Joe Sakic, 600 goal e non sentirli…
Così come è successo quest'anno nel campionato di calcio italiano, dove la SNAI ha deciso di pagare in anticipo, senza la matematica certezza, le scommesse sull'Inter vincitrice dello scudetto, chi ad inizio anno aveva puntato qualche euro sui Colorado Avalanche fuori dai play-off per la prima volta nella loro gloriosa storia, può tranquillamente andare ad incassare i soldi.
Questa doveva essere la settimana del dentro o fuori per la squadra delle Montagne Rocciose, la settimana più importante dell'anno dove non si poteva steccare nessuna delle quattro partite in programma. La prima era contro i temibili Ducks di Anaheim e, a seguire, tre scontri diretti contro squadre della Northwest Division: Calgary, ancora Calgary e Vancouver. Impresa titanica era considerata e impresa titanica si è rivelata.
L'inizio settimana è stato esplosivo e ha fatto stropicciare gli occhi anche al tifoso più accanito. Colorado scende sul ghiaccio sapendo che ogni partita potrebbe essere l'ultima e a farne le spese sono i Ducks di Selanne, Pronger e Niedermayer.
Con 39 salvataggi e il secondo shutout della stagione (quarto della carriera), l'uomo che ha costruito l'impresa è lo slovacco Peter Budaj. Con la saracinesca abbassata nella gabbia, Milan Hejduk offre il meglio del proprio repertorio in avanti, segnando il goal dell'1-0 e assistendo il goal di Stastny del definitivo 2-0. Per entrambi si trattava del 18-esimo goal stagionale. Neanche farlo apposta.
Archiviata la pratica californiana, martedì Sakic e compagni sono volati in Canada per le 3 partite che valevano l'intera stagione. Si inizia da Calgary ed è subito battaglia. Non perchè nessuno vuole perdere, ma perchè entrambi vogliono vincere. Ho detto una stupidaggine? No. Se andate a vedere il tabellino non è stata una partita basata sulla paura di subire goal, ma è stata una gara giocata all'ultimo tiro in porta.
Alla fine la spuntano le Valanghe per 7-5, ma che fatica! 12 goal sono un gran bel numero, ma se pensiamo che tra questi c'è il goal numero 600 (seicento) in NHL di Joe Sakic allora giù il cappello. Standing Ovation del pubblico del Saddledome per il capitano della squadra avversaria. Palese la differenza di significato della parola sport tra la popolazione nord-americana e quella italiana.
Per Sakic, alla fine della partita i punti segnati saranno 5, frutto di una doppietta e di 3 assistenze. Serata indimenticabile per lui e speranze di rimonta in classifica ancora intatte per i suoi tifosi.
Speranze che svaniscono nel nulla sabato sera. Ancora contro Calgary, ancora al Saddledome. Vincere due volte consecutive in casa dei Flames non è per niente facile, soprattutto se si pensa che in tutta la stagione il ghiaccio di Calgary è stato violato solo 8 volte (9-0-1 il bilancio delle ultime 10 partite). Gli uomini di coach Quinneville ci provano per metà partita ma vengono raggiunti due volte.
I Flames rispondono prima al goal di Paul Stastny (a soli 2 punti dal record di franchigia per un rookie detenuto da Tanguay, 51 punti, dal 1999-2000) quindi a quello di Brunette. Poi il crollo. Con una semplicità estrema le fiamme canadesi prendono il largo nel terzo periodo fissando il finale sul 5-2.
La sconfitta è pesante e fa male. La stagione 2006/07 è finita. Almeno per loro. A giocarsi un posto ai prossimi play-off ci saranno altre squadre. Non i Colorado Avalanche. La matematica non conferma il verdetto, ma 9 punti in circa 20 partite, una squadra senza continuità non li può recuperare. Soprattutto se nelle ultime 10 ne ha vinte solo 4 e perse ben 6. Una possibilità su un milione è ancora viva… mi ci voglio aggrappare da vero tifoso.
Sull'onda della delusione, Colorado perde anche domenica sera contro Vancouver. Ci hanno provato, hanno lottato, hanno segnato, ma quest'anno la Dea Bendata è proprio bendata, nel vero senso della parola. Finirà infatti 5-4. Una beffa. Ma che riassume l'intera stagione.
Il resto della NorthWest Division galoppa. Vancouver vince tutte e tre le gare settimanali portando a quattro la striscia di vittorie consecutive e guadagnando il primo posto solitario di divisione (72 punti). Le vittorie arrivano tutte per un solo goal di scarto: contro Minnesota 3-2 all'overtime, contro Chicago 2-1 agli shootout, contro Colorado 5-4.
Calgary segue a ruota (70 punti) perdendo un solo colpo nella prima partita contro Colorado. Si dimostra spietata contro Atlanta (quarta vittoria su quattro incontri stagionali contro i Georgiani) e segna 5 goal in entrambe le gare casalinghe contro gli Avalanche. Nella prima non sono sufficienti per la vittoria, ma nella seconda bastano e avanzano.
Minnesota rimane aggrappata con i denti al trenino che conta (69 punti). Guadagna un punticino contro i leader della NorthWest (Vancouver) e due punti pesanti contro i leader della Conference (Nashville). Poi però cadono contro i Blues dopo un terzo periodo disastroso.
In evidenza Pavol Demitra, giunto alla nona partita consecutiva a punti (7 goal e 7 assist per lui in questo periodo).
Edmonton sarà la prossima squadra che dichiarerò fuori dai play-off. Con i suoi 61 punti è sì davanti a Colorado (60 punti), ma credo che non ci sia niente di positivo. Le 3 sconfitte settimanali sono un segnale chiaro e forse definitivo della pessima stagione dei vice-campioni in carica.
Il migliore della settimana
Ancora una volta (credo sia la seconda), incorono il capitano dei Colorado Avalanche: Joe Sakic. Nonostante la pessima stagione della sua squadra, Joe si sta dimostrando all'altezza del suo nome con numeri eccezionali (migliori dello scorso anno) in tutte le statistiche: 70 punti, 26 goal e 44 assist. Da sottolineare la prima gara contro Calgary dove, autore di ben 5 punti (2 goal e 3 assist), mette a segno il 600-esimo goal della carriera.