Craig Anderson ed uno dei suoi interventi che stanno facendo sedere Thomas Vokoun sempre più spesso
Altra panchina saltata in NHL, altra panchina saltata nella SouthEast Division.
I Carolina Hurricanes hanno sostituito Peter LaViolette con Paul Maurice, che avrà come assistente Ron Francis.
LaViolette è l'unico coach nella storia dei Canes ad avere vinto la Stanley Cup con la franchigia del sud degli Stati Uniti. Dopo il trionfo, la fiducia nell'allenatore ha iniziato a scemare, soprattutto dopo le due consecutive qualificazioni ai Playoff mancate. Quest'anno, dopo aver rifirmato Eric Staal con un contratto da mille e una notte, il management non ha tollerato un inizio stagione semplicemente nella media. Per quanto chi vi scriva sia, a tutti i livelli, contrario a licenziamenti in corsa ed altre manover di questo tipo, non si può non ammettere come la situazione sia chiara in questo caso: "Ci sono volte in cui il cambio di coach è necessario, e quando ci pensi tante volte un motivo sicuramente c'è!". I motivi ci sono, sicuramente Carolina non ha mai dato seguito alla sorprendente vittoria di tre anni fa, ed evidentemente Maurice dà più garanzie in regular season del collega.
Maurice ha già allenato Carolina per 8 stagioni, prima di consegnare la squadra da Stanley nelle mani di LaViolette, che avrebbe raccolto l'alloro più importante la stagione successiva. La stampa sta dando risalto a Francis, che abbiamo detto sarà l'assistente dell'head coach in questa nuova avventura.
Uno dei più grandi giocatori NHL di tutti i tempi, Francis ha vinto due Stanley Cup nella Pittsburgh dei primi anni novanta, poi ha giocato anche a Carolina e Toronto. E' secondo nella classifica di tutti i tempi negli assist e quarto nei punti totali. Già nella Hall of Fame, è al suo primo incarico nel coaching staff.
La posizione di Paul Maurice è stata dichiarata come transitoria, cioè verrà rivalutata a fine stagione. Qualora dovesse fallire vedremo i primi passi di Francis come head coach?
Intanto Carolina perde un punto dalla leader Washington e galleggia sempre all'ultima piazza disponibile per i Playoff a Est.
La squadra nelle intenzioni della dirigenza non dovrà cambiare modo di giocare, ma i giocatori dovranno cambiare atteggiamento mentale, ed il cambio di allenatore è stato operato in questa direzione. Sicuramente Carolina ha un buon personale e può fare molto meglio di così, come traspare anche dalle dichiarazioni, sinceramente amareggiate, di alcuni giocatori. Insomma, tutt'altro cambio in panchina rispetto a quello di Tampa Bay di cui abbiamo parlato la scorsa settimana.
Sul versante trade, Tampa acquista un giovane finlandese per le minors e si libera del defenseman Hutchinson, mentre Florida, che ha visto passare una buona settimana, ha dato via Wade Belak e preso Nick Tarnasky. Mossa a favore sia del salary cap che dell'età media della squadra che si libera di uno dei molti pesi massimi in cambio di un giovane già ambientato in Florida con un avvenire ancora da valutare. Si tratta comunque di mosse di basso ordine, tra attaccanti da quarta linea.
A proposito dei Panthers, avevamo già parlato di Craig Anderson, e probabilmente vi ricorderete della parata incredibile che sfoderò nella prima partita con la franchigia, ormai già una quarantina di giorni fa.
Per stasera, il coach ha già detto che non ci sono dubbi su chi sceglierà per difendere la gabbia, Anderson è a dir poco in pole position.
Il suo titolare sarebbe Thomas Vokoun, ma vediamo quali sarebbero gli scenari di un possibile accantonamento del più pagato e più blasonato portiere.
Il 31enne ceco prende 5.7 milioni di dollari l'anno, ed è il secondo più pagato della squadra. L'americano, 27enne, prende molto meno, circa mezzo milione, ma ha il contratto in scadenza a fine anno. Un eventuale scatto alla numero uno della "Depth Chart" dei Panthers di Anderson, che ha ora la migliore percentuale e i minor goal subiti nell'intera NHL, potrebbe far considerare alla dirigenza l'ipotesi di cambiare un po' le cose anche a livello contrattuale.
Per liberarsi del contratto di Vokoun, economicamente sprecato da backup, bisognerebbe far firmare un nuovo contratto a Anderson, per una cifra minima di altre un milione, per una durata medio-bassa di una o due stagioni. Poi bisogna trovare un'acquirente per il ceco. Operazione complicata come poche, anche se, come presumibilmente avverrebbe, lo scambio si facesse molto più in là , a ridosso della deadline.
Trattasi di fantasy hockey: Anderson è tutto da verificare dopo sole 9 partite giocate, almeno tanto quanto è da verificare Vokoun e quale sia il suo stato di forma. I numeri per ora non mentono, ma piazzare un contrattone per poi rivoluzionare la situazione dando fiducia ad un esordiente potrebbe essere un azzardo soprattutto per una società come Florida che sulla stabilità della difesa affonda le speranze di una per ora lontanissima Post Season.
Intanto i Panthers si fanno sotto in classifica e, a soli 3 punti di distanza da Carolina, riusciranno forse a liberarsi della compagnia di Tampa Bay ed Atlanta, per l'ennesima settimana il peggio che la NHL proponga.