Superlativa la settimana di Andrew Raycroft
La partita
Il piatto forte di questa prima settimana di febbraio è stato senza dubbio il doppio incontro a distanza di tre giorni tra Montréal Canadiens e Pittsburgh Penguins. Ebbene, chi ha perso la prima partita, quella giocata in Pennsylvania il 1° del mese, vada subito a procurarsi una registrazione.
Con un'intensità tipica di una finale, le due compagini se le sono date letteralmente di santa ragione e non hanno riservato complimenti neanche alle star in pista. I fuochi artificiali hanno avuto inizio in entrata di secondo periodo, quando al momento dell'ingaggio Maxim Lapierre ha colpito Sidney Crosby che si è accasciato a terra come colpito da un fulmine (un'abitudine che, purtroppo, non è ancora riuscito a perdere del tutto).
Da quel momento, le cariche alla balaustra e gli alterchi si sono succeduti senza soluzione di continuità e hanno raggiunto l'apice quando Saku Koivu, che transitava a testa bassa dietro la posta di Marc-André Fleury, è stato asfaltato da Colby Armstrong. A quel punto, Sheldon Souray ha pensato di farsi giustizia da solo assaltando la giovane ala destra, meritandosi una penalità di partita che ha spianato la strada alla vittoria ai pinguini, conquistata ai rigori.
Con tali presupposti, si attendeva con trepidazione la "rivincita" del 4 febbraio a Montréal. La partita, tuttavia, non è stata all'altezza della prima né a livello tecnico né sul piano dell'intensità . Sidney Crosby, incurante delle urla di "faker" (simulatore) lanciategli dagli oltre 20'000 del Bell Centre, ha aperto le danze con due splendidi assist in superiorità numerica e si è anche preso una bastonata in bocca (questa sì, da sanzionare) senza battere ciglio.
I Canadiens hanno però saputo reagire, costringendo gli avversari ai supplementari dove lo stesso Crosby è stato di nuovo protagonista, questa volta però in negativo. Il suo disco perso in entrata di terzo offensivo si è tramutato in un rapidissimo contropiede concretizzato dal preciso tiro di Sheldon Souray, che è andato a concludere un gustoso antipasto di una sfida che potrebbe riproporsi nei Play Off.
Il protagonista
Dopo una stagione straordinaria (2003-04) con i Boston Bruins, Andrew Raycroft si era perso per strada e anche nel campionato in corso, giocato con la maglia dei Toronto Maple Leafs, sembrava la controfigura del portiere che prima del lockout aveva trascinato quasi in solitaria Boston ai Play Off. Fino a questa settimana.
I Toronto hanno sì giocato solo due partite, ma se hanno raccolto quattro preziosissimi punti che hanno riacceso la lotta per i Play Off gran parte del merito va proprio al 27enne estremo difensore di Belleville (Ontario).
Il 3 febbraio la squadra di Paul Maurice si presenta a Ottawa. Raycroft (30 parate) e il suo dirimpettaio Ray Emery (36 parate) la fanno da padrone e con i loro interventi trascinano le rispettive compagini ai rigori. Raycroft ne para quattro su cinque e Toronto muove la classifica.
Trascorrono tre giorni e i Maple Leafs sono ospiti dei St. Louis Blues. Questa volta l'appendice degli shootout non serve perché Raycroft compie 19 interventi e contribuisce alla vittoria di misura (2-1) della sua squadra. Strabilianti, in particolare, due parate nel terzo tempo in meno di un minuto su Bill Guerin (intervento in tuffo col guantone) e su Barret Jackman (uscita a chiudere l'angolo contro il difensore lanciato in tutta solitudine).
La rete
Il gol della settimana è quello realizzato in tuffo da Glen Murray il 3 febbraio contro i Carolina Hurricanes. Per gli appassionati di hockey in generale e dei Boston Bruins in particolare, un vero e proprio tuffo, appunto, nel passato.
Il 10 maggio 1970 il grande Bobby Orr, uno dei migliori difensori della storia del disco su ghiaccio, con un'assurda acrobazia realizzò la rete decisiva al supplementare di gara 5 regalando partita e Stanley Cup ai suoi Bruins nella finale contro i St. Louis Blues. L'istantanea della sua esultanza mentre ancora è proteso in tuffo è ormai una delle immagini storiche di questo sport.
Senza voler fare paragoni assolutamente fuori luogo sia per gesto tecnico che, ovviamente, per importanza della posta in palio, il gol di Murray non può non aver ricordato almeno per un secondo quella rete di quasi quarant'anni fa.
Sotto 2 a 0, i Bruins sono in superiorità numerica. Zdeno Chara dalla linea blu scaraventa il disco verso la porta di Cam Ward, nella speranza di trovare una deviazione che inganni il portiere. Il puck colpisce P.J. Axelsson e rimane lì sballonzolante, ai limiti dello slot. Glen Murray, appostato come un rapace, si lancia in tuffo e anticipando tutti riduce lo scarto sul 2 a 1.
Lo spunto
Con la scadenza del mercato posta al 27 febbraio, i veri botti in vista dei Play Off devono ancora iniziare. Nell'attesa, però, tra i vari movimenti minori registrati finora merita un commento il passaggio del 27enne Mike Comrie dai Phoenix Coyotes agli Ottawa Senators.
Giunto in Canada in un momento in cui i senatori erano a corto di centri (fuori Jason Spezza, Antoine Vermette e Mike Fisher), Comrie si è inserito subito alla perfezione negli schemi di Bryan Murray e ha contribuito offensivamente sin dalla prima partita. Ora che i Senators hanno recuperato tutti gli infortunati, dispongono di una rosa ancor più competitiva, con quattro centri che potrebbero giocare in una delle prime due linee di qualsiasi squadra.
Dopo tre buone stagioni con gli Edmonton Oilers (che lo avevano draftato al terzo turno nel 1999), una toccata e fuga con i Philadelphia Flyers e una stagione da 30 reti con Phoenix, Mike Comrie tenterà ora di guidare Ottawa a quelle soddisfazioni nei Play Off che né lui né i Senators sono mai riusciti a togliersi.
La curiosità
I Buffalo Sabres sono la prima squadra dalla stagione 1995-96 ad annoverare cinque giocatori (Daniel Brière, Maxim Afinogenov, Chris Drury, Thomas Vanek e Jason Pominville) con almeno 20 reti già a febbraio. L'ultima volta, l'impresa era stata compiuta dai Pittsburgh Penguins.
Le ultime
I Boston Bruins hanno ceduto ai Washington Capitals il difensore Milan Jurcina, quest'anno deludente dopo un'ottima stagione da rookie, in cambio di una scelta al draft, e hanno rilevato il 25enne Brandon Bochenski dai Chicago Blackhawks in cambio del 20enne Kris Versteeg, 49 punti in 43 partite con i Providence Bruins.
A proposito di Boston Bruins e del loro farm-team di Providence: non perdetevi il rigore realizzato da Matt Lashoff in occasione dell'All Star Game della AHL, ne vale la pena!
La classifica
Buffalo 78
Montréal 64
Ottawa 63
Toronto 60
Boston 52