Draft 2008: NFC South

Matt Ryan, è lui il prescelto per ricostruire i Falcons del dopo Vick

Atlanta Falcons

Buon draft di Atlanta che nel primo round ripercorre le gesta di Cleveland nel 2007, portando a casa il quarterback franchigia e il lineman offensivo che serviva per dare assetto ad una linea troppo ballerina; io ordine rigorosamente invertito rispetto ai Browns i Falcons hanno così messo le basi per ricostruire la squadra del dopo Vick, puntando su un QB diametralmente opposto e rinforzando i reparti che più avevano bisogno di restyling. Partendo proprio dalla posizione che preoccupava maggiormente lo staff della franchigia i tifosi hanno visto arrivare in Georgia il nuovo idolo, Matt Ryan, miglior quarterback del draft, esperto, e in possesso di un carattere che gli dovrebbe permettere di prendere le redini dei Falcons fin dal training camp, quando sarà  affiancato presumibilmente al veterano Chris Redman; pitcher accurato, l'ex Eagles di Boston College sa leggere le difese avversarie come pochi e sa sezionarle a dovere, per questo non dovrebbe faticare troppo ad inserirsi in NFL, anche se deve migliorare, leggermente, sul profondo. Per concedergli comunque la giusta protezione Atlanta è andata su uno dei migliori tackle del draft, assicurandosi il validissimo Sam Baker, scuola USC, che pare essere l'ideale per difendere la tasca del proprio passer quando la situazione si fa difficile e la pressione diventa insopportabile; mobile, fisicato, e abile nel tenere a distanza anche più avversari contemporaneamente, in NCAA ha concesso appena 4.5 sack in quasi 900 giochi di passaggio tentati dai Trojans. Da un ottimo upgrade offensivo ad uno difensivo, Curtis Lofton da Okalhoma, tra i migliori linebacker della classe con 197 tackles all'attivo al college e una scheda che parla chiaro: ottimo atleta, gran fiuto per l'ovale, buona mobilità , e adeguatamente produttivo, soprattutto contro i giochi di corsa; versatile, probabilmente potrebbe dare un grandissimo contributo se schierato al centro dell'allineamento difensivo, anche se non è escluso che trovi maggiore spazio nelle prime partite come outside linebacker. Altrettanto valido contro le corse sembra essere la terza scelta dei Falcons Chevis Jackson, cornerback da Louisiana State che sfrutta la sua altezza e le lunghe braccia per offrire una buona copertura sui passaggi, ma che risulta efficace anche in altre occasioni grazie a doti atletiche davvero ottime; traddato DeAngelo Hall ha buone chanches di partire tra i titolari e diventare il futuro leader delle secondarie. Restando sulla sideline e spostandoci su quella offensiva troviamo il veloce wide receiver Harry Douglas, prospetto da Louisville che corre bene le tracce e che riesce a piazzare interessanti guadagni dopo la ricezione grazie alla capacità  di sfruttare al meglio gli spazi liberi sui lati del campo; ex compagno di Brohm a Louisville potrebbe dare un contributo fondamentale al gioco di Ryan se schierato