I Red Wings guardano dall'alto Ellis ed i Predators. A passare sono loro.
Lo sport è imprevedibile. L'hockey non fa eccezione, ma se si guarda alla serie tra Red Wings e Predators si capisce come lo sport sia giusto nei risultati.
E' il rumorosissimo pubblico del Sommet Center a spingere i Preds alla seconda vittoria, pareggiando la disperata serie contro i miglioir della NHL. I due goal ravvicinati, terza volta che succede nella serie, del primo periodo portano i padroni di casa sul 2 a 0, e non basta una seconda parte di partita convincente ai Red Wings per risalire la china. Finisce 3 a 2, e si torna alla Joe Luis Arena.
Qui Detroit gioca probabilmente la migliore partita dei Playoff finora, costringendo subito Nashville ad una difesa ad oltranza. Nel solo secondo periodo il conto dei tiri è 20 a 3 per i rossi. La differenza principale con le altre partite della serie è che Detroit parte subito a 100 all'ora. Il che vuol dire essere aggressivi nella giusta misura ed iniziare subito ad impensierire il goalie avversario.
Con classe quelli del Michigan passano, con un goal all'angolino alto di Valtteri Filppula. Ma spesso non basta la classe. Nashville rimane in partita, riesce a non subire goal e a pochissimo dal termine pareggia. Sembra un altro clamoroso upset nella storia dei Red Wings.
A pochi secondi dall'inizio del tempo supplementare Niklas Kronwall ruba il puck grazie alla ormai classica palla persa dei Preds. Johan Franzen è da solo davanti alla porta, e sfruttando l'assist al bacio del compagno mette il punto del 2 a 1 e del vantaggio nella serie, che per due minuti effettivi era sembrata girare a favore degli avversari.
Si torna in Tennessee due sere dopo, e si ritorna alla vecchia storia. Nashville parte benino, tiene bene il ghiaccio, Detroit sembra non sprecarsi troppo. Le cose però stavolta sono destinate a risolversi. Nicklas Lidstrom spara da centrocampo un puck innocuo che, grazie al rimbalzo infido sul ghiaccio, assume una traiettoria semi-imparabile e va ad infilarsi sotto la traversa. Per i poveri Predators è una botta troppo grossa. La reazione in pratica non c'è, e il periodo si chiuderà con 20 tiri a 4 per Detroit.
Poco dopo l'inizio del terzo, Jiri Hudler realizza imitando il goal di Zetterberg di gara 1, sull'ennesimo puck perso avversario. E' la fine. Il pubblico di Nashville onora i suoi eroi, che meritano la spontanea ovazione dei sostenitori, per aver dimostrato grande volontà e voglia di non arrendersi anche davanti alle folate micidiale di chi gli ha tolto il sogno Stanley Cup.
Gran parte degli applausi è però per un giocatore in particolare…
L'ultimo baluardo
251 tiri subiti. 53 nella sola gara 5, portata fino all'overtime. Dan Ellis sa bene che una rondine non fa primavera, ma questa grossissima prestazione da parte sua rimane la cosa migliore della stagione, seppur buona, della sua squadra. Le sue quotazione sono salite alle stelle, perchè ora tutti sono sicuri di avere davanti un portiere di sicuro talento.
Altro personaggio che merita attenzione è Shea Weber: principale portatore di hit alla causa Predators, si è fatta anche vedere davanti. Nashville è riuscita, come dicevamo in fase di preview, a stare abbastanza lontana dalla panca punti, in una serie giocata globalmente bene, in grado di confermare il gran lavoro fatto da Barry Trotz in panchina. Non è servito semplicemente per la maggior forza della numero uno del seeding.
Detroit, da parte sua, ha avuto una brutta prestazione di Dominik Hasek in gara 4, determinando il ritorno di Chris Osgood tra i pali. Ma per i Red Wings i migliori sono stati gli avanti. Pavel Datsyuk è la pubblicità di una squadra in salute, con i suoi 3 goal e 2 assist. Henrik Zetterberg si è limitato a vincere gara 1, mentre il centro Kris Draper ha avuto continuità . Su quante forze i Red Wings abbiano risparmiato la scommessa è aperta, ma è opinione comune che il secondo turno sarà da loro affrontato alla stessa maniera del primo.
Il general manager dei Predators ha oggi allungato i contratti di Barry Trotz e del suo staff, dimostrando fiducia in un ottimo coaching cast. Possiamo ricordare che questo 2007-2008 era iniziato con la perdita, per movimenti di mercato, dei 5 migliori giocatori. Proprio giocatori serviranno in Tennessee per portare oltre la 8 la squadra.
L'esperienza manca completamente a questa compagine, laddove invece volontà e motivazioni non sono mancate; in aggiunta, si può spiegare l'ovvia scelta della dirigenza con le 83 vittorie in casa negli ultimi tre anni, record secondo solo proprio a quello di Detroit.
Per quanto riguarda appunto i Red Wings, possiamo parlare delle varie possibilità che si sono aperte durante la serie. Si poteva finire agilmente 4 a 0, perdere a gara 7 in modo rocambolesco o poteva finire come è realmente finita. La cosa importante è che la squadra abbia sempre avuto la stessa qualità , lo stesso controllo delle operazioni sul ghiaccio, lo stesso impegno nel cercare la porta. Da qui a vincere un'ennesima Stanley Cup c'è di mezzo un oceano, ma questo Lidstrom e soci lo sanno anche troppo bene.
Applausi per Ellis ed i Preds, ma il primo turno è superato. Potremmo ritrovarci ad assistere al lancio della piovra sul ghiaccio molte volte nel prossimo mese, gli avversari attendono ai loro posti la numero 1, basterà ancora essere solidi per primeggiare?