Soliti match di fine stagione

Ray Whitney e gli Hurricanes verso i Playoff

Adesso basta davvero poco. Per uscire dal discorso playoff basta un soffio. Basta un tiro un po' più a destra del dovuto, una parata imperfetta, un faceoff perso.
Quattro belle squadre, con i loro punti deboli e di forza, si sono affrontati in due scontri diretti che potevano dare un grosso vantaggio a chi l'avrebbe spuntata.

Ad Ovest martedì era la notte dei Predators. Il Sommet Center gremito aspettava la vittoria per staccarsi dai Ducks, subito dietro in classifica, di un solo punto.
Avere tre punti a nove partite dalla fine sarebbe il desiderio dei Preds, che potrebbero centrare per l'ennesima volta l'ottavo spot nella Western. Che poi incontrino Detroit o San Jose, o qualsiasi altra compagini che ne fa un sol boccone, non importa. La loro dimensione, quello a cui possono realisticamente aspirare, è entrare ai playoff dalla porta di servizio e poi tentare di andare avanti rubando la scena ad una grande.
Anaheim arriva da un paio d'anni tribolati. Dopo la Stanley Cup, i capricci delle sue stelle, una stagione ripresa per i capelli che finisce con lo smacco di Dallas, che la domina nel primo turno di playoff 2008. Poi l'inizio lento anche quest'anno, il galleggiamento in zona pericolo fino ad ora, quando si ritrova, con campioni come Ryan Getzlaf, a lottare per un posticino in post season.

Inizia l'incontro. Molto Meglio i Ducks, Chris Perry, tra primo e secondo periodo, si mangia due goal già  fatti creati alla perfezione dai suoi compagni con azioni personali. In generale, comunque, prevalgono le difese. Nei primi due periodi infatti ci sono solo 13 tiri per parte.
Anaheim passa in vantaggio con Drew Miller, perfettamente imbeccato da Teemu Selanne. Con il goal giunto a 2 minuti dalla fine del secondo tempo, la squadra californiano esce dal rink, in pratica.
Infatti Nashville massacra l'avversario nel terzo periodo, con 15 tiri, la maggior parte dalla lunga distanza, sfruttando le sortite offensive di David Legwandsulla linea di fondo. Da un'iniziativa del genere nasce il pareggio, con Shea Weber, alla ventesima segnatura stagionale, che spedisce all'incrocio dei pali il puck, battendo il fantastico Jean-Sebastien Giguere di serata, poi eletto first star.

All'Overtime la maglie delle difese si allargano fino a permettere almeno una grossissima occasione per parte. Ma nulla da fare, i due punti saranno assegnati negli shootout. Parte Perry, che con una stranissima traiettoria non riesce a battere il gigante Pekka Rinne e nemmeno a scalfire la sua fiducia. Sbaglieranno anche gli altri tiratori, fino a che scenderà  sul ghiaccio Selanne. Era una partita bloccata, anche noiosa se vogliamo, ed è proprio in questi casi che i campioni servono.
Puck attaccato alla stecca che passa dal dritto al backhand in una fraizone di secondo. Quando il goali finlandese si accorge del cambiamento è già  troppo tardi per abbozzare la parata. E' il 2 a 1, è la vittoria dei Ducks che agganciano i Predators in classifica ma li sorpassano in virtu del numero maggiore di vittorie.
Nelle ultime ore, controsorpasso di Nashville, che approdano all'ottavo posto ma sono ancora a parimetro con i rivali e con una partita in più da giocare.

Oltre ad Anaheim e Nashville, ci sono anche Dallas, Edmonton e Saint Louis a combattere ancora per i due posti liberi per giocare in post season. Anche se Anaheim ora sembra la favorita alla qualificazione, anche a causa di un calendario non proibitivo (Phoenix, Colorado), Dallas è invece lontana. La schedule dei texani è però semplice viste le partite con Kings, Coyotes, Avalanche e gli spuntati Wild. Certo è che se non venissero da 5 sconfitte consecutive (e 4 goal subiti a sera) saremmo molto più ottimisti circa il loro futuro.

A sudest invece gli spareggi sono tra Carolina e Florida. I Panthers, disperati, cercavano fiducia e punti in casa contro i Canes, che oramai sono quasi sicuro del loro posto ai Playoff.
Era lunedi, e per iniziare una delle ultime settimane di partite, il ghiaccio della Florida vedeva lo scontro tra queste due forze, gli arrembanti Hurricanes godevano del favore del pronostico, ma è pericoloso per tutti andare a giocare in casa dei Panthers, che infatti partono meglio e segnano dopo poco come conseguenza del forechecking applicato alla lettera. Il puck scivola sulla stecca di Jay Bouwmeester ed è uno a zero.

Tuomo Ruutu è però in buona serata, scocca un buon numero di tiri verso la porta degli avversari ed uno di questi finisce alle spalle di Thomas Voukon per finire il primo parziale in un pareggio che resisterà  a lungo, nonostante la partita sia più bella di quella analizzata qualche riga più su.
In confronti tra rivali di division, soprattutto quando c'è una grossa posta in palio, gli allenatori cercano di sfruttare le ben note debolezze dei loro oppositori, ed un esempio è la mossa di Paul Maurice, che a pochi secondi dalla fine del secondo periodo cambia linee e getta i suoi all'arrembaggio della porta di casa, uscendone con un goal di Patrick Eaves totalmente frutto di questa astuta tattica applicata.

Del tutto prevedibile invece il destino del terzo periodo, con i Panthers inchiodati nel terzo dei Canes a tirare e cercare un pareggio quasi vitale per loro. Nella effettiva pochezza di gesti tecnici che le due compagini possono offrirci, spesso ci ritroviamo a vedere situazioni lente in attacco e dure in difesa. E' così che il compito della squadra che attacca si semplifica, fino a giungere alla rete di Cory Stillman che suggella il pareggio finale.

Nell'era degli shootout, ci si aspetta l'overtime noioso da parte di due squadre che hanno corso come forsennate per 60 minuti, fino a giungere appunto all'epilogo dei "tiri liberi". E' anche vero, però, che gli spazi tendono ad aprirsi, scoprendo il fianco di una squadra piuttosto che dell'altra. A perirne questa volta è Florida, che incassa un bellissimo goal vincente di Ray Whitney, first star dell'incontro, che rassicura i suoi all'interno del seeding ad est ma che non sbarra la strada agli avversari di serata, che pareggiano i conti con Montreal all'ottavo spot.

Gli ulteriori sviluppi degli ultimi giorni hanno però ricacciato indietro Florida, che ora è staccata di due lunghezze con una partita giocata in più, mentre Carolina, forte di 5 vittorie consecutive, ha un considerevole margine e punta alla quinta posizione del seeding, perfettamente alla portata, e può sfruttare questo feeling per chiudere la stagione in scioltezza.

La lotta si inasprisce, come spesso accade in marzo, che non è pazzo solo in NCAA, ma il gruppo di team che possono ancora combattere si restringe sempre più. Sono sempre di più i singoli a portare avanti una squadra, quindi qualora ci fosse da fare un pronostico propenderemmo per le squadre più attrezzata da quel punto di vista, ad esempio Ducks a ovest e Montreal a Est. E' anche vero che, se qualche inpronosticabile dovrebbe farcela, saremmo costretti ad ammettere che il primo turno delle numero 1 sarebbe ricco di insidie e di probabili sorprese.

Guardando in giu, Thrashers e Coyotes si battono alla rovescia per il quarto peggior record che gli darebbe una chanche di giungere a Tavares, milgior prospetto al prossimo draft, mentre Tampa Bay è quasi sicura del terzo.

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