Atllantic: è già  lotta a due

Settimana positiva per Crosby e compagni…

Ben ritovati all'appuntamento settimanale con l'Atlantic Division, per questa settimana curato, eccezionalmente, dal sottoscritto invece che dal vostro affezionato Matteos. Vediamo quale sia la situazione attuale delle 5 squadre poste al centro della costa orientale.

La particolare situazione creata dal calendario NHL 2009, che ha visto finora i Rangers giocare anche 5 partite in più di altre squadre della Estern, rende più difficile fare confronti, ma si può tranquillamente dire che, dopo circa un quinto di campionato, nell'Atlantic si prospetta una doppia gara: da una parte, Rangers e Penguins sembrano per ora le due realtà  più solide, quelle in grado di lottare per il titolo divisionale, mentre dall'altra Islanders, Flyers e Devils dovranno tenere l'occhio ben puntato sulla classifica generale della Estern per cercare di superare, dopo l'ottantaduesima partita, l'asticella posta in corrispondenza del numero 8.

Ma vediamo nello specifico come è andata questa settimana.

New York Rangers

Gli stakanovisti del ghiaccio di questo autunno 2008 anche questa settimana non si sono fatti mancare le solite 3 discese sul ghiaccio, anche se non si sono mai dovuti allontanare troppo da casa.

Dapprima infatti a casa dei Rangers sono arrivati gli Oilers. Edmonton giocava meglio nel primo periodo, si portava in vantaggio e perveniva anche al raddoppio nei primi minuti del secondo periodo. Ma da li in avanti tutto il secondo periodo era di marca Newyorkese, con ben 20 tiri scagliati contro la gabbia di Drouin che portavano però solo ad una realizzazione, grazie a Paul Mara.

Ci pensava però Drury, nel corso del primo giro di lancette del terzo periodo, a pareggiare i conti con i gol di Cole e Brodziak e a condurre così i Rangers agli Shootout. Il più bravo in questa circostanza era però Hemsky, che superava Lundqvist regalando il punto aggiuntivo ai petrolieri.

Poco male, i Rangers avevano occasione di rifarsi due giorni dopo quando, attraversato l'Hudson, si ritrovavano a Newark per spiegare ai rivali storici dei New Jersey Devils che quest'anno i più forti dei dintorni giocano sotto la statua della libertà . Kevin Weeks, sostituto di Brodeur, si ricorderà  per un pò di tempo questo derby e in particolare il secondo periodo, quando si è trovato a dover fronteggiare 20 tiri (anche lui), dei quali 4 sono poi finiti in fondo alla gabbia. Il terzo periodo, sconsolato, il povero Kevin l'ha dovuto passare in panchina a vedere Clemmensen tentare di salvare il salvabile. La partita si concludeva sul 5-2 per gli ospiti.

Tornati a casa, poi, Drury & Co. hanno trovato ad aspettarli i Bruins e il loro arcigno sistema difensivo, decisi a dimostrare di essere una delle squadre da battere a est.
Purtroppo per loro, dopo un primo periodo dominato ma infruttuoso e un secondo periodo più equilibrato ma che si concludeva sul due a zero per Boston (gol dei difensori Chara e Wideman, questultimo in shorthanded), ai Rangers sono bastati meno di 6 minuti per riportarsi in parità  con Dawes e Naslund, per poi andare anche a portare via il punto aggiuntivo agli Shootout dove, al quarto tentativo, Drury trovava la via del gol contro Tim Thomas.

La settimana si rivela quindi alquanto soddisfacente per i bianco-rosso-blu della grande mela: 5 punti conquistati sui 6 disponibili e primato ancora saldamente in mano, anche se Pittsburgh si avvicina e ha 4 partite in più da giocare.

Pittsburgh Penguins

A seguire in classifica, con 6 punti (ma anche 4 partite giocate) in meno, troviamo i Penguins della coppia più bella del mondo.

La settimana di Crosby e soci è cominciata sul ghiaccio di quella Joe Louis Arena che li aveva visti sconfitti 2 volte di fila all'inizio delle ultime finali per la Stanley Cup. Di fronte, i Red Wings di Lidstrom, Datsyuk e Zetterberg, certo, ma anche dei “traditori” Marian Hossa e Ty Conklyn.

