#25 – Ken Dryden

Ken Dryden con la maglia dei Montreal Canadiens

Mentre i Montreal Canadiens, una delle franchigie piu' significative, se non la piu' significativa, di tutti i tempi sta per celebrare il suo centenario, al sottoscritto e' venuto in mente di parlare un po' della storia di questo sport.

Per quanto non piaccia a Gary Bettman, la storia la fanno i giocatori, e quindi di chi parlare se non dei protagonisti sul ghiaccio.

Sottointeso chi sia il numero 1 nella lista, per ora vi posso solo svelare che sono presenti ben 3 giocatori ancora in attivita'. Capita solo a fagiolo che a dare il via alla rubrica, sia proprio un giocatore dei Canadiens, Ken Dryden.

Kenneth Wayne Dryden e' un'atleta atipico per lo stile nordamericano, figuriamoci per noi europei che siamo abituati a vedere i calciatori debuttare a 16 anni quando ancora non hanno nemmeno finito il liceo.

Basti pensare che Dryden ha un'educazione da docente universitario con un BA ottenuto alla prestigiosa Cornell University, Ivy League per intenderci, una laurea in giurisprudenza e svariate lauree ad honorem ricevute da universita' canadesi e statunitensi.

Se non e' sufficiente, pensate che successivamente alla sua carriera sportiva passata a difendere i pali dei Cornell Big Red e dei Montreal Canadiens, Dryden ha scritto 4 libri riguardanti la sua esperienza nell'hockey, la politica e il sistema educativo canadese.

Non e' un caso che ora si occupi proprio di politica, avendo anche corso per diventare leader del Liberal Party of Canada, come successore di uno dei piu' rispettati Primo Ministro canadesi, Paul Martin. Tra le altre cose, Ken Dryden e' stato presidente dei Toronto Maple Leafs dal 1997 al 2003 e ha fatto da commentatore per la ABC alle olimpiadi invernali del 1980, 1984 e 1988. Cio' include la famosa gara ormai nota a tutti come 'Miracle on Ice.'

Ma non e' in questa lista per nessuno dei motivi sopracitati.
Uno dei tanti motivi potrebbe essere che, con un grandissimo contributo, aiuto' la sua squadra a vincere 6 Stanley Cup in 8 stagioni giocate, prendendo cosi' parte a una delle dinastie piu' significative della National Hockey League, i Montreal Canadiens degli anni '70.

Ken Dryden nacque nell'agosto 1947 a Hamilton, citta' a pochi chilometri da Toronto, nel cuore del Canada. Segui' fin da piccolo le orme del fratello maggiore, Dave, ed entrambi sarebbero diventati eventualmente portieri titolari nella National Hockey League. Ad oggi, rimangono gli unici due fratelli ad essersi scontrati in una partita di regular season nel ruolo di portiere quando nel marzo del 1971 i Sabres di Dave affrontarono i Canadiens di Ken.

Dryden fu draftato nel 1964 dai Boston Bruins, ma rifiuto' di presentarsi al training camp per continuare la sua carriera da studente universitario alla Cornell, dove guido' i Cornell Big Red all'NCAA Championship e a tre vittorie consecutive nell'ECAC Tournament Championship.

Visto il suo rifiuto nei confronti dei Bruins, la societa' decise di cederlo ai Montreal Canadiens in cambio di Guy Allen e Paul Reid, due giocatori che in totale collezionarono 0 gare in NHL. Come vedremo la prossima settimana, Boston pero' si seppe rifare per quanto riguarda le trade truffa, ma non posso dirvi altro!!

Dryden entrava cosi' a far parte di una franchigia che non aveva spazio per giocatori che non rendevano sul ghiaccio. Nella squadra di Montreal di fine anni '60 e inizio anni '70 c'erano abbastanza talenti da poter sfamare almeno una decina di altre squadre di quell'epoca. Ma come tutte le dinastie sono portate a finire, Montreal non fu da meno e Dryden fece parte del cambio della guardia. Senza aspettarsi nulla piu' di una pacca sulla spalla per le sue performance nelle serie minori, Dryden fu chiamato dal grande club nella primavera del 1971. Dryden gioco' sei partite consecutive vincendole tutte quante e fu premiato ancora una volta con il ruolo di starter anche per la post-season.

Nel primo round dei playoff, Montreal affrontava i Boston Bruins. Quella Boston era lontanissima parente dei Bruins di oggi. Basti considerare che quell'anno Boston aveva chiuso la regular season con nuovi record di vittorie (57), punti (121) e gol (339).

Nelle fila dei Bruins giocavano leggende vere e proprie della NHL come Phil Esposito, che proprio quell'anno registrava l'allora record di 76 gol e 152 punti, e Bobby Orr, che allo stesso modo registrava il nuovo record di assist (102) e vinceva il suo secondo Hart Memorial Trophy come MVP della stagione.

I primi 4 marcatori della stagione regolare erano tutti Bruins, e in totale ne figuravano 7 nei primi 10. Questi ultimi due record che rimangono tutt'ora dei Boston Bruins, con il primo ripetuto anche nel 1974.

