Crosby e compagni stanno lasciando poche chanche ai Flyers…
Sarà dura, molto dura per i Philadelphia Flyers vincere una partita, figuriamoci rimontare e conquistare l'accesso alla finalissima. Dopo i primi due incontri disputati alla Mellon Arena di Pittsburgh, i Penguins sono in vantaggio 2 a 0 e non sembrano intenzionati ad alzare il piede dall'acceleratore. Sono principalmente tre i fattori che hanno consentito alla squadra di Michel Therrien di controllare la sfida.
Il primo è apparso palese a chiunque abbia visto le prime due partite della serie: i Pittsburgh Penguins sono superiori.
Certo, tre delle loro quattro reti di Gara 1 sono state provocate da terribili e imperdonabili svarioni difensivi dei Flyers: un problema di comunicazione tra Martin Biron e Jason Smith consente a Sidney Crosby di insaccare praticamente a porta sguarnita, un cambio sbagliato permette a Evgeni Malkin di involarsi da solo a sette secondi dalla fine del primo tempo, un controllo errato in impostazione di Daniel Brière apre il contropiede che porterà alla rete in inferiorità numerica dello stesso Malkin.
Certo, anche la rete della vittoria del rientrante Maxime Talbot in Gara 2 nasce da un erroraccio di Steve Downie.
Ma in buona parte dei 120 minuti giocati finora i Penguins danno l'impressione di controllare a piacimento la contesa. Pattinano meglio dei Flyers, hanno una tecnica individuale superiore a quella dei Flyers, sono più organizzati tatticamente dei Flyers. Perfino dalla lotta alle assi, prerogativa della squadra di John Stevens, talvolta sono i pinguini a uscire vincitori.
Dato a Cesare (i Penguins) quel che è di Cesare (il merito di aver giocato meglio dei Flyers), è altrettanto fuori di dubbio che l'infortunio di Kimmo Timonen sia stato un bruttissimo colpo per Philadelphia. Paradossalmente, l'assenza del terzino finlandese si è sentita soprattutto nella fase offensiva. I Philadelphia Flyers, infatti, stanno facendo tremendamente fatica a uscire dal proprio terzo con il possesso del disco.
Qualsiasi trama offensiva nel gioco dell'hockey è costruita sul primo passaggio, che deve cogliere uno dei tre attaccanti lanciato a metà strada tra le ali avversarie impegnate nel fore-cheking e i difensori sulla linea blu. Un passaggio sbagliato di pochi centimetri o di una frazione di secondo comporta un fuorigioco, una liberazione vietata o, peggio, un'intercettazione con relativo ribaltamento di fronte.
Kimmo Timonen, oltre a essere un brillante regista nelle situazioni di superiorità numerica (e infatti il Power Play dei Flyers ne sta soffrendo), è l'unico difensore di Philadelphia in grado di impostare il gioco dalle retrovie. Il solo collega che nelle ultime settimane stava facendo grandi progressi in questo particolare esercizio, Braydon Coburn, è stato a sua volta costretto ad abbandonare la compagnia nei primi secondi di Gara 2 dopo una tremenda discata appena sopra l'occhio.
Visti i presupposti, Michel Therrien è stato bravissimo a tenere le ali molto alte, soffocando così i timidi tentativi di gente come Jason Smith e Derian Hatcher, ottimi nel distruggere il gioco altrui, molto meno nel proporlo. Si spiegano anche così i numerosi errori in uscita di terzo che hanno consentito ai Penguins di rendersi minacciosi dalle parti di Martin Biron.
Il terzo fattore che ha inciso nel vantaggio dei Penguins ha due nomi: Daniel Brière e Vaclav Prospal. Il 31enne canadese e il 33enne ceco hanno finora perso in modo umiliante il confronto con le stelle dei pinguini. Se Brière ha cercato per lo meno di rendersi utile con qualche giocata delle sue dietro la porta di Marc-André Fleury (soprattutto in Gara 2), Prospal è stato assolutamente inguardabile.
In un periodo dell'anno in cui le reti si costruiscono conquistando con la grinta centimetro dopo centimetro, i due attaccanti della prima linea dei Flyers stanno giocando l'All Star Game con tre mesi di ritardo. Peccato che nessuno si fermi ad applaudire, tanto meno il povero Scott Hartnell, che completa il terzetto giocando con il suo abituale furore agonistico ma troppe volte si trova abbandonato a sé stesso contro Brooks Orpik e compagni.
Le chiavi dell'accesso alla finale stanno qui: nella superiorità dei Penguins, nell'assenza di Timonen, nell'apatia di Brière e Prospal. Eliminare il terzo fattore sarebbe un primo passo avanti per i Flyers in vista di Gara 3 a Philadelphia. Ma Sidney Crosby e compagni ben difficilmente molleranno l'osso"