Oleg Tverdovsky, ex New Jersey Devils
Mentre la NHL è ripartita a pieno regime dopo essersi concessa una pausa natalizia di 48 ore, volgiamo per un attimo l'attenzione altrove, per la precisione a Davos, in Svizzera, dove si tiene uno dei tornei più importanti e conosciuti a livello internazionale.
Ogni anno, tra il 26 e il 31 dicembre, la celebre località del Canton Grigioni ospita la Coppa Spengler, che nel corso delle sue ottanta edizioni ha visto esibirsi squadre di altissimo livello e fior di campioni, per sei giorni di spettacolo assicurato.
Il torneo 2007 non fa eccezione. Tutte le cinque squadre partecipanti - Davos, Team Canada, Mannheim, Pardubice e Salavat Yulaev - presentano formazioni ricche di atleti che della NHL hanno scritto la storia o che, perché no, potrebbero apprestarsi a scriverla.
I padroni di casa del Davos, detentori del trofeo, si presentano con la rosa che affronta abitualmente il campionato arricchita da alcuni stranieri prestati da altre squadre. Tra i gialloblu elvetici spicca Alexandre Daigle. Prima scelta assoluta (Ottawa Senators) nel 1993, dopo un paio di buone stagioni con i senatori il 32enne di Montréal si è perso tra una Ferrari e una Pamela Anderson, ma nella squadra che durante lo sciopero della NHL ha ammirato Joe Thornton, Rick Nash e Nicklas Hagman sembra aver ritrovato la voglia di lasciare il pubblico a bocca aperta con i suoi numeri a base di tecnica e velocità .
In difesa spicca invece Janne Niinimaa, dieci ottime stagioni tra Philadelphia Flyers, Edmonton Oilers e New York Islanders e una breve apparizione con i Dallas Stars e i Montréal Canadiens. Tra i giocatori prestati dalle altre compagini del campionato elvetico, da non perdere i chili di Zdenek Kutlak (qualche sporadica apparizione con i Boston Bruins), il devastante tiro dalla blu di Nick Naumenko (un'ottima carriera nella AHL alle spalle), la fantasia di Erik Westrum (una trentina di presenze tra Phoenix Coyotes, Minnesota Wild e Toronto Maple Leafs), la velocità di Juraj Kolnik (un'ottantina di punti in tre stagioni con i Florida Panthers) e l'aggressività di Dan LaCouture (un passato di agitator a Edmonton, Pittsburgh, New York e New Jersey).
A contendere il titolo al Davos ci penserà come ogni anno il Team Canada, una selezione di foglie d'acero militanti in Svizzera completata da qualche chicca proveniente da "oltre confine". Quest'anno tutti gli occhi saranno per Curtis Joseph, uno dei portieri più forti dell'ultimo ventennio, che in attesa di un contratto nella NHL dopo l'ultima stagione a Phoenix, ha deciso di tenersi in forma rispondendo alla convocazione dell'allenatore Sean Simpson per la Coppa Spengler.
Tra gli atleti di maggior prestigio della formazione canadese vanno citati i difensori Yannick Tremblay (otto stagioni di NHL con Toronto Maple Leafs, Atlanta Thrashers e Vancouver Canucks) e Mark Giordano (una buona stagione da rookie l'anno scorso con i Calgary Flames), e l'attaccante Travis Green (più di 800 partite in NHL con le maglie di New York Islanders, Anaheim Mighty Ducks, Phoenix Coyotes, Toronto Maple Leafs e Boston Bruins).
Il Salavat Yulaev sarà molto probabilmente la squadra più spettacolare del torneo. L'attuale capolista del competitivo campionato russo sfoggia diversi talentuosissimi giovani che, allettati dai lauti stipendi corrisposti in patria, hanno deciso di abbandonare la NHL prima ancora di averla assaporata appieno.
Dopo aver mostrato lampi del suo enorme potenziale a Pittsburgh, nel 2006 Konstantin Koltsov non ha accettato un breve trasferimento nella AHL e ha deciso di accettare l'offerta del Salavat. Come lui hanno fatto Alexander Perezhogin dopo due campionati con i Montréal Canadiens e l'agilissimo Stanislav Chistov dopo tre stagioni ad Anaheim e Boston. Igor Grigorenko, unanimemente considerato uno dei più grandi talenti al di fuori della NHL, ha completato il campo d'allenamento con i Detroit Red Wings, ma ha poi preferito tornare da questa parte dell'Atlantico, mentre Andrei Taratukhin, reduce da una stagione da 60 punti nella AHL, ha abbandonato la compagnia dopo aver appreso che non avrebbe iniziato la stagione a Calgary.
A fare da chioccia a tutti questi talenti ci penserà Oleg Tverdovsky, quasi 700 incontri nella NHL conditi da due Stanley Cup, nel 2003 con i New Jersey Devils e nel 2006 con i Carolina Hurricanes.
La scuola ceca sarà rappresentata dal Pardubice, che nel lontano 1987 partecipò alla Coppa Spengler con un giovane di belle speranze tra i pali, tale Dominik Hasek. Quest'anno la porta sarà difesa da Jan Lasak, una cinquantina di presenze con i Nashville Predators. I giocatori più conosciuti della formazione di Jiri Sejba sono Radovan Somik, due buone stagioni con i Philadelphia Flyers prima di tornare in Europa, e Libor Pivko, eccellente scorer nella AHL ma poche opportunità di affermarsi ai massimi livelli.
Le aquile di Mannheim, infine, completano il succulento menù di questa edizione della Coppa Spengler. La retroguardia dei tedeschi è diretta dagli esperti Dan McGillis (otto buone stagioni a Edmonton e Philadelphia) e Sven Butenschon (manciate di presenze tra Pittsburgh, Edmonton, Islanders e Vancouver). Tra gli attaccanti spicca René Corbet, vincitore della Stanley Cup nel 1996 con i Colorado Avalanche.
La NHL rimane la NHL, ci mancherebbe altro. Ma di sicuro non si offenderà se per qualche giorno non avrà l'esclusiva"