Kurt Warner sta vivendo nell'Arizona la sua seconda giovinezza…
Dando un'occhiata alla NFC west, notiamo che il dominio incontrastato esercitato dai Seahawks nell'epoca recente, quest'anno è finito, interrotto dai Cardinals, che per la prima volta da tempo immemore, hanno mantenuto le promesse di inizio stagione.
Eh già , perchè da troppo tempo la franchigia dell'Arizona si presentava ai nastri di partenza della stagione con grandi aspettative, senza però mai tramutarle in vittorie sul campo da gioco.
Ma come detto, quest'anno la musica è diversa, e con 7 vittorie nelle prime 10 partite giocate, Arizona è davanti alle rivali divisionali con vantaggi quasi imbarazzanti. San Francisco è 3-7, mentre Seattle e St. Louis sono 2-8. Questo risultato è la conseguenza sia dei progressi del team, che di una west non realmente competitiva.
I Niners, che hanno appena dato il benservito a Nolan, hanno moltissimi problemi in cabina di regia, con la prima scelta assoluta 2005 Smith che a fine stagione lascerà la baia senza aver minimamente inciso, e con O'Sullivan che è stato rimpiazzato da Hill, QB che è comunque una soluzione temporanea. Seattle è stata decimata dagli infortuni, con tutti i ricevitori fuori che non hanno permesso ad Hasselbeck di sviluppare un gioco aereo adeguato, e poi lo stesso QB si è rotto per lasciare il posto a Wallace.
In più la franchigia dello stato di Washington nel dopo Alexander si trova priva di running game, perchè Julius Jones, tagliato in estate da Dallas proprio perchè incapace di produrre cifre rilevanti, continua a faticare anche con la nuova casacca. Infine, St. Louis sembrava aver dato una sferzata alla propria stagione con la nomina di coach ad interim di Haslett al posto di Linehan, ma dopo 2 splendide vittorie contro Washington e Dallas, i Rams sono ritornati a perdere contro chiunque.
Da questa situazione di crisi della West sono emersi i Cardinals. Ma intendiamoci, la division poco competitiva non deve sminuire il risultato ormai raggiunto dalla franchigia dell'Arizona, perchè questa sta producendo un football convincente. L'inconsistenza della west ha "solo" garantito ai cards di avere un posto prenotato alla post season già a metà novembre.
Infatti, a 6 incroci "facili", ma di facile nel football non c'è mai niente, con le rivali divisionali, fanno da contraltare 10 sfide impegnative, tra cui 3 contro la NFC east, da anni la division più forte dell'intera lega. E la risposta degli uomini di Wisenhunt è stata una sconfitta contro i Redskins ed una vittoria contro Dallas, partita in cui i Cowboys erano peraltro a ranghi completi. Contro i lanciatissimi Panthers la sconfitta è stata di soli 4 punti, mentre contro i Bills che in quel momento erano uno dei team più in forma del campionato, era arrivata una bellissima vittoria.
Quindi sì da un lato la division ha "drogato" il record degli uccellini, ma dall'altro lato, le sfide impegnative sono state giocate ad armi pari. Sono arrivate alcune vittorie, ed in altri casi delle sconfitte, che se escludiamo quella contro i Jets, sono state tutte di misura.
E a chi dobbiamo guardare per il risultato raggiunto? Non al running game, che continua ad avere dei problemi. James ha perso il suo posto da titolare in favore di Hightower, ma ad ogni modo, le cifre prodotte dall'attacco via terra sono insoddisfacenti. Migliorano solo nelle situazioni di goal line, adattissime per il tipo di giocatore che è Tim.
Al contempo, non è la difesa che riesce a fare la differenza. I punti subiti sono ancora troppi, ed anche se sulle corse il sistema sta visibilmente migliorando, al contempo la contraerea non funziona. La scelta di Cromartie non sta pagando i dividendi sperati, e quello che era il tallone d'Achille nella passata stagione continua ad essere il punto debole quest'anno.
Quello che sta facendo la differenza è il gioco di passaggio. Fitzgerald è strepitoso e non occorre soffermarci troppo sul suo gioco. Basti dire che è il secondo come yard ricevute nel campionato.
Boldin, nonostante il bruttissimo infortunio patito contro i New York Jets, sta continuando a giocare duro ed a segnare TD a ripetizione. Non vediamo al momento un ricevitore in red zone più forte di lui, e statistiche alla mano, non ve ne sono nemmeno di più prolifici a livello statistico, sebbene Anquan sia stato fuori per 2 turni.
Infine, lo stesso Breaston, ricevitore al secondo anno, ha già messo insieme 3 partite da 100 yards, ed è il ricevitore non titolare con il maggiore impatto che si possa individuare, perchè non vive di big play, ma dà un apporto costante di yards, tant'è che è il 21 nella classifica dedicata ed il 18 in quella relativa alle ricezioni.
Quindi il passing game è un'arma letale dei Cardinals.
Ma se il pacchetto ricevitori è così sensazionale ed alza queste cifre, parte del merito va al loro indiscusso talento, e parte va al QB.
Warner, che nei progetti della dirigenza doveva solo fare da chioccia al giovane Leinart, su cui si è investito moltissimo, ha finito per prendergli il posto in estate. Più esperienza e questo è evidente, ma Kurt ha anche mostrato più precisione, più braccio e una miglior gestione delle partite.
Ci troviamo di fronte alla seconda giovinezza del protagonista, del regista del greatest show on turf che per un paio d'anni ha fatto esaltare i tifosi del Missouri. Primo come completi, secondo di un'incollatura come pass yards e secondo come passaggi da TD. Prestazioni straordinarie che non solo stanno facendo volare altissimi gli uccellini, ma al contempo lo proiettano prepotentemente nella corsa per il titolo di MVP.
Vedere giocare Arizona è un piacere, per il football verticale, veloce, frenetico che viene espresso sul campo. E quale migliore interprete se non Kurt per questa stile di gioco? Meccanica veloce, precisione millimetrica e braccio che non soffre affatto dell'età .
Non crediamo che questo team sarà un contender per il titolo, anzi, e abbiamo già detto che la division ha semplificato molto le cose. Ma nessuno deve sottovalutare la partita secca contro un attacco del genere, perchè ha dimostrato di poter produrre cifre così importanti da sopperire, talvolta, anche a tutti gli altri difetti strutturali che affliggono la depth.