Phillips si congratula con Emery, in gran forma contro i Penguins
Non è durata tanto la prima avventura dei ragazzini terribili di Pittsburgh nei Play Off. La superiore esperienza e la maggiore profondità della rosa dei Senators ha aiutato la squadra di Bryan Murray a raggiungere una qualificazione tutto sommato tranquilla, per lo meno dal punto di vista degli infortuni e degli acciacchi.
Se in Gara 4 i senatori hanno ancora dovuto sudare le proverbiali sette camicie (rete decisiva di Anton Volchenkov a dieci minuti dalla conclusione), in Gara 5, sospinti dal pubblico amico, Dany Heatley e compagni hanno spazzato quel che restava degli avversari, incapaci di superare Ray Emery in entrata malgrado tre penalità minori comminate a Wade Redden, Dean McAmmond e Christoph Schubert nei primi tre minuti della partita. Straordinario, in questo senso, il lavoro di Antoine Vermette e Mike Fisher in inferiorità numerica.
A livello di produzione offensiva, le rispettive prime linee d'attacco (Spezza-Heatley-Alfredsson su un fronte e Crosby-Malkin-Recchi sull'altro) si sono equivalse, con 14 punti realizzati dal trio dei canadesi e 13 messi a bilancio da quello degli americani. È quindi fin troppo ovvio andare a cercare altrove gli elementi che hanno fatto la differenza.
Tra i pinguini, oltre ai bravissimi Gary Roberts (4 punti) e Jordan Staal (3 reti), Sergei Gonchar ha raggranellato 4 punti, così come Mark Recchi. Ben più corposa la produzione delle seconde linee dei senatori, con Chris Kelly autore di 3 gol e 1 assist e l'ultradifensivo Anton Volchenkov protagonista di 1 rete e 3 assist. A loro si aggiungono Joseph Corvo (4 punti), e Mike Comrie, Tom Preissing, Dean McAmmond, Chris Neil, Peter Schaefer e Wade Redden, tutti con 3 punti.
Altra grande differenza, tra i pali: se in fin dei conti Marc-André Fleury ha sbagliato solo Gara 1, Ray Emery è stato intrattabile per tutta la serie, compiendo difficili interventi nei momenti topici delle partite. Su tutte, la doppia parata su Sidney Crosby nei primi secondi di Gara 5, quando i Penguins giostravano con due uomini in più.
Gli Ottawa Senators attendono quindi di conoscere il loro prossimo avversario con rinnovata fiducia. All'abituale potenziale offensivo sembrano aver aggiunto l'indispensabile carico di muscoli e grinta da scatenare quando le circostanze lo richiedono. In Gara 2 si è persino visto Daniel Alfredsson, solitamente criticato per l'esagerata finezza del suo gioco, distribuire cariche alla balaustra come un Power Forward d'altri tempi.
Va inoltre aggiunto che Bryan Murray ha dovuto accontentarsi di un Dany Heatley a mezzo servizio per un problema alla caviglia che lo tormenta dalla fine della stagione regolare. I prossimi giorni di pausa potrebbero servire al possente numero 15 per presentarsi tirato a lucido per le semifinali di Conference.
Sull'altro fronte, l'esperienza accumulata non potrà che giovare ai Penguins. Sidney Crosby si è mantenuto a livelli eccelsi per tutta la serie e Jordan Staal ha confermato le doti di cecchino che aveva messo in mostra nella Regular Season.
Il solo Evgeni Malkin ha faticato a mettersi in mostra e a liberarsi dalla stretta marcatura di Anton Volchenkov e Tom Preissing. Ma considerando che per buona parte della rosa si trattava della prima apparizione nei Play Off, il futuro non può essere che roseo.