Jiri Hudler guarda famelico alla finale di Stanley Cup, ormai distante solo una vittoria.
Per quanto una squadra faccia bene nei Playoff, molto spesso si arriva poi a scontrarsi contro i Red Wings, e la musica finisce. Dallas aveva iniziato le due precedenti serie con due vittorie fuori casa, che avevano spianato la strada ai 4 a 2 con cui si sono qualificati per questa finale. Questa volta niente da fare. Se gara 1 è stata quantomeno equilibrata, gara 2 ha mostrato un divario profondissimo tra le due squadre, determinando il 2 a 0 con cui si è migrati in Texas.
L'inizio della fine
Dallas entra sul ghiaccio della Joe Luis Arena con l'entusiasmo di chi confida nelle proprie capacità fuori casa. Ma bastano tre inferiorità numeriche per placare questo sentimento. Brian Rafalski, Johan Franzen e Tomas Holmstrom sfruttano tre PowerPlay nel miglior modo possibile, l'unico che conoscono, e affossano gli Stars, che in pratica non tirano nel primo periodo.
Finirà 4 a 1, con Brenden Morrow, sempre lui, a dire di no allo shutout.
Come già detto, la partita non è così disequilibrata, e la vittoria arriva grazie alla compattezza della squadra di casa più che per la disparità effettiva vista in campo.
Disparità che però arriva trionfante in gara 2: 34 tiri a 18. Per puro caso non finisce in "goleada", tanto da toccare i nervi di solito ben calmi di Mike Ribeiro, che dà un colpo di stecca plateale a Chris Osgood, goalie di Detroit, a gioco fermo. Anche se viziato da un precedente tocco a parti inverse del portiere, il gesto di Ribeiro non è passato inosservato, ma la decisione della lega di fargli comunque giocare gara tre non fa un apiega, a nostro modo di vedere.
Per la cronaca, gara 2 finisce con un misero 2 a 1. Stefan Robidas segna per Dallas l'ennesimo goal in superiorità numerica di questa Post Season, ma lo slapshot di Henrik Zetterberg, giocatore decisivo, dà a Cesare quel che è di Cesare.
Arriverà mai una sconfitta?
Gara 3 inizia come ci si aspetta. Il timore di Dallas di finire irrimediabilmente sotto ha la meglio sulla sagacia tattica, e gli Stars tirano fuori il loro proverbiale agonismo. Si vivono due periodi di incertezza, mentre Detroit sente la mancanza di Franzen, fuori per questa partita.
Un break viene capitalizzato al meglio da Brad Richards, come spesso accade, e la contesa si incanala sul 2 a 2. E' la doppietta di Pavel Datsyuk lo scoring per i Red Wings, mentre per Dallas segna anche Nicklas Grossman.
Jiri Hudler è l'uomo del destino. Raccoglie un bellissimo assist e batte Marty Turco, che subirà 21 tiri a fine serata. E' il 3 a 2, e manca ancora un po' alla fine del secondo periodo, la qualificazione per le finali di Stanley Cup è ancora in bilico.
Ma probabilmente vi ricordate che abbiamo parlato qualche riga fa di un giocatore decisivo. Zetterberg non si contraddice, e sfrutta la vena aggressiva del PowerPlay avversario per prendere in contropiede la difesa di casa e segnare il goal del 4 a 2 con 18 minuti ancora da giocare.
Non è finita ma poco ci manca. La ciliegina sulla torta la mette ancora Datsyuk, per l'hattrick personale. Dallas torna, nel terzo periodo, a fare 4 miseri tiri e Osgood raccoglie la nona W consecutiva.
Grazie Predators!
Forse è proprio grazie alla squadra del Tennesse che Chris Osgood sta diventando il simbolo di questi lanciatissimi Red Wings. Gli otto goal subiti da Dominik Hasek nella doppia sfida di Nashville nel primo turno sono costati il posto al portiere designato a giocare questa Post Season, preparando la strada al compagno di reparto, che ha colto l'occasione da grande professionista quale è. 14 goal subiti in 9 partite, tutte vinte, tutte condotte da grande goalie. Parate che magari non si faranno ricordare per spettacolarità , ma che hanno aiutato molto la causa di Motown, ormai quasi sicura di contendere ai campioni ad Est la coppa più ambita. Anche perchè le vittorie di misura non sono certo mancate a questa squadra fino ad ora (4 vittorie sulle 9 già citate sono venute con un goal di scarto).
A Dallas non manca nulla di ciò che ha caratterizzato la sua storia vincente in Post Season fin qui. Ci sono i goal in contropiede di Richards, quelli in PowerPlay, l'aggressività che ha annullato Anaheim e San Josè. Semplicemente Detroit ha molte più armi di quanto gli Stars possano sostenere, e giocatori di esperienza e quantomai determinanti nelle fasi delle partita in cui è più importante esserci. La tavola è apparecchiata, che Detroit aspetti di tornare a casa o vinca la prossima in Texas, la metà delle squadre coinvolte nelle Finals è pressochè deciso. Noi ci risentiamo quando la musica, e la serie, saranno effettivamente finite.