NHL: profumo di mercato

Qual'è il futuro a breve termine di Mats Sundin?

Come tutti gli anni, passato l'All Star Game si imbocca un sentiero che, tra notizie confermate e vere e proprie bufale, si inerpica fin sul cratere di un ipotetico vulcano, pronto ad esplodere il 26 febbraio, termine ultimo per concludere operazioni di mercato. L'anno scorso gli ultimi istanti prima della fatidica trade deadline ci regalarono l'addio clamoroso di Ryan Smyth agli Edmonton Oilers. Che cosa possiamo aspettarci?

Anche quest'anno la carne al fuoco è molta, anche se è ancora molto difficile districarsi tra le esigenze delle differenti compagini. A oggi, infatti, tranne forse i Los Angeles Kings tutte le squadre hanno ancora la possibilità  di agguantare il treno dei Play Off e, di conseguenza, moltissimi General Manager non sanno ancora se rinforzarsi per la fase decisiva della stagione o se smantellare per iniziare un nuovo ciclo.

Un nome che continua a fare capolino sui taccuini di molti uomini mercato è quello di Peter Forsberg. Secondo le ultime notizie, il fuoriclasse svedese avrebbe risolto i problemi alle caviglie che lo hanno attanagliato per tutta la stagione scorsa e si starebbe allenando con il MoDo di Ornskoldvik, il suo paese natale.

Se effettivamente garantisse un rientro "alla Forsberg" in NHL, sarebbero verosimilmente due le squadre candidate. I Colorado Avalanche, alle prese con gli infortuni a Peter Stastny, Joe Sakic e Ryan Smyth, sono pericolosamente a ridosso dell'ottavo posto e vedrebbero di buon occhio un ritorno a Denver del figliol prodigo. I 4 milioni di margine sotto il tetto salariale lasciano una discreta libertà  d'azione, anche se il difensore John-Michael Liles, in scadenza di contratto, sembra sul piede di partenza.

I Philadelphia Flyers potrebbero a loro volta essere interessati a riprendersi un Forsberg finalmente guarito, ma si troverebbero ad affrontare una situazione alquanto delicata. Attualmente ai vertici della Eastern Conference, la squadra dell'ottimo General Manager Paul Holmgren ha bruciato le tappe dopo la scorsa, disastrosa stagione, e potrebbe lasciarsi tentare dalla possibilità  di vincere subito, con qualche anno di anticipo sulla tabella di marcia della ricostruzione avviata l'estate scorsa.

Considerando che per il prossimo campionato Jeff Carter, R.J. Umberger e il capitano Jason Smith sono senza contratto e ben difficilmente i Flyers saranno in grado di trattenere tutti e tre dopo l'onerosa riconferma di Mike Richards, Holmgren potrebbe decidere di cedere ora Carter per far spazio sotto il tetto salariale a Peter Forsberg. Ma varrebbe davvero la pena sacrificare un talento in continua evoluzione come Carter per un campione che verosimilmente sarà  un rinforzo solo per questo finale di stagione?

Da uno svedese all'altro: Mats Sundin, per l'ennesima volta si sta rivelando l'indiscusso trascinatore di una squadra, i Toronto Maple Leafs, che sembra vittima di un malocchio. Il contratto del 37enne di Bromma, che prevede una "non-trade-clause", una clausola che impedisce alla società  di cederlo, scade al termine del corrente campionato e la voglia di competere per la Stanley Cup questa volta potrebbe avere il sopravvento.

La sensazione è che Sundin acconsentirà  a eliminare la clausola che lo lega alle foglie d'acero e che, dopo i Play Off giocati con un'altra maglia, firmerà  un nuovo contratto con Toronto per concludervi la carriera (una sorta di accordo segreto come quello che, lo scorso anno, ha portato Keith Tkachuk a giocare gli ultimi mesi con gli Atlanta Thrashers prima di rifirmare con i St. Louis Blues).

In questo modo i Maple Leafs potrebbero ottenere un paio di giovani talenti o di scelte al draft in cambio del loro capitano, e reintegrare Sundin nella rosa l'anno prossimo per fare da chioccia al nuovo ciclo, iniziato pochi giorni or sono con l'esonero di John Ferguson, il General Manager. Ma quale sarebbe la destinazione del colosso svedese? Ebbene, tifosi dei Maple Leafs tappatevi le orecchie, ma il buon Mats potrebbe vestire proprio la maglia degli acerrimi rivali degli Ottawa Senators, che vedrebbero in lui l'ultimo tassello per tentare un nuovo assalto alla Stanley Cup, sfuggita l'anno scorso al cospetto del gioco estremamente fisico degli Anaheim Ducks.

