I Senators esultano, Gara 3 è loro!
Se non fosse stato per un black-out di 20 minuti nell'arco delle prime tre sfide, a quest'ora staremmo parlando di una serie già decisa a favore degli Ottawa Senators. Invece, il cinismo dimostrato dai pinguini in Gara 2 ha mantenuto aperta la contesa, nella quale però la maggiore profondità della rosa dei senatori, che possono andare in rete con tutte le quattro linee sul ghiaccio, sembra poter avere il sopravvento.
Bryan Murray sfrutta il vantaggio di poter disporre dell'ultimo cambio nelle prime due gare casalinghe e incolla Anton Volchenkov a Sidney Crosby. L'operazione riesce alla perfezione in Gara 1 (6-2), una partita senza storia. Il numero 87 si rende infatti pericoloso solo sul finire dell'incontro, quando ormai i Senators hanno messo il risultato al sicuro.
I Penguins, a dire il vero un po' timidi lungo le balaustre, non riescono a sviluppare l'abituale manovra e si trovano a dover rincorrere gli avversari per tutti i 60 minuti. Marc-André Fleury, fuori posizione in occasione della prima rete di Andrej Meszaros, conferma di essere ancora un'incognita a questi livelli e dopo aver subito la sesta rete è costretto a lasciare il posto a Jocelyn Thibeault.
Lo scenario sembra ripetersi in Gara 2 (3-4). I Senators partono con l'intento di prendere subito il largo e di presentarsi a Pittsburgh in vantaggio per 2 a 0 nella serie. Crosby è ancora affidato alla marcatura di Volchenkov, ma il giovane fuoriclasse riesce comunque ad avviare l'azione che porta alla rete di Ryan Whitney, realizzata con il primo tiro in porta.
Proprio il cinismo dei pinguini, trascinati da un grande Gary Roberts che, dall'alto della sua ventennale esperienza, non fa una pattinata in più del necessario ma è sempre al posto giusto al momento giusto, è il leitmotiv della serata. Al termine del secondo tempo, i Senators hanno compiuto 25 tiri contro i soli 10 dei Penguins, ma Dany Heatley e compagni possono contare su una sola, risicata, rete di vantaggio.
I nodi di tanto spreco vengono così al pettine nel terzo periodo quando, nell'arco di poco più di due minuti, Jordan Staal (lasciato liberissimo davanti a Ray Emery) e Sidney Crosby (al termine di una splendida azione corale) ribaltano il risultato e regalano alla compagine di Michel Therrien il vantaggio casalingo nella serie.
L'entusiasmo di un terzo tempo giocato alla perfezione sembra trascinare i pinguini nel debutto casalingo, ma dopo il vantaggio in apertura del solito Gary Roberts, gli Ottawa Senators riassumono il comando delle operazioni e non mollano più l'osso fino alla fine, frustrando ogni velleità offensiva degli avversari.
Dean McAmmond pareggia sul finire della prima frazione di gioco, e Mike Comrie e Daniel Alfredsson (doppietta) mettono al sicuro il risultato nei secondi 20 minuti. Il terzo tempo è di puro controllo e la rete realizzata da Sidney Crosby a poco più di cinque minuti dalla fine serve solo ad abbellire il risultato. Unica nota stonata per i senatori, l'infortunio a Patrick Eaves, costretto a uscire in barella dopo una terrificante carica di Colby Armstrong.
In vista di Gara 4 di nuovo a Pittsburgh, in programma martedì, i Senators sembrano nettamente favoriti. Trascinata da un Daniel Alfredsson (3 gol) finalmente in formato Play Off, la squadra di Bryan Murray ha potuto contare sulla produzione di altre linee oltre a quella completata da Jason Spezza (1 gol) e Dany Heatley (1 gol). Mike Comrie, spostato all'ala, ha segnato due reti preziosissime, e anche l'ala difensiva Dean McAmmond e i difensori Andrej Meszaros e Tom Preissing hanno già lasciato traccia nei tabellini.
Tra i Pittsburgh Penguins, invece, Sidney Crosby è stato sicuramente all'altezza, ma due delle sue tre reti sono giunte a partita ormai decisa a favore degli avversari, nella prima e nella terza gara. Bravi anche il già citato Gary Roberts e Colby Armstrong, che con il suo gioco sempre al limite del consentito mette a dura prova i nervi dei senatori.
Ciò che manca ai Pittsburgh è però la continuità di manovra per tutto l'arco dei 60 minuti. La squadra di Michel Therrien ha dimostrato a tratti di poter competere con i rivali, ma è stata punita non appena ha sollevato il piede dall'acceleratore. Un errore da non commettere in Gara 4, onde evitare di concedere il primo match-ball di ritorno a Ottawa.