Ciao ciao Sharks

C'è poco da esultare per Joe Thornton. Lo attende un'altra estate lunghissima

San José Sharks - Anaheim Ducks 2-4

E così, un'altra stagione di rimpianti va agli archivi per i San José Sharks. Un'altra stagione di se e di ma. Un'altra stagione in cui gli squali non sono riusciti a scollarsi di dosso l'etichetta di squadra inarrestabile nella Regular Season, ma arrestabile, eccome, nei Play Off.

Dopo una Gara 4 semplicemente disastrosa, con la linea di Joe Thornton inesistente all'attacco e colpevolmente assente in diverse occasioni in fase difensiva, per Gara 5 Todd McLellan riforma il trio Joe Thornton, Patrick Marleau e Devin Setoguchi che tanto bene aveva fatto nella stagione regolare ma che era stato diviso nei Play Off nel tentativo di distribuire più equamente il potenziale offensivo.

La mossa si rivela efficace. Jumbo Joe realizza una rete e due assist e conduce gli squali alla vittoria ai supplementari. Non solo. Thornton è molto più presente sul piano fisico, in particolare su Ryan Getzlaf e Corey Perry. L'intenzione è quella di mantenere costante lo scontro fisico anche in Gara 6, che infatti si apre con la rissa tra Getzlaf e Thornton dopo soli due secondi, uno scambio di cortesie tra fuoriclasse come quello che nelle finali del 2004 mise di fronte Vincent Lecavalier e Jarome Iginla.

Ma i Ducks hanno in serbo una partita da manuale. Impeccabili in porta (Jonas Hiller è stato superbo in cinque partite su sei), precisissimi in difesa (in Gara 6 Randy Carlyle ha riunito Scott Niedermayer e Chris Pronger, che giocavano rispettivamente con James Wisniewski e Ryan Whitney) e inesorabili all'attacco, Teemu Selà¤nne e compagni hanno controllato le operazioni sul ghiaccio e con grande merito si sono conquistati la possibilità  di sfidare i Detroit Red Wings.

Detroit Red Wings - Columbus Blue Jackets 4-0

Con il minimo degli sforzi, i Detroit Red Wings si sono sbarazzati dei Columbus Blue Jackets approdando così alla semifinale di Conference.

Dopo tre incontri dominati in lungo e in largo, i campioni in carica hanno staccato il biglietto del prossimo turno, seppure in una Gara 4 molto poco Red Wings. La partita è stata emozionante dal primo all'ultimo minuto, con attacchi in serata di grazia e difese non altrettanto in palla.

La compagine di Mike Babcock, che per 180 minuti aveva tenuto in mano le redini del gioco lasciando soltanto le briciole a quella di Ken Hitchcock, ha consentito a Rick Nash e compagni di rimontare due lunghezze di svantaggio in ben due occasioni. Alla fine, una penalità  tanto fiscale quanto sacrosanta per cambio scorretto ha consentito a Johan Franzen di realizzare il gol del definito 6 a 5 a 47 secondi dalla conclusione.

Come da pronostico, le ali rosse passano il turno e, riacquisita la concentrazione venuta a mancare in Gara 4, si candidano sin d'ora a un posto nella finale di Conference. L'avventura dei Columbus Blue Jackets, la prima nei Play Off, è invece finita molto velocemente. Per il General Manager Scott Howson, l'obiettivo dovrà  essere quello di fare in modo che le partite ad aprile inoltrato diventino la regola, non l'eccezione.

Chicago Blackhawks - Calgary Flames 4-2

In una sfida molto "casalinga", la differenza è stata fatta dall'unica vittoria esterna della serie, quella dei Chicago Blackhawks in Gara 6.

Se nei primi tre incontri i Calgary Flames si erano tutto sommato dimostrati superiori agli avversari ma colpevolmente non erano riusciti a profondere lo stesso sforzo per tutti i 60 minuti, Gara 4 ha finalmente segnato l'esplosione di Olli Jokinen e Jarome Iginla. Il solito calo di concentrazione dei canadesi ha permesso ai Blackhawks di rimontare tre reti di scarto, ma le prestazioni del centro finlandese (2 gol e 1 assist) e del capitano (2 gol) lasciavano ben sperare per il prosieguo della serie.

Niente di più sbagliato. Tornati tra le mura domestiche, Jonathan Toews e compagni hanno letteralmente massacrato i Flames con una vera e propria lezione di hockey e, sull'onda dell'entusiasmo, hanno sbancato il Pengrowth Saddledome con un'altra prestazione maiuscola, soprattutto dal punto di vista tattico. I giocatori di Joà«l Quenneville sono stati perfetti nel portare il disco in zona sicura ogniqualvolta sul ghiaccio scendeva la linea di Jarome Iginla, in modo da consentire immediatamente ai compagni di cambiare e di schierare Duncan Keith e Brent Seabrook, semplicemente straordinari nell'annullare i migliori elementi delle fiamme.

Nelle ultime due partite, a impressionare è stata la tranquillità  dimostrata dai giovanissimi campioni che costellano la rosa dei Blackhawks al cospetto di una compagine che, sulla carta, avrebbe dovuto possedere tonnellate di esperienza in più. Un episodio su tutti: negli ultimi concitati secondi di Gara 6, Brent Seabrook riconquista il disco nel cuore del suo terzo di difesa e, pressato da più parti, mantiene il sangue freddo ed effettua un passaggio precisissimo a Samuel Pahlsson, che a sua volta serve Dustin Byfuglien per la rete a porta vuota. Molto spesso, in simili occasioni, preso dalla fretta di liberare la difesa il giocatore scaraventa il disco fuori, meritandosi una penalità , o lo lancia in liberazione vietata, consentendo agli avversari di installarsi subito nel terzo offensivo con l'ingaggio.

La sensazione è che i Chicago Blackhawks possano andare lontano. Nikolai Khabibulin appare solido, i vari Jonathan Toews e Patrick Kane non sembrano sentire la tensione e l'acquisto di Samuel Pahlsson nel mese di marzo, uno dei protagonisti più sottovalutati della cavalcata trionfale degli Anaheim Ducks nel 2007, ha permesso a Quenneville di formare una linea (con Dustin Byfuglien e Kris Versteeg) pericolosissima all'attacco e disciplinatissima in difesa. Oro che cola nei Play Off.

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