Oilers, ora basta!

Dustin Penner, oggetto del desiderio degli Oilers…

È comprensibile la disperazione di un General Manager, Kevin Lowe, che si aggrappa con tutte le sue forze a una poltrona sempre più traballante. È comprensibile la disperazione di una dirigenza che, dopo i fasti degli anni '80, per questioni fiscali e geografiche vede i migliori atleti evitare come la peste la città  di Edmonton.

Ma a tutto c'è un limite: gli Oilers stanno semplicemente sgretolando a picconate il giocattolo NHL, che due stagioni or sono si era dotato di un tetto salariale proprio per combattere questi atti di terrorismo contabile. Ma cos'è successo?

Il fattaccio è presto spiegato: tre settimane dopo aver presentato un Offer Sheet del tutto fuori mercato al pur forte attaccante austriaco Thomas Vanek, costringendo i Buffalo Sabres, già  orfani di Daniel Brière e Chris Drury, a svenarsi per trattenerlo, Kevin Lowe è riuscito a superarsi affondando i denti come uno sciacallo nella tenera carne delle papere di Anaheim.

Questa volta l'Offer Sheet è di quelli da leggere e rileggere due o tre volte per il timore di aver capito male: gli Oilers hanno presentato un'offerta quinquennale da 21.25 milioni di dollari al Restricted Free Agent Dustin Penner. Il 25enne di Winkler (Manitoba), che ha appena concluso la sua seconda stagione in NHL realizzando 45 punti in 82 partite, passerebbe così dall'attuale stipendio annuo di 450'000 dollari a un salario da 4.25 milioni.

Intendiamoci, Penner è uno dei Power Forward più promettenti dell'intera Lega e in linea con Ryan Getzlaf e Corey Perry ha dato un notevolissimo contributo sulla via della Stanley Cup. Ma il problema sta proprio qui: il General Manager delle papere, Bryan Burke, era propenso a rinnovare il contratto a tutti i suoi giovani talenti in rosa nel tentativo di aprire un ciclo in California.

A questo punto, però, i suoi progetti sono crollati come un fragile castello di carte. Se deciderà  di rinunciare a Penner, ritenendo giustamente assurda la valutazione, perderà  una pedina importante, se non fondamentale, dei Ducks del futuro. Se al contrario deciderà  di pareggiare l'offerta dei petrolieri, riuscirà  a spiegare a Corey Perry e Ryan Getzlaf che è colpa di Kevin Lowe se il loro stipendio è la metà  di quello del compagno di linea?

Senza dimenticare che, aggiungendo i 4.25 milioni di dollari che guadagnerebbe Penner al monte stipendi dei giocatori già  in rosa, gli Anaheim Ducks rischierebbero di sforare il tetto ingaggi di 50.3 milioni e sarebbero quindi costretti a sbolognare qualche giocatore per riportarsi in regola.

Fatti due calcoli, forse anche agli Anaheim Ducks, come già  a suo tempo ai Buffalo Sabres, converrebbe sacrificare il giocatore e accontentarsi dell'indennizzo, che nel caso di Dustin Penner sarebbe di una scelta al primo turno, una al secondo e una al terzo. Bryan Burke ha tempo fino a giovedì per comunicare la sua decisione.

Per il resto, il mercato è proseguito senza particolari sussulti. Da segnalare il passaggio del veterano Martin Gelinas dai Florida Panthers ai Nashville Predators e la conferma a Buffalo di Derek Roy, che dopo la stagione della vita (63 punti in 75 partite) ha strappato un contratto da ben 4 milioni di dollari a stagione (l'anno scorso 627'000 dollari).

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