gara7
È stata una serie epica, vinta solo con un gol di scarto e che non ha fatto mancare colpi di scena, riviviamo Detroit Red Wings contro gli Anaheim Ducks.
Detroit @ Anaheim (1 a 2) gara 4
Sotto 2 a 1 i campioni dei Red Wings tramortiti dalla doppia vittoria di Anaheim cercano sul ghiaccio ostile di riprendere una serie che si è rivelata più complicata del previsto.
La partenza è ancora da incubo, con Zetterberg che perde il disco e Anaheim ha l'attimo letale per lanciare Corey Perry, tutto solo può fiondare il puck in rete sfruttando la carambola sul palo, non è passato neanche un minuto dall'inizio del match,1 a 0.
Detroit ha pochi secondi dopo la possibilità del pareggio ma Datsyuk sbatte su Hiller e per i tifosi delle Ali Rosse il brutto sogno ricomincia. La corazzata dei campioni sbatte su una difesa granitica, ne fa le spese Hossa, si ritrova tra Ryan e Pronger e viene abbattuto, costringendo il veterano bulldozer dei Ducks alla penalità .
Sciaguratamente i Red Wings trovano sulla loro strada i riflessi di Superman Hiller e anche il power play non funziona, finché è Franzen a sfidare Getzlaf, disco rubato e scambiato con Filppula, in due contro quattro avversari creano scompiglio e la conclusione di Johan Franzen supera finalmente il portiere di Anaheim. Al replay si ammira anche una buon dose di fortuna, col passaggio di Filppula in realtà deviato da Beauchemin per il preziosissimo pareggio.
L'ultimo minuto del primo periodo parte con Nicklas Lidstrom che apre l'azione offensiva ma Hiller annulla la successiva avanzata di Stuat rinviando erroneamente sul pressing di Hossa, il disco arriva cosi a Kronwall che tira e sulla traiettoria Franzen regala una magia, colpendo il puck con un movimento del bastone simile ad un calciatore che segna di tacco spalle alla porta, per l'estremo difensore dei Ducks nessun miracolo 2 a 1. Chiudere in vantaggio un periodo complicato è l'ideale per coach Babcock che sia al vantaggio di Anaheim che alla rimonta dei suoi non ha minimamente cambiato espressione del viso, lasciando trasparire un mix tra soddisfazione e ribrezzo.
Il gioco di Anaheim è efficace nell'annullare le prodezze dei singoli, se un attaccante sfugge alla morsa difensiva poi sbatte su Hiller, Franzen è l'eccezione e si dimostra più adatto al clima playoff rispetto alla regular season. Chi invece con questa postseason sta litigando è Pavel Datsyuk, capace di essere un'artista nelle 82 partite che precedono questa fase e ora giocatore nervoso, che non segna e si fa male quando carica un avversario perché non si accorge che questi è il doppio più potente (chiedete a Scott Niedermayer) ci fa giungere alla conclusione che chi indossa quel numero 13 non è Datsyuk ma un lontanissimo parente della star candidata a tutti i trofei stagionali più importanti.
Ryan Getzlaf è invece la sintesi della potenza fisica di Anaheim, quando il disco viene intercettato a Lidstrom è l'All Star a scontrarsi con Ericsson, rimanere in piedi, e lasciare un disco d'oro per Perry, conclusione che non lascia scampo a Chris Osgood e 2 a 2.
La reazione di Detroit non tarda ad arrivare, ancora la firma dell'ispirato Franzen, recupero del puck nell'infuocata zona difensiva Ducks e passaggio per Hossa, finalmente decisivo nel battere Hiller. Primo segno di nervosismo al gioco Red Wings è di Beauchemin, una spinta di troppo su Filppula concede la superiorità a Detroit, pagata a caro prezzo visto che al trio delle meraviglie biancorosso si aggiunge capitan Lidstrom, che finta il tiro poi fa concludere Marian Hossa ed è ancora gol, ad un minuto dalla fine del secondo periodo, 4 a 2 e primo decisivo allungo in questa partita.
Gli ultimi venti minuti dell'incontro sono all'insegna di Hiller, protagonista in positivo quando nega la tripletta a Hossa e respingere il tiro numero 51 della serie avvenuto nel periodo finale, con Osgood fermo nella stessa statistica a 17! Super Hiller non può far nulla alla successiva fuga solitaria di Samuelsson, il rumore del palo scheggiato nel 5 a 2 è il segno della resa per quest'incontro, con Giguere che subentra in porta.
Solo il capitano non si arrende, Niedermayer segna il 5 a 3 che riaccende le speranze sfruttando il power play regalato da Helm, trovandosi pronto a concludere, su Osgood spiazzato, la splendida apertura di Corey Perry e Ryan Getzlaf. Mancano dieci minuti al termine, la furia Ducks si esaurisce contro Chris Osgood e gli automatismi dei Red Wings irritano Beauchemin, già protagonista in negativo, ma che guadagna applausi quando stende Kopecky con 8 velocissimi pugni.
