Evgeni Nabokov, uno stakanovista sul ghiaccio…
L'anno scorso, per mancanza di fiducia nei confronti di Scott Clemmensen, il portiere di riserva, e nel tentativo poi riuscito di battere il record di vittorie in una stagione, Martin Brodeur scese sul ghiaccio 78 volte sulle 82 partite della Regular Season.
Gli applausi dei tifosi dei New Jersey Devils si tramutarono ben presto in mani nei capelli quando nei Play Off un Brodeur visibilmente affaticato non fece il Brodeur e i diavoli abbandonarono anzitempo la compagnia. In questo campionato, Kevin Weekes, la nuova riserva, ha già accumulato sei presenze, più di quante ne abbia registrate Clemmensen in tutta la passata stagione. La lezione evidentemente è servita.
Se nel New Jersey il messaggio è passato, evidentemente non è ancora arrivato dall'altra parte degli Stati Uniti. Evgeni Nabokov, il portiere kazako dei San José Sharks, ha difeso la porta degli squali in tutte le 41 partite finora disputate. La riserva, il connazionale Dimitri Patzold, ha visto il ghiaccio per la bellezza di 44 minuti. Non tutti insieme, non esageriamo: 11 minuti il 7 ottobre contro Colorado, 11 minuti il 26 ottobre contro Detroit e ben 22 minuti l'8 dicembre contro Buffalo.
La squadra di Ron Wilson ha giocato sette volte due partite in 48 ore, i cosiddetti back-to-back games, occasioni nelle quali di solito si dà spazio al portiere di riserva, generalmente nel secondo incontro. Niente da fare: Nabokov è sempre sceso sul ghiaccio e, addirittura, ha condotto alla vittoria la sua squadra in sei delle sette "seconde" partite.
Ma non è una questione di statistiche. Con una media di 2.01 reti subite a partita e una percentuale di parate pari al 91.7% non sono certo le prestazioni dell'estremo difensore di Kamenogorsk a preoccupare. I dubbi sorgono pensando alle strategie di una squadra che punta dichiaratamente alla Stanley Cup come i San José Sharks.
È bene ricordare, infatti, che da quattro anni Nabokov non supera le 50 partite in una stagione. E per un fisico sollecitato come quello del portiere, passare improvvisamente da una chirurgica condivisione dei minuti di ghiaccio con Vesa Toskala a un'interminabile maratona può risultare molto pericoloso.
E se Nabokov avesse un improvviso calo di forma o subisse un infortunio? È vero, con oltre 10 milioni da spendere sotto il tetto salariale il General Manager Doug Wilson è libero di sbizzarrirsi sul mercato. Ma se l'irreparabile capitasse dopo il 26 febbraio, ossia il termine ultimo per operare acquisti e cessioni? Gli squali si troverebbero a nuotare in acque sconosciute, con un portiere praticamente mai testato.
I tifosi della franchigia californiana staranno facendo gli scongiuri, ma per puntare al massimo non bisogna lasciare niente al caso e l'affidabilità del portiere di riserva è tutt'altro che un dettaglio. Non sarebbe meglio schierare a scadenze regolari anche Dimitri Patzold, in modo tale da gestire al meglio Nabokov e non dover ricorrere a un oggetto misterioso in caso di emergenza?
Gli allenamenti tecnico-tattici, rari a dire il vero durante il fittissimo calendario della Regular Season, servono per curare alcuni dettagli, ma per altri l'hockey giocato è imprescindibile. A seconda dello stile dell'estremo difensore, cambia l'angolo e la gittata dei rimbalzi, il raggio d'azione dietro la porta, il modo di lasciare o di passare il disco al terzino. Nessuna difesa giocherà allo stesso modo con due portieri diversi alle spalle.
Dimitri Patzold, nato anche lui a Kamenogorsk nel 1983, ha alle spalle una discreta carriera in Germania (con le maglie di Colonia, Duisburg e Mannheim) e un centinaio di presenze nella AHL (con Cleveland Barons e Worcester Sharks). Ma ai massimi livelli della NHL è fermo ai 44 minuti di questa stagione.
Nell'interesse dei San José Sharks e dei loro tifosi, è bene che il quarantacinquesimo minuto non debba giocarlo per un'emergenza.