Se le attese per questo incontro erano tante, la partita ha superato ogni più rosea previsione. Grandi attaccanti e portieri non sempre perfetti hanno portato a 13 gol complessivi, al primo hat-trick di Jordan Staal, alla conferma di Detroit come macchina da gol seconda solo a San Jose ma anche della sua difesa come ottima solo da febbraio in avanti (ovvero quando conta davvero).

La W portata a casa da Pittsburgh con il gol di Fedotenko al supplementare, su assist del mattatore della serata Staal, serve come piccola rivincita per le sofferenze patite nelle prime due gare di finale 2007-08 e premia i Pinguini per la costanza con la quale hanno inseguito il risultato anche se sotto di tre reti.

Dopo aver rivissuto la sfida finale dello scorso anno, i Penguins si portavano quindi a Philadelphia, sfida-riedizione dell'ultima finale di conference a est. Anche qui le emozioni non mancavano di certo, specie dopo la conclusione di un primo periodo piuttosto deludente. Dopo l'intervallo infatti le due squadre si aggredivano subito, ma in 4 minuti era Pittsburgh a prevalere: i gol di Malkin e Crosby, unito al solo gol del primo periodo di Cooke, portavano i Penguins sul 3-0. Partita finita? Macchè!

Philadelphia ritrovava infatti quella carica che l'anno scorso la portò fino a un passo dalle finali NHL, aggredendo i Penguins anche in inferiorità  numeria e trovando 4 reti, di cui ben due in inferiorità  numerica, in appena 12 minuti. Carter in parità  numerica, due volte Gagne in shorthanded e infine Lupul in powerplay ribaltavano la situazione prima del secondo intervallo.

L'ultimo periodo vedeva i Penguins all'assalto e i Flyers pronti a ripartire, ma il primo gol si faceva attendere fino a due minuti e mezzo dalla fine, quando Malkin e Talbot recuperavano un disco dietro la porta di Biron e lo servivano a Crosby che da appena fuori lo slot non sbagliava. 4-4 e supplementari che finivano per diventare rigori.

Qui salivano in cattedra i portieri e dopo 5 tentativi per parte andati a vuoto era un Rookie, il difensore dei penguins Alex Goligoski a trafiggere Biron. Il successivo errore di Hartnell di fronte a Fleury (subentrato allo starter Sabourin) metteva fine alla contesa.

Infine la truppa di coach Terrien tornava a casa per ospitare i Sabres. Anche qui, dopo un inizio stentato che li costrinegva a inseguire due volte (Pominville e Vanek, inframezzati dal momentaneo pareggio di Malkin), i Penguins si scatenavano nei minuti finali, segnando 4 volte in 10 minuti con Goligoski, Staal, Fedotenko e ancora Staal a porta vuota. Per Staal quindi altre due reti, per Malkin 4 punti.

Certamente una settimana positiva per i vice-campioni “del mondo”, che guadagnano tutti i punti in palio e sembrano l'unica squadra della Division in grado di lottare con i Rangers. Se si vuole trovare un difetto, premesso che la difesa si trova spesso in difficoltà  mancando dei due uomini migliori, si può dire che i ragazzi di Terrien si lasciano andare un pò troppo a vistosi cali di concentrazione, che alla lunga si potrebbero pagare.

Ma il talento complessivo della squadra è tale che al momento la situazione non preoccupa, e anzi quelle “pause” rendono poi un emozione unica i tentativi, spesso riusciti, di rimonta della squadra di Pittsburgh.

Philadelphia Flyers

I Flyers entravano in questa settimana reduci da 3 sconfitte consecutive. Fare meglio non era dunque difficile ma la dura settimana che attendeva la squadra della città  dell'amore fraterno non lasciava certo tranquilli i tanti tifosi Flyers. Il programma prevedeva infatti ben 4 partite di cui 3 fuoricasa, che comprendevano anche le sfide con le ultime due squadre affrontate da Phila in post-season lo scorso anno e un'altra avversaria divisionale.