Le speranze dei tifosi locali s'infrangono quando, a porta vuota, è Zetterberg a recuperare il possesso del disco e involarsi verso il 6 a 3 finale, primo risultato eclatante dopo tre partite con scarto minimo. La differenza è spiegata con l'intuizione di Babcock, Franzen-Filppula-Hossa confezionano sette punti e stendono i Ducks.
Anaheim @ Detroit (2 a 2) gara 5
Lo stop di gara 4 si ripercuote anche nella partita della Joe Louis Arena. Ancora una volta è "The Mule" Johan Franzen a cambiare l'equilibrio della sfida, trovandosi a suo agio nel clima playoff, addirittura da ricevere anche l'appellativo di "Mister Maggio"visto che in questo mese dà sempre il meglio di sé ed è come che migliori una versione di se stesso nascosta durante il campionato.
L'inizio è ancora segnato dalle provocazioni dei Ducks, con Datsyuk vittima sacrificale anche se nelle risse non c'entra pressoché niente, e la pressione dettata dal clima di Hockeytown mette le ali ai Red Wings, diventati in questa gara anche abbastanza violenti, rispondendo per le rime alle cariche delle precedenti battaglie.
La serata di Hiller si vivacizza da subito, già in ansia quando Filppula in ginocchio riesce a servire Franzen con l'ottima risposta del goalie svizzero, che ha metà primo periodo ha già salvato nove tiri contro una singola parata di Osgood, che dopo venti minuti blocca altri due tentativi Ducks.
La ripresa conferma la maledizione di Datsyuk, ancora a secco in questa serie nonostante 28 tentativi contro Hiller, è cosi dopo un disco perso da Getzlaf è la novità Abdelkader a lanciare Franzen, lampo, finta su Whitney e puck piazzato alle spalle del super portiere di Anaheim, 1 a 0. 37 secondi dopo nuovo suicidio difensivo dei Ducks, conclusione di Zetterberg non trattenuta e disco colpito al volo da Hudler per un bellissimo tap-in, è 2 a 0 ed è un colpo che manda ko il morale degli avversari.
Per un attimo l'Artista torna sul ghiaccio, concede un colpo da biliardo per sollevare il disco e avvicinarsi a un gol da standing ovation alle spalle di Hiller, ma per Datsyuk non è momento di gioire. La penalità ai danni di Kronwall concede uno spiraglio ai Ducks per rientrare in partita, con Osgood che salva su Selanne e su Pronger, ma si arrende a Ryan Whitney che trova il corridoio perfetto per il 2 a 1.
Da questo punteggio riparte il periodo finale, ma il tabellino marcatori si arricchisce solo dalla parte dei campioni, Osgood blocca l'attacco Ducks, Hiller dopo un primo miracolo su Hossa e poi su Kronwall non può nulla sulla pressione di Zetterberg e Cleary, il successivo rimbalzo del promettente Helm vale il gol del 3 a 1, mancano tre minuti e cala il sipario sulle speranze dei Ducks.
Il gol a porta vuota di Zetterberg (unica sua specialità in questi playoff) vale solo per arrotondare il risultato sul 4 a 1. Coach Carlyle per evitare l'eliminazione dovrà variare la linea offensiva e sperare ancora nello stato di grazia di Jonas Hiller, fermo in gara 5 a 37 parate.
Detroit @ Anaheim (3 a 2) gara 6
Può essere la gara conclusiva della serie, con Detroit che viste le ultime due sfide sembra lanciata verso la finale di Conference, i suoi tifosi ne sono convinti, le sue stelle ne sono convinte, tutto sembra pronto per la festa. Niente di più sbagliato.
Il primo a far capire che non sarà aria di festa per i campioni è Teemu Selanne, la sua serpentina serve per saltare i difensori come birilli ma va a sbattere su Osgood e come premio riceve la carica di Cleary. La risposta di Detroit è di Henrik Zetterberg, l'intuizione di Rafalski lo libera ma il disco termina a lato.
Il portiere dei Red Wings ne combina una delle sue quando rilancia ancora su Selanne che trattenuto non regala il boato ai suoi tifosi, ma l'ingenuità difensiva costa cara, superiorità per i Ducks, tiro di Niedermayer respinto dal goalie, si avventa Getzlaf, un falco, e Anaheim può esultare per l'uno a zero. Reazione immediata delle Ali Rosse, ma Zetteberg sbatte la sua conclusione sul palo.
I Ducks sono trasformati, al gioco fisico aggiungono il cinismo, la stella di Ryan Getzlaf brilla ancora di più con l'assist d'oro per Corey Perry. Hiller è ormai l'incubo di Zetterberg, para ogni sua conclusione e si ripete anche su Filppula, a dimostrazione che il ghiaccio di casa è inespugnabile.
Sull'ultimo assalto in power play Detroit trova il gol con il solito Franzen aiutato da Zetterberg ma è sul finire dell'incontro, con la vittoria per 2 a 1 di Anaheim, che si scatena il far west, sull'ultimo miracolo di Hiller su Hossa saltano i nervi dei Red Wings, con Scott Niedermayer che rifila una gomitata sul povero Datsyuk, che finalmente si sveglia e reagisce al colpo. I due pur trattenuti dai compagni se le danno di santa ragione e ogni nuovo boato segnala un colpo proibito. Detroit esce ridicolizzata dall'Honda Center, per essere nuovamente cascata alle provocazioni dei Ducks che ristabiliscono la serie e rimandano ogni verdetto ad un'infuocata gara 7.