come slot receiver. Sempre al terzo l'unico compensatory pick di Atlanta è stato sfruttato per assicurarsi un altro talento che promette bene, la free safety Thomas DeCoud, giocatore corteggiatissimo da California che ha dimostrato di essere un ottimo special teamer e di fornire un buon apporto nelle azioni di coverage; alquanto produttivo, essendo piuttosto versatile può essere impiegato anche nel ruolo di cornerback, magari nelle difese di situazione. Saltato il quarto giro i Falcons sono tornati attivi al quinto proseguendo gli innesti nel reparto difensivo con le chiamate di Robert James e Kroy Biermann, entrambi outside linebacker provenienti, rispettivamente, da Arizona State e Montana; il primo è un giocatore piccolo e scattante che po' fornire un certo contributo agli special team e che, vista la taglia, potrebbe trovare spazio anche come safety tra i professionisti, anche se l'ottima tecnica di placcaggio consiglia di concedergli qualche chanches nel ruolo naturale; il secondo invece è un prospetto interessantissimo che può essere impiegato sia come middle che come outside viste qualità  atletico-fisiche che dovrebbero garantirgli un certo successo in NFL, magari non da top ma comunque da valido situational player; stessa cosa che si prospetta per Thomas Brown, RB da Georgia che per taglia e caratteristiche, buona velocità  e discreta capacità  di rompere i tackle, potrebbe ritagliarsi qualche occasione come runner per i terzi down. Tra le riserve a cavallo tra roster e pratice squad è probabile finisca invece Wilrey Fontenot, buon cornerback a livello di NCAA con Arizona, dove era compagno di Cason, ma che al momento non offre precise garanzie in copertura e corre il serio rischio di trovarsi ai margini della squadra, nonostante una velocità  che difficilmente permette al ricevitore di separarsi da lui; velocità  che non è proprio nelle corde dell'ultima scelta dei Falcons, il tight end Keith Zinger da Duke, ottimo bloccatore ma non troppo produttivo nelle azioni di passaggio, anche a causa di un fisico pesante che non gli permette molta mobilità . Tra gli undrafted ottimo l'ingaggio di D.J. Wolfe, safety da Oklahoma, playmaker atletico ed istintivo che può ricoprire bene anche il ruolo di cornerback; ruolo dove potrebbe rappresentare una lieta sorpresa l'altro free agent Glenn Sharpe, giocatore da Miami che ha visto rallentare la sua ascesa a causa di una serie di infortuni che gli hanno fatto perdere un paio di anni e ne hanno condizionato la scalata al ranking pre draft.
Draft Grades: 7: nel complesso è uscito sicuramente un buon draft da parte dei Falcons, che hanno puntellato ruoli chiave, anche se la mancata chiamata di un defensive lineman ha lasciato qualche dubbio, soprattutto considerando la profondità  e la qualità  della classe; forse serviva anche un kicker, altra posizione ignorata dal coaching staff, che si è comunque rifatto grazie al buon talento draftato e ai buoni innesti nelle secondarie.