Phila cominciava la settimana affrontando a New York gli Islanders. La squadra di casa cominciava subito forte, ma i Flyers si difendevano bene intorno a Biron, autore di un'ottima prestazione, e circa a metà  del secondo periodo, dopo aver resistito a due minuti di 3vs5 per le penalità  inflitte contemporaneamente a Knuble e Briere, si portavano in vantaggio con lo stesso Briere.

La reazione degli Islanders era sterile e dopo 10 minuti del terzo periodo, ancora in inferiorità  numerica per la penalità  inflitta a Timonen, Gagne recuperava un disco alla balaustra nel suo terza difensivo, avanzava rapidamente in zona neutrale e lasciava il disco a Mike Richards, il quale avanzava verso MacAmmond e lo trafiggeva con un preciso snapshot nell'angolo alto.

Ancora una volta gli Islanders non sembravano in grado di superare Biron, ma a 4 minuti dal termine un rapido contropiede degli arancioblu si concretizzava nel gol-speranza di Hunter. Non bastava però, e anzi a 4 secondi dal termine era Timmonen a segnare a porta vuota. Tuttavia, la pessima notizia della serata era data dal nuovo infortunio dell'appena rientrato Danny Briere, costretto a uscire per un problema che, a prima vista, non sembra centrare con il recente intervento.

Della seconda partita, a Pittsbourgh, abbiamo già  detto nel capitolo dedicato a Crosby e soci. Altri due gol in shorthanded e 4 reti in un unico periodo non sono bastate ai Flyers, ma almeno un punto viene messo in saccoccia.

Nel Saturday Night game Phila fa visita ai Canadiens, eliminati l'anno scorso al termine di un bel upset in semifinale di conference proprio da Phildelphia. E proprio con una mentalità  da playoffs sembrano scendere sul ghiaccio i ragazzi con la P nera sul petto: ne viene fuori una partita gradevole, che ha nei portieri due ottimi protagonisti e vede i Flyers prevalere grazie a due gol nel secondo periodo di Upshall e Carter.

Montreal accorcia a metà  del terzo con Tanguay ma a nulla serve il forcing finale e altri due punti prendono la via di Philadelphia, interrompendo una scia di sconfitte che contro i Canadiens durava ormai da sette partite. Segnaliamo un paio di ottimi interventi di Biron.

Infine, in back-to-back, i ragazzi di coach Stevens ritornano sul ghiaccio amico del Wachovia Center per affrontare gli Atlanta Trashers. Per l'occasione, Stevens rispolvera il goalie finlandese Antero Niittymaki, che con Atlanta vanta una “discreta” tradizione di 10 vittorie e nessuna sconfitta.

Portatisi in doppio vantaggio in apertura e chiusura di primo periodo, dopo averlo dominato, con il solito Gagne e con Mike Knuble, Phila molla un poco e i Trashers ne approfittano per accorciare le distanze con Christensen. A metà  partita, tuttavia, Timmonen approfitta di una situazione di powerplay per ristabilire le distanze.

Dura però poco. Se nei primi 40 minuti ATlanta aveva messo insieme la miseria di 11 tiri verso la gabbia di casa, nel terzo periodo Kozlov e comapgni si rifanno indirizzando ben 21 tiri verso Niittymaki che, sebbene avesse subìto quasi subito il secondo gol, resiste poi per altri 12 minuti prima di soccombere per la terza volta sul tiro di Kozlov in backhand.

Nemmeno due minuti dopo, tuttavia, è Lupul a concretizzare con un tiro potente il lavoro di Metropolit e Alberts. Niittymaki a questo punto chiude la porta (saranno 19 le sue parate nel terzo periodo), conquista la sua undicesima vittoria a danno di Atlanta e Phila porta a casa la terza W settimanale.

Settimana positiva quindi anche per i Flyers, che raccolgono 7 punti nonostante un lotto di avversari piuttosto duro. La squadra c'è e un posto in post-season per questi Flyers, se continuano così, si dovrebbe poter trovare. Sperando, ovviamente, che Briere non debba restare fuori troppo a lungo, perchè la sua assenza a lungo andare potrebbe pesare.