Anaheim @ Detroit (3 a 3) gara 7
Ogni tifoso dei Red Wings ha sognato dopo gara 6 il sorriso di Getzlaf con l'eliminazione dei campioni e l'adrenalina delle gare precedenti giocate alla Joe Louis Arena si trasforma in ansia e paura.
Il menu odierno propone il muro invalicabile Jonas Hiller da una parte, la schizofrenia di Chris Osgood dall'altra, Franzen - Zetterberg - Cleary contro il trio delle meraviglie Ryan - Getlzaf - Perry le linee offensive iniziali. È Henrik Zetteberg a svegliare i Ducks, alla prima leggera gomitata di Perry l'attaccante di Anaheim finisce pericolosamente contro i la balaustra che delimita la panchina, è il segnale che nessuno in questa battaglia si risparmierà .
Prima occasione sul bastone di Wisniewski, il tiro a colpo sicuro regala una prodezza a Osgood con una super parata. I Ducks sfruttano due uomini di vantaggio con le penalità inflitte a Zetterberg e Kronwall con Datsyuk e Lidstrom che annullano l'inferiorità numerica con l'attaccante russo vicino al gol in contropiede.
Mal digerito il power play senza emozioni, lo sbadiglio in tribuna di Steve Yzerman fa capire che la scintilla per esaltare gara 7 è ancora lontana dal nascere. Hiller continua a distruggere ogni attacco dei campioni, mentre tra i Ducks l'eccessivo agonismo di Getzlaf che sgambetta Franzen provoca l'imminente superiorità letale, l'apertura di Zetterberg per Johan Franzen libera al centro Jiri Hudler, la deviazione lascia il puck alle spalle del goalie svizzero per l'1 a 0 di Detroit.
La seconda parte di gara si apre col botto, indecisione di Selanne impressionato dal muro di maglie rosse, disco lasciato al centro su cui si avventa Darren Helm, turbo inserito dalla scelta numero 132 del 2005, uno contro uno e gol del 2 a 0, i Red Wings impiegano 75 secondi per raddoppiare.
La gara si è finalmente accesa, ne fa le spese Hossa steso da Pronger e con Perry che cerca la carica su Franzen, ma "Mule" si ferma e l'attaccante dei Ducks finisce contro la panchina dei campioni. I nervi tesi giocano brutti scherzi agli ospiti, doppio power play regalato a Detroit senza gol, ad ogni azione vola un colpo proibito, con le Ali Rosse che iniziano a giocare in maniera aggressiva, Osgood protagonista della successiva inferiorità , finalmente Anaheim sfrutta i suoi difensori anche al tiro, è Ryan Whitney a cercare la rete, il goalie di Detroit salva ma il più veloce è Selanne a segnare il 2 a 1 nel silenzio della Joe Louis Arena. Passano due minuti e i campioni ristabiliscono le distanze, su un puck vagante rinviato dalla difesa Red Wings è Filppula a recuperarlo superando Wisniewski che scivola, offrirlo a Datsyuk, conclusione parata e saggia idea di un assist di classe, il disco arriva a Samuelsson ed è 3 a 1.
Sfortuna anche per Hiller, nell'azione successiva è travolto da Hudler e prende in pieno il palo mentre si gira, ma l'eroe di questa serie non abbandona il ghiaccio. I suoi compagni lo vendicano prontamente, tiro di Pronger non trattenuto e gol di Perry, gara riaperta sul 3 a 2.
Restano da giocare solo gli ultimi venti minuti, supplementari permettendo, che si avvicinano quando a dodici minuti dalla fine Bobby Ryan viene liberato dalla magnifica azione firmata Getzlaf e Perry, e sigla il 3 a 3, tutto torna in discussione.
Il pressing dei Red Wings dettato dal sussulto d'orgoglio dei campioni sbatte ancora su Hiller, copiato da Osgood che blocca Marchant. Mancano tre minuti e 30 alla fine, altra serie di tiri contro la porta Ducks con Lidstrom e Franzen, il disco viene lasciato a Zetterberg, l'assist al centro avviene lentamente, Cleary appoggia il bastone e puck sotto le gambe di Hiller, sempre ad una velocità da lumaca, è un tremendo colpo di grazia alle ambizioni di Anaheim, 4 a 3, esplode l'arena di casa, il punteggio non cambierà più e Detroit avanza alla finale, tutta firmata Central Division, contro i Chicago Blackhawks.
Resta l'amaro in bocca ai tifosi dei Ducks per il gol subito, ma devono sentirsi orgogliosi di aver creato parecchi grattacapi ai campioni, mai cosi vicini all'elimazione in questi playoff. È stata la serie di Jonas Hiller, assoluto protagonista delle 7 gare, di Johan Franzen decisivo per i Red Wings, e soprattutto sono state sette battaglie dove un episodio ha deciso la finalista, che attende il miglior Datsyuk per confermare la Stanley Cup.