Marian Hossa è un altro pezzo da novanta che potrebbe finire sul mercato. Il suo contratto da 7 milioni l'anno scade fra pochi mesi e il General Manager (e allenatore) Don Waddell sta facendo di tutto per trattenere l'asso slovacco ad Atlanta. La prima offerta sottoposta a Hossa è però stata respinta, e l'ala destra di Stara Lubovna potrebbe essere l'alternativa a Mats Sundin se i Senators decidessero di fare la voce grossa sul mercato.

In questo caso, ovviamente, non si tratterebbe di un "prestito" e i senatori dovrebbero far posto sotto il tetto salariale, verosimilmente cedendo il terzino Wade Redden, sotto contratto fino a giugno a 6.5 milioni a stagione. L'eventuale ritorno a Ottawa di Hossa sarebbe clamoroso, visto che la squadra canadese lo aveva spedito ad Atlanta in cambio di Dany Heatley dopo che l'atleta slovacco aveva rifiutato innumerevoli offerte di rinnovo.

Interessante sarà  anche osservare la strategia dei Calgary Flames, che dopo aver doverosamente rinnovato il contratto a Jarome Iginla, si trovano con Kristian Huselius, Daymond Langkow, Craig Conroy e Dion Phaneuf in scadenza. Le fiamme dell'Alberta, che hanno poco più di 2,5 milioni di dollari di spazio sotto il tetto salariale, faranno probabilmente di tutto per trattenere Huselius e Phaneuf. I sacrificati potrebbero essere Daymond Langkow e, soprattutto, Alex Tanguay, che sembra interessare ai New York Rangers, anche se l'abbondanza di centri nella Grande Mela potrebbe indurli a ripiegare su Michael Ryder, ormai messo ai margini a Montréal.

La chiusura del mercato potrebbe far registrare un terremoto dalle parti di Tampa, dove la dirigenza, alle prese con il rinnovo del contratto di Vaclav Prospal, potrebbe rivedere la strategia di trattenere Vincent Lecavalier, Martin St. Louis e Brad Richards. Nelle ultime settimane, Brett Hull, co-General Manager dei Dallas Stars, è stato avvistato più volte alle partite dei Lightning e, vista l'ottima stagione del portiere di riserva Mike Smith in Texas, alcune agenzie hanno avanzato l'ipotesi di un clamoroso scambio, con Marty Turco sull'aereo per la Florida e uno dei tre pezzi grossi sulla rotta inversa.

Due squadre, i Columbus Blue Jackets e i Los Angeles Kings, dovranno decidere in tempi brevi se offrire un rinnovo a due dei loro giocatori più esperti, Sergei Fedorov e Rob Blake. I californiani, ormai fuori dalla corsa ai Play Off, molto probabilmente opteranno per la cessione (ritorno a Colorado?), scambiando l'arcigno difensore (e probabilmente il deludente Ladislav Nagy) con qualche talento in prospettiva, al fine di completare una rosa già  ricca di interessantissimi giovani.

La compagine dell'Ohio, che attualmente si trova a ridosso dell'ottavo posto, aspetterà  invece fino all'ultimo prima di decidere. In caso di cessione, Fedorov potrebbe fare ritorno a Detroit, anche se il centro di Pskov e la franchigia del Michigan nel 2003 si erano lasciati tutt'altro che bene.

Altri giocatori di un certo livello da tener d'occhio perché in scadenza di contratto sono Markus Nà¤slund (i Vancouver Canucks ben difficilmente faranno partire una delle loro poche bocche da fuoco), Brian Campbell (l'offerta deve essere assolutamente stratosferica per indurre i Buffalo Sabres a lasciar partire anche lui), Pavol Demitra e Brian Rolston (i Minnesota Wild concentreranno verosimilmente i loro sforzi sul secondo), J.P. Dumont (a Nashville sta giocando la stagione della vita e potrebbe decidere di monetizzarla) e Barret Jackman (a St. Louis c'è abbondanza di buoni difensori e potrebbe diventare pedina di scambio).

Non ci resta che attendere qualche settimana per scoprire se queste o altre operazioni si concretizzeranno. Con una lotta per accedere ai Play Off mai così serrata e un mercato in fermento, il mese di febbraio sarà  elettrizzante.

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