New Jersey Devils

Non disporre del portiere titolare è una situazione pesante per qualsiasi squadra. Tantopiù lo è se questi si chiama Martin Brodeur. Abbiamo già  detto di come Kevin Weeks abbia trascorso uno dei suoi periodi peggiori nel secondo tempo della sfida coi Rangers, che ha aperto la settimana per la squadra del New jersey. 4 gol in 20 minuti e tutti a casa, col morale sotto i tacchi.

Due giorni dopo i Diavoli, col terzo portiere Clemmensen titolare, andavano a fare visita ai caldissimi Capitals dei due Alex (Semin e Oveckin), uno capocannoniere attuale e l'altro insignito dello stesso titolo lo scorso anno. Non certo l'avversario più morbido per riprendersi dopo la botta ricevuta dai cugini.

Se ad un buon attacco si unisce un rientrante Theodore deciso a riprendersi il posto di titolare dopo l'exploit di Johnson e autore di 32 parate, ecco che l'impresa per New Jersey diventava proibitiva. Infatti, un gol per tempo (Impercettibile deviazione di Laich nel traffico di un powerplay su un tiro di Oveckin nel primo; snap shot di Fleischmann, con secondo assist su due gol per Green, in chiusura del secondo; Oveckin a porta vuota a 20 secondi dal termine del match) condannavano i volenterosi Devils, che solo grazie a un bel gol di Elias in breakaway a metà  del terzo periodo ritrovavano per qualche minuto la speranza.

2 nette sconfitte, aggiunte alle due della settimana precedente, erano troppo per i rossi di Newark, che nella seconda partita del back-to-back con Washington, stavolta sul ghiaccio amico del loro nuovo palazzo, erano decisi a fare risultato.

I due portieri, che avevano fatto entrambi il loro la sera prima, erano entrambi confermati, anche se la serata doveva rivelarsi molto meno facile per i due estremi difensori, lasciati troppo soli dalle rispettive difese.

Tanto per chiarire le cose, Clarkson impiegava neanche 70 secondi per scagliare il primo disco alle spalle di Theodore arrivando centralmente su un passaggio di Madden da dietro la gabbia; purtroppo per i Devils, però, il loro vantaggio durava circa 5 minuti, prima che Fleischmann trovasse il secondo gol in powerplay in due partite al termine di una volata sulla fascia destra, propedeutico addirittura al vantaggio che i capitolini trovavano con la loro stella, lasciato troppo libera al centro del terzo di campo dei Devils.

La decisione con la quale i ragazzi di Sutter tornavano sul ghiaccio nel secondo periodo era premiata dapprima dal gol di Langenbrunner al primo minuto di gioco e poi dal gol di Elias al termine di una tambureggiante azione in powerplay che faceva gridare più volte al gol i tifosi di casa prima dell'urlo liberatorio all'ultimo tocco dell'attaccante ceco al quarto minuto.

Il pareggio dei Capitals giungeva verso la fine dello stesso periodo grazie a Kozlov, lasciato solissimo davanti a Clemmensen sugli immediati sviluppi di un faceoff dove la difesa dei Devils brillava per la sua assenza.

Il terzo periodo si apriva con un potente tiro di Elias in contropiede per il suo secondo personale, cui rispondeva dopo due minuti Nicklas Backstrom (1 gol e ben 4 assist per lui) al termine di un confuso batti e ribatti nelle vicinanze di Clemmensen. I Devils tornavano poi in vantaggio grazie a Gionta, anch'egli lasciato in beata solitudine davanti a Theodore a 8 minuti dal termine. E quando già  i tifosi di casa erano pronti a festeggiare il ritorno alla vittoria, a un secondo (!) dal termine, dalla tonnara selvaggia davanti a Clemmensen spuntava la micidiale stecca dell'asso di Mosca Alex Oveckin a rimandare ogni decisione al supplementare.

Questo non regalava però nessuna esultanza ai tifosi delle due squadre e così si rendevano necessari gli shootout. Al primo tentativo Parise non sbagliava, al contrario di quanto facevano Kozlov, Oveckin e Gordon, regalando quindi ai Devils i primi e unici punti della settimana.