Dall'altra parte Montreal veniva da una stagione turbolenta, che aveva visto il momentaneo ritiro di John Ferguson e Ralph Backstrom, eventualmente ritornati a giocare lo stesso anno dopo le dimissioni del coach Claude Ruel.

Ma Ken Dryden era pronto per cambiare il destino di una squadra che sembrava destinata ad andare al macello contro quella che sembrava un'armata imbattibile.

Dryden fu spettacolare in quella serie e diede nuova vita alla sua squadra, salvandola piu' e piu' volte. Phil Esposito, che quei 76 gol li segno' in 78 partite, fu fermato dal novello portiere e nelle 7 gare di quella serie segno' solo 3 volte.

Poi venne il turno dei Minnesota North Stars, eliminati in sei gare, e dei vincitori della West Division, i Chicago Blackhawks di Bobby Hull.

La finale ando' ancora una volta alla distanza, e Montreal vinse gara 7 a Chicago nonostante fosse sotto 2-0 dopo il primo periodo. Ma le spettacolari parate di Dryden tennero' Hull e compagni a secco per i restanti 40 minuti permettendo ai Canadiens di segnare 3 gol e vincere la Stanley Cup. Al giorno d'oggi, i Montreal Canadiens rimangono l'ultima squadra ad aver vinto gara 7 della finale fuori casa.

Dryden ottenne il Conn Smythe Trophy come MVP dei playoff e dopo aver dimostrato grandissima abilita' tra i pali divento' lo starter ufficiale dei Montreal Canadiens. La stagione successiva continuo' sulla falsa riga di quella precedente e ottenne il Calder Trophy come Rookie of the Year, diventando cosi' l'unico giocatore a vincere il trofeo di MVP dei playoff prima di vincere quello come miglior matricola.

Ma si vede che i campioni vengono fuori soprattutto nel momento in cui la gara sembra impossibile, e questa volta Dryden e i Canadiens si arresero al primo round dei playoff contro una New York, sponda Rangers, di molto inferiore ai Bruins dell'anno prima, che questa volta, senza Dryden tra i piedi, andarono a vincere la Stanley Cup.

La stagione successiva Dryden continuo' con le sue grandi performance che valsero ai Canadiens il miglior record della regular season davanti ai Bruins e per lui il Vezina Trophy come miglior portiere della stagione. Era un'altra volta tempo di playoff e di Stanley Cup per Montreal, che sconfisse in sei gare i Chicago Blackhawks, questa volta senza Bobby Hull che nel frattempo era emigrato nella World Hockey Association, lega rivale della NHL.

A questo punto Dryden decise di ritirarsi perche' non era contento dell'offerta di contratto ricevuta dai Canadiens dopo che li aveva aiutati a vincere 2 Stanley Cup in 3 anni. Durante il suo anno sabbatico lavoro' in uno studio legale per ottenere la laurea in giurisprudenza, mentre Montreal provo' con tre portieri a trovare un degno sostituto, prima di essere eliminata al primo round dei playoff, di nuovo dai Rangers.

L'assenza di Dryden si sentiva anche in una squadra cosi' forte, e le due parti eventualmente raggiunsero un accordo nell'estate del 1974 per tornare a collaborare.

Ma Dryden ritrovo' il suo smalto solamente la stagione dopo, quella del 1975-76. Da li fino al ritiro vero e proprio nel 1979, Dryden guido' Montreal a 4 Stanley Cup consecutive, ognuna delle quali accompagnate da un Vezina e la posizione di starter nell'All-Star Team. In totale fanno un Calder Trophy, un Conn Smythe Trophy, cinque Vezina Trophy, cinque First All-Star Team e un Second All-Star Team in 8 anni di carriera.

Dryden ha concluso la sua carriera con un record di 225 vittorie, 50 sconfitte e 61 pareggi, un 2.24 Goals Against Average e ben 46 Shutout.
Registro' la sua miglior stagione nel 1976-77, vincendo 41 delle 56 partite giocate con un GAA di 2.14 e 10 shutout. Nei playoff dello stesso anno non fece altro che migliorarsi vincendo 12 gare su 14 giocate, registrando un GAA di 1.56 e 4 shutout.

Quell'anno Montreal domino' in lungo e in largo stabilendo nuovi record in punti (132) e minor numero di sconfitte (8), questi record che ancora resistono, insieme a vittorie (60) e gol (387). Nei playoff fecero un sol boccone di St.Louis, Islanders e Bruins, concedendo soltanto due vittorie nel frattempo, entrambe agli Islanders.

Dryden si ritiro' definitivamente all'eta di 31 anni, nel pieno della sua carriera. Appese i pattini al chiodo dopo la Stanley Cup del 1979 con solo 7 stagioni complete alle spalle, ma rimane uno dei piu' grandi portieri di tutti i tempi per i suoi riflessi, le sue doti da leader e la sua incredibile abilita' con il bastone.

Fu introdotto nella Hockey Hall of Fame con la classe del 1983 e il suo numero, il 29, fu ritirato dai Montreal Canadiens nel gennaio 2007.

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