Carolina Panthers

Serviva un runningback in grado di rimpiazzare nell'immediato DeShaun Foster ed è arrivato subito alla prima chiamata con la scelta di Jonathan Stewart da Oregon, giocatore che è stato più forte anche dei suoi stessi infortuni, convincendo i Panthers a puntare su di lui per ricostruire un backfield dove il solo DeAngelo Williams non offre le dovute garanzie; ottimo velocista, paziente e capace di sfruttare gli spazi che si aprono sulla linea, sa correre bene sia tra i tackle che in campo aperto, dove sfrutta al massimo l'accelerazione per settare delle corse devastanti. Grande atleta, trova con facilità  la strada per l'endzone, visti i 27 touchdown segnati nelle 25 partite da starter giocate con i Ducks. Per permettergli di mantenere questi numeri e per cercare di ridare lustro al gioco di corse Carolina ha sfruttato la seconda scelta al primo round, ricevuta dopo la trade con gli Eagles, per assicurarsi il tackle Jeff Otah, considerato uno dei migliori del draft e inseguito da diverse franchigie, alla ricerca di un valido elemento capace di aprire gli spazi necessari ai runner e in grado di portare bloccaggi anche in campo aperto; dotato di una buona mobilità  sembra sia stato draftato con il preciso obiettivo di sacrificarlo in funzione del running game, che riveste una parte fondamentale nel playbook offensivo dei Panthers. Al terzo round occhi puntati su Charles Godfrey, cornerback da Iowa, e Dan Connor, linebacker da Penn State, propetti difensivi che presentano ottime possibilità  di sviluppo e che possono entrare fin da subito nella rotazione dei rispettivi reparti; l'ex Hawkeyes è un buonissimo placcatore in grado di giocare in più ruoli e di risultare efficace in diversi schieramenti, viste le buone garanzie che offre nel contrastare il passing game avversario. Connor, invece, dopo essere stato per molti il secondo LB del draft ha visto scendere rapidamente la sua quotazione e la sua chiamata a questo punto rappresenta davvero un colpaccio per Carolina, viste le qualità , assolutamente mai state in discussione, del prodotto di Joe Paterno, che ha all'attivo più di 400 tackle al college e si presenta come un grandissimo tackler, aggressivo, tecnico, e capace di difendere con profitto sia contro le corse, che contro i passaggi; previsto erede di Dan Morgan, potrebbe alternarsi come MLB con Beason oppure essere schierato da outside sul lato forte della mediana. Altro prospetto interessante è poi il tight end Gary Barndige da Louisville, giocatore che vista l'altezza, 6' 6'', può dire la sua nell'endzone avversaria, sfruttando la stazza e le buone mani per anticipare cornerback e safety nei momenti topici della partita; piuttosto mobile, durante i workout ha mostrato una discreta velocità  nei cambi di direzione repentini, cosa da non sottovalutare nelle ricezioni in campo aperto. Da quello che potrebbe diventare una sorpresa a chi invece una sorpresa lo è stata a tutti gli effetti quando si è scoperto ancora libero nel mezzo del sesto round all'atto della scelta dei Panthers, Nick Hayden, esperto defensive tackle da Wisconsin, tecnico, solido, con alle spalle una buona esperienza in NCAA e una comprovata produttività  contro le corse, il che lo rende un ottimo rincalzo per la linea difensiva. Sempre in difesa è stata spesa la prima chiamata del settimo round, impiegata per l'OLB da North Carolina Hilee Taylor, discreto tackler dotato di una buona velocità  che potrebbe tornare utile già  negli special team in attesa di essere chiamato per far rifiatare i titolari; special team che potrebbero rappresentare una buona palestra anche per le ambizioni delle ultime due scelte dei Panthers, i lineman offensivi Geoff Schwarz da Oregon e Mackenzie Bernardeau da Beverly, entrambi in odore di essere sfruttati come OG tra i professionisti, vista la discreta mobilità , l'ottimo footwork, e il buon utilizzo delle braccia, che hanno mostrato nei rispettivi workout. Da segnalare infine anche il valido Joe Fields, safety pescata nei rookie undrafted da Carolina, ottimo atleta, dotato di buone mani e bravo nelle coperture, ma che deve assolutamente affinare la tecnica.
Draft Grades: 7: al limite della perfezione le prime quattro scelte, purtroppo pesa tantissimo l'essersi scordati di chiamare un quarterback per creare competizione e opportunità  in un reparto dove Delhomme sembra giunto al capolinea e Matt Moore, nonostante qualche buona prova, non offre troppe garanzie; di pregevole fattura il talento draftato, anche nei giri dove la qualità  scende vistosamente.