I Devils hanno un record di 2-4 da quando sono privi del loro totem tra i pali, e 3-6-2 nelle ultime 11 gare. Dati che dovrebbero far riflettere tifosi e dirigenza, perchè se è senz'altro presto per disperarsi, il treno dei playoff sta lentamente aumentando l'andatura mentre i Devils sono recentemente in brusca frenata. Occorre invertire la tendenza al più presto, prima che la situazione si faccia davvero difficile.

New York Islanders

Abbiamo già  raccontato della difficile partita infra-divisionale con Phila, terminata con gli ospiti trionfanti per la prima volta dopo 3 sconfitte consecutive.

Dopo questa, gli arancio-blu avevano davanti due partite con la squadra che finora ha senz'altro deluso più di tutte, quegli Ottawa Senators che l'anno scorso di questi tempi facevano emettere affrettati giudizi di imbattibilità  a buona parte degli opinionisti della lega.

Il primo incontro si teneva in terra canadese, e vedeva la squadra di New York imporsi su quella dell'Ontario per 3-1. MacDonald sfoderava una grande prestazione, parando 31 dei 32 tiri scagliati verso di lui e soccombendo solo al gol nel primo periodo di Kuba in powerplay. Sull'altro lato del campo, i ragazzini terribili Okposo e Bailey confermavano quanto di buono si pensava di loro confezionando il pareggio nello stesso periodo, sempre in powerplay, e ancora in superiorità  numerica arrivava il vantaggio di Hunter, il quale rubava un disco vagane nello slot e in backhand lo metteva alle spalle di Auld.

La partita era in seguito conclusa, a dispetto della pressione esercitata dalla squadra di Ottawa, da un gol di Guerin che sfruttava alla perfezione il gran lavoro di Bergenheim e Weight: il primo si lanciava sulla fascia destra per poi fermarsi sulla linea di porta, invertire la direzione e mettere in mezzo per Weight, che attirava leggermente fuori dalla gabbia Auld per poterlo aggirare e consegnare a Guerin un disco che chiedeva solo di essere appoggiato nella porta ormai vuota.

La possibilità  di un rivincita per Ottawa era servita, stavolta in territorio americano, due giorni dopo. Ed effettivamente i Senators scendevano sul ghiaccio decisi a sbranare i ragazzi di Scott Gordon, i quali devono ringraziare mille volte il loro goalie MacDonald, ancora una volta sugli scudi con 15 parate solo nel primo periodo e 38 totali. Per capire lo spirito con il quale hanno cominciato la partita i canadesi, basti dire che dei primi 9 tiri del match, 8 erano diretti contro la gabbia di New York…

Ad ogni modo non vi è alcun premio per chi tira di più, e così il primo periodo termina a reti bianche. Non così la seconda frazione, in cui anche gli Islanders decidono di scendere sul ghiaccio, e con ben altro costrutto. Bergenheim impiega poco più di tre minuti per segnare il gol del vantaggio su una respinta di Auld, e 6 minuti dopo, sul primo powerplay in loro favore gli Islanders si portano sul 2-0 con Sim, dalla brevissima distanza. I pur decisi Senators non trovano invece la via della rete, pur provandoci sempre in tutti i modi.

La terza frazione si apre con un'ulteriore beffa per i Senators, costituita dal terzo gol degli Islanders, a firma Chris Campoli. Ottawa continua comunque ad attaccare, anche se senza troppa lucidità , fino a trovare finalmente una rete a 7 minuti dal termine con Heatley. Ma gli Islanders questa volta resistono, a differenza di altre occasioni che li avevano visti soccombere nonostante entrassero in vantaggio nel terzo periodo. Il gol di Spezza a 90 secondi dal termine, quando Ottawa schiera 6 uomini di movimento e tenta il tutto per tutto, serve solo ad aumenatre i rimpianti per quei 40 tiri scagliati contro un meraviglioso MacDonald, che sta dimostrando partita dopo partita di meritarsi appieno l'investitura di vice-DiPietro.

Gli Islanders, con una classifica ancora piuttosto deficitaria, fanno un discreto passo avanti e mostrano qualche miglioramento, anche grazie alla progressiva crescita dei giovani rookie. Sembra utopia ipotizzare lotte-playoff, quest'anno, ma la sensazione è che la strada presa cominci a dare i suoi frutti.

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