I neri Dallas Stars festeggiano. Indossando una maglia dello stesso colore i loro tifosi potranno ancora supportarli.
Avevamo lasciato gli svagati Ducks sotto di una partita ma in ripresa dopo la vittoria a Dallas. Nel secondo confronto texano tale impressione si è dimostrata tale.
Gli Stars hanno facilmente trovato il modo di annichilire l'attacco dei campioni del Mondo. Con aggressività hanno archiviato un 3 a 1 che solo per miracolo non è stato uno shutout. Marty Turco è stato mattatore, ma è tutto il goaltending degli Stars ad impressionare.
Un giocatore giustamente celebrato da questa serie e da gara 4 è stato Steve Ott.
Solo 2 goal per il canadese, senza assist, ma un impegno di tipo fisico a tutto campo, dal quale è riuscito ad allontanare le velleità offensive dei Ducks.
Nella partita successiva in California, i Ducks si rifacevano. Vittoria che era scontata, visto il bisogno di Anaheim di vincere e la mancanza di necessità di una vittoria Stars. In ogni caso, bisogna aspettare il goal del 4 a 2 di Sean O'Donnell per avere la quasi certezza della W. Il primo goal della serata è invece di Corey Perry, che ritroveremo anche in gara 6.
Che è decisiva. Il vantaggio di perry dura una eternità . I 19 minuti prima della segnatura di Stephan Robidas sembrano una maledizione per Dallas, ma quando arriva il goal è quanto di più esplicativo di questa serie. Mike Modano la spara dalla blu, fuori dallo specchio della porta. Giguere non recupera la posizione, e spalanca la porta stessa a Robidas, che proprio da quel lato scocca, indisturbato, il fendente del pareggio. Ovviamente, in PowerPlay.
Dopo 50 secondi il 2 a 1.
A quel punto anche il più ottimista dei tifosi delle anatre sa bene che l'impresa si trasforma in miracolo, quello che serve ad Anaheim per tornare in corsa. Troppi pochi tiri verso Turco, troppi giocatori sotto gli standard dello scorso anno.
La stagione, iniziata senza Selanne e Niedermayer, finisce con tanti piccoli cloni degli ex-campioni. Una serie rovinata da quelle prime due sciaguratissime partite, con un Penalty Killing ridicolo davanti al pubblico di casa.
Il 4 a 1 finale di gara 6 magnifica le doti della squadra texana, invece. Mark Ribeiro è stato il prolungamento di una grande stagione regolare, confezionando goal e assist di fattura altissima, affiancato da prestazioni sopra media da parte di Loui Eriksson, mentre su Modano si può sempre contare. Avevamo palesato dubbi sulla tenuta difensiva di Dallas, ma sono stati spazzati via come l'attacco avversario si è spazzato via da solo.
In definitiva, meglio avere questi Stars, più continui, che i campioni di Anaheim che alternano giocate eleganti e redditizie a partite intere di assenza dal ghiaccio.
Nelle file dei texani ha destato ottime valutazioni il rendimento di Brendan Morrow, attaccante dalle caratteristiche di aggressività innate. Rappresenta le peculiarità di una squadra con pochissimi fronzoli e tanta fisicità , che non arretra mai e non scopre mai il fianco all'avversario. Nella sua migliore stagione in carriera, ha ammassato 32 goal che bene si abbinano ai 6 punti (3 goal 3 assist) di questa serie iniziale; il ruolo di capitano gli si addice, anche considerando l'età media di questi Stars.
4 giocatori di difesa sono sotto i 24 anni, cosa che fa sembrare la squadra di Dave Tippett quel cantiere in costruzione che assolutamente non è. Tanto che l'assenza di Sergei Zubov, principale dubbio attorno a questa squadra alla vigilia della sfida con Anaheim, è stata assorbita con perizia invidiabile.
Certamente invidiabile da parte degli stessi Ducks, incapaci anche solo di una piccola percentuale di quello sprint che li porto dritti alla Stanley Cup nel 2007.
Il sogno continua per Dallas invece, se è riuscito così bene l'upset ai danni dei campioni in carica, saremo costretti a dar loro molto più credito.