New Orleans Saints

Con poche scelte a causa della sanguinosa trade che ha portato Jonathan Vilma in Louisiana i Saints sono riusciti comunque ad assicurarsi una buona serie di prospetti, cominciando con il defensive tackle da Southern California Sedrick Ellis, giocatore dotato di grandissimo istinto che promette di avere un impatto immediato in NFL, visto il carattere da leader, la buona mobilità , e le doti tecniche che lo contraddistinguono; abile nel portare costante pressione sul backfield avversario potrebbe aprire immensi spazi per i blitz dell'ex linebacker dei Jets e per i suoi compagni di reparto. Altro importantissimo innesto difensivo è sicuramente quello di Tracy Porter, cornerback seconda scelta da Indiana che dovrebbe fornire un ottimo upgrade in un ruolo dove l'anno scorso New Orleans ha concesso parecchio, forse addirittura troppo, agli avversari; grandissimo atleta, difende con efficacia la sideline, anche se tende ad accentrarsi per sfruttare al meglio le sue ottime qualità  di tackler, cosa che gli consente di essere sempre molto produttivo. Ancora in difesa è stata orientato il primo pick a disposizione nel quinto giro, dove al numero 9 è stato chiamato DeMario Pressley, defensive lineman da North Carolina State che si presenta come un atleta versatile, che può essere sfruttato con profitto anche da end nonostante una carriera universitaria che lo ha visto impiegato soprattutto come tackle; tutto questo grazie ad una buona velocità  ed un'agilità  impensabile per la sua taglia. Da una linea all'altra per dare modo ai Saints di rattoppare quella offensiva, che non pochi problemi ha creato a Brees nel 2007, con la scelta di Carl Nicks, offensive tackle da Nebraska inspiegabilmente sceso fino al quinto giro viste le doti tecniche che lo presentavano come uno dei migliori del ruolo tra quelli presenti al draft; mobile, abile a difendere gli spazi anche contro i linebacker più veloci e aggressivi, è impensabile che gli scout lo abbiano bocciato solo per una stazza fisica considerata inadeguata per la NFL. Se ci sia o no altra motivazione dietro alla discesa verticale del lineman ex Huskers lo scopriremo solo con l'avanzare della stagione, periodo in cui potremmo anche verificare l'effettiva resa della sesta scelta di New Orleans Taylor Mehlhaff, kicker accuratissimo che a Wisconsin ha dimostrato di avere anche una discreta gamba, fissando la sua distanza di calcio sulle 52 yards e non facendosi mai bloccare un field goal o un extra point. Ultima chiamata spesa invece per provare una nuova scommessa nel reparto WR con Adrian Arrington, spalla di Manningham a Michigan, dotato di ottime mani e piuttosto disciplinato, in grado di muoversi con destrezza davanti ai difensori avversari e pertanto, vista anche l'altezza, considerato un buon ricevitore di possesso per il futuro. Tra gli undrafted desta un certo interesse l'acquisizione di T.C. Ostrander, quarterback che a Stanford ha sostituito degnamente Edwards e che nonostante una sola stagione di esperienza come titolare ha presentato una certa maturità  nel guidare l'attacco e delle qualità  di base che fanno ben sperare per il domani, dove potrebbe diventare un buon backup per Brees visto il buon braccio e le capacità  di lanciare in movimento; oltre a lui da segnalare anche la safety da Texas Christian David Roach, gran colpitore, il defensive end da UNLV Jeremy Geathers, il WR da Iowa State David Blythe, buone mani e grande controllo del corpoo, e il kicker da Rutgers Jeremy Ito, bravissimo nel calciare i kick off.
Draft Grades: 6: rimangono in sospeso il problema del tight end e del linebacker, per questo il draft dei Saints perde sicuramente di valore, anche se è apprezzabile che in Louisiana abbiano cercato di tappezzare tutti i ruoli risultati deficitari nella passata stagione; buono il talento draftato, anche se non si capisce la chiamata dell'ennesimo WR, il quarto negl'ultimi tre anni, visto anche il numero di ricevitori a roster.

