Gli Avalanche si sono ritrovati, per loro 6W consecutive
La Western Conference entra nelle ultime 12 gare di regular season con ancora pochi verdetti da stabilire. Nei piani alti i giochi sembrano ormai fatti, con le tre sorelle della Pacific (Dallas, San Josè ed Anaheim) e con la corazzata di Hockeytown (Detroit) che dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) aver già il biglietto per i play-off in mano.
Ci sono poi squadre che si sono messe il cuore in pace e pensano già alla prossima stagione. Loro i play-off li guarderanno dall'altra parte del vetro; chi con più rammarico pensando alla stagione disastrosa (Los Angeles, St.Louis, Edmonton, Columbus); chi con l'animo sereno per aver fatto un bel passo avanti rispetto allo scorso anno (Chicago e Phoenix).
In palio ci sono ancora 4 posti (e non sono pochi) per la post-season. Il problema è che all'appello mancano 5 franchigie: quasi l'intera Northwest Division con Calgary, Colorado, Minnesota e Vancouver, e la sorpresa Nashville.
Avendo 4/5 di Northwest in lotta, è chiaro che c'è in palio anche il titolo divisionale. Un titolo che da qualche anno si assegna soltanto all'ultima giornata, un titolo combattuto fino alla fine, un titolo (forse l'unico) che non è mai scontato all'inizio dell'anno. Si sapeva fin da settembre che il girone più equilibrato sarebbe stato quello di nord-ovest…e così è stato.
sinceramente fino al mese scorso avevo dato per spacciati gli Avalanche, alle prese con infortuni illustri (Sakic, Smyth, Svatos, Stastny) e con problemi di gioco (vedi PP Team) non da poco. Qualche infortunio è rimasto (Smyth, Svatos e Foote), i problemi di gioco non sono stati completamente risolti, ma la firma all'ultimo momento di Peter Forsberg, Adam Foote e Ruslan Salei ha dato quello scossone che serviva. Da qualche settimana il gioco di Colorado è diventato più fisico, l'avversario fa meno lo spavaldo nel terzo difensivo, Theodore sta giocando le migliori partite di sempre con la maglia delle Valanghe (6 W di fila, uno shutout, 1.37 di media goal subiti e .950 di salvataggi) e i risultati sono sotto gl'occhi di tutti: 6 vittorie consecutive. 6 vittorie che hanno permesso alla squadra di Denver di agganciare Calgary al comando della division.
Comando è una parola grossa: andando a vedere bene troviamo Calgary, Colorado e Minnesota a 80 punti, Vancouver a 78 con una partita in meno. Equilibrio totale.
Calgary e Vancouver sono in un momento positivo. Nonostante qualche alto e basso, nelle ultime 10 gare si sono comportate nello stesso modo con un record di 6-2-2. Nessuna differenza neanche negl'ultimi due scontri diretti con le rivali in lotta: i Flames hanno perso entrambi gli incontri all'overtime racimolando 2 importantissimi punti; i Canucks sono stati sconfitti da Colorado ma hanno dominato su Nashville, conquistando ugualmente 2 punti.
Il gioco e le condizioni fisiche sono le variabili che più fanno preoccupare i tifosi di Iginla & Co. Le linee d'attacco di Calgary, nelle ultime 7 partite non sono riuscite a fare meglio di 11 goal. Pochino. La ragione per cui, nonostante questo, la classifica non piange è che nelle medesime gare le linee difensive hanno incassato solamente 9 goal. Merito di un goalie con i fiocchi, tale Miikka Kiprusoff.
Passando da un portiere all'altro, anche Vancouver deve ringraziare il suo Roberto Luongo per i risultati di questo ultimo periodo. Intanto buone notizie dall'infermeria: Brendan Morrison partirà lunedì con la squadra per Los Angeles. Da mesi (è fermo per un'operazione al polso da metà dicembre) i Canucks hanno cercato di rimpiazzare Morrison senza successo, finalmente il rientro è vicino.
Rimaniamo a parlare di squadre in un buon momento (lasciamo quindi Minnesota per ultima) e andiamo a vedere cosa sta combinando Nashville. Una squadra che ha iniziato la stagione in modo pessimo, ha saputo rialzarsi, ha raggiunto le compagne più quotate della Central ed ora si gioca la stagione in queste ultime giornate.
Abbiamo già parlato del gran contributo di J.P. Dumont, vero e proprio trasinatore dei Predators in questo finale di stagione (14 punti nelle ultime 10 partite e 8 goal vincenti in stagione che costituiscono il record della franchigia), ma bisogna dar merito a tutto l'organico, da Alexander Radulov (21 punti nelle ultime 20 gare), a Vernon Fiddler (12 punti nelle ultime 14), a Dan Ellis (18-7-2 il suo record stagionale tra i pali).
Chi invece ha un intero roster che non sembra trovare la giusta chimica di inizio stagione è Minnesota. I Wild sono precipitati in questo ultimo mese e hanno un record negativo di 3-5-2 nelle ultime 10. Meno male che avevano messo in cassaforte qualche punticino durante la stagione, altrimenti in questo periodo di magra sarebbe già tagliata fuori dalla corsa per l'ottavo posto che conta.
Questa settimana è riuscita nell'impresa di perdere entrambe le partite casalinghe contro due squadre non irresistibili della SouthEast (Atlanta e Carolina) e coach Lamaire non ci vuole credere: “Il potenziale c'è. E' frustrante perdere sapendo che i giocatori non hanno dato il massimo come il loro solito”.
Minnesota, tra tutte queste squadre, è quella che rischia attualmente di più l'esclusione dai play-off. La sua seconda parte di stagione non è certo entusiasmante e rispetto a quello dello scorso anno, in cui ha fatto segnare un record di 27-7-5, è addirittura preoccupante.
La situazione play-off
Aggiornata a domenica 9 marzo 2008
1. * Detroit 94
2. * Dallas 87
3. * Calgary 80
4. San Jose 86
5. Anaheim 83
6. Colorado 80
7. Minnesota 80
8. Vancouver 78
9. Nashville 78
10. Phoenix 73
11. Chicago 72
12. Columbus 71
13. Edmonton 69
14. St. Louis 68
15. Los Angeles 59
* leader delle rispettive divisioni