Si può festeggiare sul ghiaccio della Pennsylvania: anche Philadelphia comincia a vincere
Come direbbe Paolo Bitta. Io parlo però di Philadelphia, che finalmente ha cominciato ad ottenere qualche vittoria in stagione. Ma vediamo com'è andata.
Si comincia andando vicino alla tanto agognata W, con i tifosi che quasi quasi tirano fuori le bottiglie dai frigo (o frighi?) portatili, quando arriva la doccia gelata. L'amato Roenick (trascorsi nella città della campana, e ottimi ricordi nei tifosi dei Flyers) segna lo shootout decisivo, che consegna la vittoria agli Sharks. Sesta sconfitta di fila, e malumore generale.
Per fortuna però le bottiglie erano state riposte nei frigo (o frighi?) portatili, e non lanciate sul ghiaccio come sarebbe successo in Italia nei campi da calcio, visto che si sono potute stappare dopo la partita successiva. I Flyers giocano come Dio comanda, trascinati da capitan Richards che con i suoi 4 assist contribuisce massivamente al 6-3 in casa dei Devils. Anche Philadelphia vince quindi la prima partita della stagione, e “bissa” anche la partita successiva, sempre contro New Jersey, ma stavolta tra le mura amiche.
Approfitto di questi accenni a New Jersey, per celebrare ancora una volta Brodeur. Ennesimo shutout per lui, e se continua con questo ritmo (uno a settimana), il prossimo record da battere per questa particolare statistica si prospetta alquanto alto (come cifra) e arduo (come difficoltà per chi si volesse cimentare). 98esima tacca sulla stecca per l'ormai mitico portiere dei Diavoli, e piccola soddisfazione personale per questo risultato, ottenuto alla faccia del suo nemico Avery…
Per più di 48 minuti, il giovanissimo Sutter di Carolina è stato al settimo cielo. Il suo primo gol in carriera, infatti, rischia di essere il gol della vittoria dei Canes in casa di Pittsburgh. Peccato che poi i Penguins si siano accorti che mancavano solo 12 minuti da giocare, e abbiano fatto vedere quello di cui sono capaci: quattro gol, e pratica chiusa.
Peccato che non vada altrettanto bene al Madison. Zherdev segna a 8 secondi dalla fine il gol del pareggio, e poi Sjostrom segna il rigore della vittoria per i padroni di casa. Penguins che escono mesti dal palazzetto rotondo, consci di aver buttato una vittoria.
Zherdev era stato protagonista anche qualche giorno prima , quando i punti segnati in Ohio fanno ricordare ai tifosi i bei tempi in cui la casacca blu (anzi, la giacchetta blu) che indossava era quella di Columbus, e non quella dei Rangers, che escono vittoriosi per 3-1.
Vincono anche il primo dei sei derby previsti in calendario contro gli Islanders. Con questa vittoria, i Rangers si portano in cima alla classifica NHL, mentre invece la sconfitta degli Islanders li porta in fondo alla stessa classifica. Il palazzetto semivuoto (nonostante la promozione “Compri due biglietti e ne paghi uno solo”, neanche si fosse al supermercato) comincia a far rimuginare anche il management dei blu-arancio.
E in classifica?
Beh, ho già detto che i Rangers (19 punti) sono primi della Division, primi della Conference, e primi della NHL. Finora hanno eguagliato il loro miglior record di inizio stagione: adesso non resta che da batterlo.
Segue Pittsburgh a 12 punti, che paga forse lo scotto di giocare in una Division decisamente più competitiva delle altre ad oriente.
Poi troviamo i Devils a 11, Philadelphia a 7, e la squadra materasso degli Islanders che, a quota 4, può solo ringraziare per il fatto che le sconfitte non tolgano punti.