Joe Sakic (38 anni e 100 punti la scorsa stagione) è pronto a stupire anche quest'anno
Eccoci di nuovo su playit a parlare di hockey, di NHL e di Northwest Division. Come già detto nell'articolo introduttivo di questa nuova stagione, è arrivato il momento di mettere da parte asciugamani, creme solari, infradito e quant'altro di estivo: è giunto il momento di iniziare a fare il punto della situazione sulla stagione che è alle porte e che il 29 settembre aprirà i battenti.
Con una carrellata di articoli, andremo a fare la classica preview su tutti e trenta i team nordamericani raggruppati per division. Iniziamo oggi da ovest, anzi da nord-ovest e partiamo con la divisione più dura, più incerta e meno scontata di tutta la lega: la NorthWest.
Da anni ormai questo raggruppamento manda alla post-season almeno 3/5 delle sue squadre e fino all'ultima giornata la lotta è sempre stata serrata.
Quest'anno sarà ancora più dura; Flames, Avalanche e Canucks non puntano solo al titolo divisionale, ma alla coppa più preziosa, a quella Stanley Cup che tutte le franchigie sognano e che solo una alzerà al cielo.
Calgary Flames
I favoriti, secondo me, insieme a Colorado. Il nuovo coach Mike Keenan si ritrova tra le mani la squadra che ha sempre sognato, ricca di veterani con esperienza da vendere, con in attacco almeno 5 giocatori da oltre 70 punti, con in difesa colui che è già considerato “il futuro multi-vincitore del Norris Trophy” e con in porta un goalie come Kiprusoff i cui numeri lo scorso anno (considerato anno “no”) hanno detto 40 vittorie e .917 di percentuale parate. Cosa volere di più?
Jarom Iginla sarà , come sempre,la punta di diamante della formazione. Lo scorso anno ha guidato la squadra all'ultimo posto disponibile dei play-off con 39 goal e un totale di 94 punti.
I maggiori rinforzi quest'estate sono arrivati in difesa. L'innesto di Adrian Aucoin, Anders Eriksson e Cory Sarich ha elevato non poco la qualità e la potenza di una blue-line che con Dion Phaneuf e Robyn Regehr era già di per sè temibile.
Occhio dunque a questa squadra. Stupirà .
Colorado Avalanche
La stagione 2006/07 si è conclusa per Colorado con la miglior performance della lega nelle ultime 19 partite (15-2-2). Una serie di vittorie impressionanti che non servite però a rimediare agli errori fatti nell'arco dell'intera stagione, e i play-off sono mancati per un misero punticino.
Ma è proprio da questa striscia vincente che gli Avalanche vogliono continuare questa stagione. Rinforzati alla grande nel mercato dei free-agents con le firme in attacco di Ryan Smyth e in difesa di Scott Hannan, i tifosi di Denver sognano come ai vecchi tempi. La decisione di Forsberg sul tornare o meno a giocare all'ombra delle Montagne Rocciose potrebbe essere la ciliegina sulla torta.
Nel frattempo Joe Sakic è pronto ad indossare la “C” per l'ennesimo anno (quindicesimo) e ad onorare l'impegno che ne consegue, magari ripetendo la scorsa strepitosa stagione che lo ha portato a quota 100 punti all'età (quasi) record di 37 anni.
L'arma in più di questa squadra potrebbe essere però la seconda linea. Una linea dove il veterano Heyduk farà da guida ai giovani Wolski (classe '86) e Stastny (classe '85) capaci di stupire lo scorso anno con 50 goal in due.
I dubbi arrivano (come sempre) tra i pali. Con un Theodore che ormai sembra essersi ritagliato il ruolo di backup più pagato della storia, Budaj dovrà fare i salti mortali per riconfermare ciò che di buono ha fatto lo scorso anno e per dimostrare a tutti che merita un posto da titolare.
Per Colorado si prospetta una lunga stagione. Fino a primavera. Inoltrata.
Edmonton Oilers
Lo scorso anno gli infortuni hanno caratterizzato la stagione di Edmonton. Ad un certo punto ben 11 giocatori del roster titolare erano fuori (un record) e hanno fatto il loro debutto in prima squadra 14 rookie (un'altro record).
Il colpo estivo dei canadesi è stato Dustin Penner, strappato ai campioni di Anaheim con un ingaggio stratosferico. L'ex-rookie, insieme a Geoff Sanderson (l'altro rinforzo in attacco), darà man forte in avanti ad Ales Hemsky, sempre più punto di riferimento per gli Oilers e al riconfermato Raffi Torres.
In difesa arrivano Joni Pitkanen (ex flyers) e Sheldon Souray (ex Canadiens, grandissimo nelle situazioni di power play) per proteggere le spalle a Dwayne Roloson, un goalie di tutto rispetto che lo scorso anno ha fatto più che bene se si pensa al numero impressionante di tiri che ha dovuto gestire.
Difficilmente faranno peggio dello scorso anno, sono stati fatti dei passi avanti nella giusta direzione, ma ci vorrà ancora qualche anno per tornare nei piani alti della Northwest.
Minnesota Wild
Minnesota è una di quelle squadre che non si riescono a decifrare. Non fanno notizia, passano spesso in secondo piano e alla fine della stagione le trovi lì, ai play-off.
I Wild hanno tenuto stretto lo stesso gruppo che lo scorso anno è stato premiato per la miglior difesa e se Marian Gaborik riuscirà ad essere integro per tutte e 82 le partite, in avanti non avranno problemi a trovare la via del goal. Anche perchè Pavol Demitra, Brian Rolston e Mikko Koivu sono delle garanzie.
Se poi Niclas Beckstrom si confermerà sui livelli dello scorso campionato, potremmo vedere Minnesota inserirsi nel discorso post-season, magari come quarta della division. Tutto dipenderà dagli scontri diretti con le squadre della Northwest. Scontri che penalizzano non poco queste franchigie degne di continuare il cammino anche in primavera.
Wild da non sottovalutare e da prendere sul serio.
Vancouver Canucks
Ultimi solo in ordine alfabetico, i Canucks sono pronti a riconfermare il titolo di campioni della Northwest. Con l'acquisto, lo scorso anno, di Roberto Luongo, il tasso tecnico della squadra è cresciuto notevolmente, portando la formazione canadese a fare un grosso salto difensivo in avanti.
La blu-line non è certamente tra le top-ten della lega, ma il goalie se la gioca con Brodeur e Kiprusoff per il titolo di numero uno.
In avanti troviamo invece le perle della squadra. Perle come il centro Brendan Morrison, vero e proprio “ironman” arrivato a ben 512 partite consecutive e sempre sopra i 50 punti nelle sei stagioni giocate con i Canucks. Perle come Markus Naslund che, arrivato alla dodicesima stagione e alla settima da capitano, mette a segno almeno 20 goal da 7 anni consecutivi. Perle come i gemelli Sedin (Henrik e Daniel), entrambi sopra gli 80 punti la scorsa stagione. Perle come Trevon Linden, che detiene tutti i record di franchigia non appartenenti a Naslund.
I numeri per riconfermarsi e per andare oltre ci sono tutti. Calgary e Colorado permettendo.