I Canadiens non disdegnerebbero un Power Play efficace in dono a Natale
Manca una manciata di giorni al Natale, quando la NHL osserverà una pausetta di due giorni, e possiamo immaginare i trenta General Manager intenti a redigere le letterine con i desideri. Tutte le franchigie hanno le loro esigenze e, come ogni anno, il Babbo Natale dell'hockey su ghiaccio avrà il suo bel daffare.
Difficile pensare che i Boston Bruins, al comando non solo della Northeast Division, ma di tutta la Eastern Conference, abbiano particolari richieste da inoltrare a Gesù Bambino. Eppure a Claude Julien non dispiacerebbe affatto trovare sotto l'albero il Patrice Bergeron di due anni or sono.
Il giovane centro, avviato a diventare il volto dei Bruins, ha visto la sua carriera deragliare dopo una grave commozione cerebrale sofferta in seguito a una carica di Randy Jones dei Philadelphia Flyers all'inizio della scorsa stagione. Più di un anno dopo è clinicamente guarito, ma non ha ancora trovato quella rapidità di esecuzione e quella brillantezza in fase di regia che ne avevano fatto uno dei migliori giovani in circolazione.
Anche i Montréal Canadiens, che inseguono i Bruins a discreta distanza, hanno già pronto il desiderio da inserire nella loro letterina: un Power Play degno di questo nome. L'anno scorso, Saku Koivu e compagni erano i migliori della Lega in questo particolare esercizio. Quest'anno, invece, peggio di loro hanno fatto solo i Dallas Stars e i Columbus Blue Jackets.
Con un misero 12,9% di efficacia nel gioco in superiorità numerica e considerato l'incredibile equilibrio che regna quest'anno nelle fasi a cinque contro cinque, i Canadiens rischiano di vedere infrangersi i loro sogni di Stanley Cup. Fatta salva la partenza di Mark Streit, che dirigeva abilmente le operazioni dalla linea blu, i protagonisti sono gli stessi di dodici mesi or sono. Si tratta dunque di ritrovare gli automatismi che avevano reso il Power Play canadese una macchina da gol.
Per i suoi Buffalo Sabres, il General Manager Darcy Regier non può che desiderare una campana di vetro in cui custodire gelosamente Thomas Vanek. L'attaccante austriaco ha letteralmente trascinato a suon di reti e prestazioni eccellenti in tutti gli angoli della pista i Sabres in una posizione che al momento garantirebbe loro la partecipazione alla Post Season.
Un suo infortunio, i tifosi delle sciabole tocchino pure tutto il toccabile, sarebbe una catastrofe per una squadra che al momento non ha ancora potuto contare su Jason Pominville e Derek Roy al massimo delle loro possibilità . Per ritrovare il Maxim Afinogenov dei tempi che furono, invece, inutile chiedere a Babbo Natale. Non è attrezzato per i miracoli.
I tifosi dei Toronto Maple Leafs, stufi di aspettare, non ci penserebbero due volte a imbucare una letterina con Stanley Cup scritto a caratteri cubitali. Rispettando l'ottima politica dei piccoli passi avviata dalla società , invece, immaginiamo che Brian Burke, appena salito a bordo, chieda un po' di continuità di risultati.
La squadra è giovane nelle sue pedine più importanti ed è stata assemblata da un General Manager messo in quella posizione solo con un mandato interinale. È quindi assolutamente normale che ci voglia del tempo prima di vedere tutte le foglie d'acero muoversi in sincronia sul ghiaccio. A questo proposito, dunque, è bene che oltre alla continuità di risultati Burke chieda anche un po' di pazienza ai tifosi.
Gli Ottawa Senators sono combattuti. Non sanno se rivolgersi alla ditta che fornirà la campana di vetro a Thomas Vanek e ordinarne tre per Dany Heatley, Daniel Alfredsson e Jason Spezza, o se contattare invece chi ridarà il tocco magico a Patrice Bergeron e sottoporre alla sua attenzione Antoine Vermette e Mike Fisher.
Scherzi a parte, i senatori hanno urgente bisogno di reti, di molte reti. Basti pensare che al momento possono contare sulla seconda miglior difesa della Eastern Conference, ma occupano desolatamente il quart'ultimo posto in classifica a causa di un attacco che definire anemico è poco. Con soli 67 gol realizzati, sono la compagine meno prolifica di tutta la Lega.
Vedremo se i desideri dei cinque General Manager della Northeast Division saranno realizzati o se invece resteranno tali. Nell'attesa di scoprirlo, che Babbo Natale lasci sotto il vostro albero, cari lettori, un enorme sacco di serenità e felicità . Auguri a tutti.