L'Hart Memorial Trophy non dovrebbe sfuggire a Alexander Ovechkin
Mancano una manciata di partite alla fine della Regular Season e all'orizzonte si profila la classica premiazione dei migliori giocatori nelle varie categorie. I vincitori verranno come sempre proclamati a bocce ferme, quando una squadra avrà già alzato al cielo la Stanley Cup, ma visto che la maggior parte di questi trofei si riferisce alle 82 partite della stagione regolare, perché non azzardare un pronostico?
Se per alcuni premi, come il Vezina Trophy per il miglior portiere, la lotta sembra già decisa a favore di un contendente, per altri, come il Calder Trophy per il miglior rookie, la folla di candidati sembra crescere a ogni partita.
Hart Memorial Trophy: il premio di MVP quale miglior giocatore della Regular Season non dovrebbe sfuggire ad Alexander Ovechkin. Potrebbe perdere qualche voto se i Washington Capitals, nonostante le prodezze del funambolo russo, non dovessero riuscire ad agguantare l'ottavo posto. I rivali più quotati sono Martin Brodeur, che praticamente ha già in bacheca il suo quarto Vezina Trophy, Jarome Iginla e Evgeni Malkin.
Calder Memorial Trophy: il trofeo per il miglior rookie sarà verosimilmente il premio che susciterà più discussioni. Dato che (purtroppo) spesso si tende a premiare l'esordiente con più punti senza considerare altre qualità altrettanto importanti, i favoriti dovrebbero essere Patrick Kane (Chicago Blackhawks) e Nicklas Backstrà¶m (Washington Capitals).
Jonathan Toews (Chicago Blackhawks) ha dimostrato di essere un atleta molto completo su entrambi i fronti del ghiaccio e di avere una personalità senza eguali alla sua età . A suo sfavore gioca però il fatto di aver saltato una ventina di partite per infortunio.
Considerando che in generale un difensore matura qualche anno più tardi di un attaccante per la difficoltà del ruolo che è chiamato a ricoprire, un serio candidato potrebbe essere anche Tobias Enstrà¶m (Atlanta Thrashers), che incredibilmente è stato il giocatore più continuo di una squadra che ha invece detto ormai addio ai Play Off proprio a causa di un rendimento altalenante. Il giovane terzino svedese è stato il Thrasher con più minuti di ghiaccio e ha collezionato finora 37 punti.
A mettere il bastone tra le ruote ai quattro favoriti potrebbero provare Peter Mueller (Phoenix Coyotes) e soprattutto Brandon Dubinsky (New York Rangers), che a tratti si è rivelato la miglior spalla di Jaromir Jagr nella rosa della squadra di Manhattan.
James Norris Memorial Trophy: Nicklas Lidstrà¶m, qualche dubbio? Il fuoriclasse svedese sembra invecchiare come il buon vino e con 38 primavere sulle spalle è ancora di gran lunga il miglior difensore della NHL. Gli altri candidati al trofeo di miglior terzino, Sergei Gonchar su tutti, finiranno a distanza siderale.
Vezina Trophy: anche in questo caso, le discussioni si limiteranno allo stretto indispensabile. Se in altre occasione Martin Brodeur sembrava essere nominato per inerzia, quest'anno ha sbaragliato la concorrenza. Roberto Luongo è stato meno ermetico del solito, Miikka Kiprusoff ha ritrovato solo da poche settimane la sua forma abituale, Henrik Lundqvist è stato discontinuo. Solo l'eccellente Evgeni Nabokov sembra avere qualche chance, ma considerate le difese dei San José Sharks e dei New Jersey Devils, l'ago della bilancia pende decisamente dalla parte di Brodeur.
Frank J. Selke Trophy: Samuel Pahlsson l'avrebbe meritato lo scorso anno il premio quale miglior attaccante difensivo, ma quest'anno sembra essersi perso nella classica ebbrezza post-Stanley Cup. Il vincitore della passata edizione, Rod Brind'Amour, è invece da tempo ai margini in seguito a un brutto infortunio. Potrebbe quindi essere il turno di un candidato a sorpresa, Dan Cleary dei Detroit Red Wings. La 30enne ala destra, tredicesima scelta assoluta nel draft del 1997 (Chicago Blackhawks), da un paio di stagioni è uno dei segreti del successo delle ali rosse del Michigan. Senza rinunciare a farsi vivo dalle parti del portiere avversario, in fase difensiva Cleary ha raggiunto i livelli dei vari Kris Draper e Kirk Maltby, che paiono invece in fase calante.
Jack Adams Award: Ted Nolan (New York Islanders) e Wayne Gretzky (Phoenix Coyotes) meriterebbero il premio quale miglior allenatore dell'anno per ciò che sono riusciti a cavare da squadre povere di talento. Bruce Boudreau lo meriterebbe invece per aver rivoltato come un calzino i Washington Capitals, portandoli a lottare per i Play Off.
Il candidato più serio alla conquista dell'Adams Award è però Brent Sutter. Proiettato direttamente dai Red Deer Rebels delle leghe giovanili canadesi ai New Jersey Devils, squadra da anni abituata a stare ai vertici e guidata da un General Manager mangia-allenatori come Lou Lamoriello, Sutter è riuscito a trasformare un gruppo con un solo vero scorer (Zach Parise), due soli registi di un certo livello (Patrick Elias e Brian Gionta) e una difesa di onesti lavoratori in un complesso in grado di lottare per il primato nella Eastern Conference.