Tampa Bay Buccaneers

Indecisi su chi draftare al first round tra cornerback e defensive tackle, i Bucs hanno scelto di andare sul primo, chiamando l'ottimo Aqib Talib da Kansas, All-American e probabilmente già  pronto per entrare nello sarting lineup di Tampa per rimpiazzare Brian Kelly; atleta eccelso e playmaker assoluto, l'ex Jayhawks è dotato di un grandissimo fiuto per la palla e dovrebbe rivelarsi l'ideale sostituto per Ronde Barber, ormai avanti con gli anni e presumibilmente molto vicino all'addio. Sempre in tema di prossimi addii si avvicina anche quello di Joey Gallowey, per questo come era auspicabile in Florida si sono mossi per anticipare i tempi assicurandosi Dexter Jackson, velocissimo ricevitore da Appalachian State, rapido nei movimenti e in possesso di ottime mani, nonché in grado di guadagnare diverse yards dopo aver completato la ricezione; non altissimo, potrebbe essere sfruttato inizialmente nel doppio ruolo di kick returner e di terzo WR facendogli accumulare esperienza, visto i pochi palloni toccati con i Mountainners, che hanno un attacco incentrato sulle corse, e inserendolo piano nella depth chart per permettergli di rilevare quanto prima il deludente Michael Clayton. Con la terza scelta Tampa è rimasta nel reparto offensivo, assoldando l'ottimo linemanJeremy Zuttah da Rutgers, giocatore che al college ha giocato principalmente da tackle ma che si è presentato al draft come guardia, presentando una valida opportunità  di sviluppo anche da centro; atletico quanto basta per garantire una certa versatilità , è dotato di una buona mobilità  e di una buona tecnica di difesa del backfield sia contro i passaggi che contro le corse. Abilità  difensive e versatilità  che sicuramente non mancano al quarto rounder Dre' Moore, DT da Maryland capace di giocare con profitto sia nello schieramento 3-4 che in quello 4-3, che preso a questo punto del draft è un vero e proprio affare per i Buccaneers, che si portano a casa uno dei prospetti più completi del ruolo, prestante fisicamente, e in grado di far sentire il proprio peso sulla linea. L'altro colpaccio di Tampa si formalizza poi due giri più tardi con la chiamata di Geno Hayes da Florida State, classico linebacker undersized dei Seminoles che per rapidità  e fisico ricorda parecchio l'ex teammate Ernie Sims, leader del reparto in quel di Detroit; grandissimo tackler, offre buone garanzie contro corse e passaggi grazie ad una buona lettura dello sviluppo del gioco, qualità  che potrebbe permettergli di trovare spazio sia come inside, che come outside LB. Un giro prima invece è arrivata a sorpresa la scelta di un QB, Josh Johnson da San Diego, prospetto interessantissimo il cui nome era segnato su diversi taccuini delle franchigie NFL, bruciate sul tempo da Tampa che ha fiutato la qualità  e il talento del prospetto anticipando tutti; eccellente atleta, buon scrambler, ha le potenzialità  per diventare uno starter in NFL anche se bisognerà  verificare quanto sia in grado di digerirne i playbook vista la poca competizione affrontata in division I-AA. Viene etichettato da molti come "not great passer", ma i numeri accumulati in quattro stagioni di NCAA dicono un'altra cosa, viste le quasi 10,000 yards lanciate, 9,699, e i 113 touchdown realizzati a fronte di appena 15 intercetti; da seguirne con attenzione lo sviluppo. Stessa attenzione la merita anche l'ultimo scelto, il runningback da South Carolina Cory Byrd, abile nel rompere i tackle e dotato di buonissime mani per ricevere fuori dal backfield, tanto da avere buonissime probabilità  di ritagliarsi uno spazio come runner per i terzi down, quando il suo correre dritto e forte potrebbe essere davvero utile. Tra gli undrafted buone le acquisizioni di Sam Keller, quarterback da Nebraska con qualità  e intelligenza tattica per diventare un ottimo backup, Chris Gould, kicker da Virginia piuttosto accurato e fratello minore di Robbie, e Carl Stewart, fullback da Auburn ottimo a bloccare e ricevere in campo aperto.
Draft Grades: 8: draft condotto con bravura dallo staff di Tampa, che prima colma i need e poi pensa ad aggiustare i reparti che non gli forniscono le garanzie necessarie; in generale il talento selezionato è stato ottimo, mantenendo un occhio al futuro per il ringiovanimento del roster. Allettanti le prospettive di sviluppo attorno a Jackson e Johnson.

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