Daniel Brière, anima e cuore dei suoi Sabres
La partita
Dopo la sosta per l'All Star Game, Montréal Canadiens e Toronto Maple Leafs erano attesi da un rientro col botto. In programma c'era infatti la quinta sfida stagionale tra gli acerrimi rivali. La partita, però, non è stata purtroppo all'altezza delle aspettative.
La squadra di Guy Carbonneau ha fornito una prestazione davvero mediocre e gli uomini di Paul Maurice, pur non sfoggiando a loro volta l'abito migliore, hanno portato a casa la posta piena sfruttando in particolare le situazioni di superiorità numerica.
Mattatore dell'incontro il difensore ceco Pavel Kubina, che con due staffilate dalla linea blu ha aperto e chiuso le marcature. Per i Canadiens, l'unica nota lieta è venuta, una volta di più , da Cristobal Huet, che per lunghi tratti si è opposto da solo agli attacchi degli avversari, tenendo a lungo in partita i propri compagni.
Il protagonista
I Buffalo Sabres sono usciti con il freno a mano tirato dalla pausa dell'All Star Game. Ci ha pensato Daniel Brière, evidentemente motivato dal titolo di MVP della partita delle stelle, a mettere pezze qua e là . Il co-capitano ha realizzato 6 punti (3 reti e 3 assist) in tre partite.
La parte del leone l'ha recitata nell'incontro del 30 gennaio contro i Boston Bruins, nel quale ha realizzato una splendida tripletta contribuendo ad affossare gli avversari (7 a 1). Ma anche nelle due sfide precedenti, pur essendo uscito sconfitto, non aveva certo sfigurato.
Contro i Columbus Blue Jackets il 26 gennaio aveva servito due invitanti assist a Chris Drury, prima che la compagine di Ken Hitchcock girasse poi la partita nel terzo tempo, mentre il giorno dopo era stato uno dei pochi a salvarsi in una sfida giocata malissimo contro i New York Islanders. In una squadra sonnecchiante, aveva tentato inutilmente di dare la scossa con improvvise accelerate, raramente però seguite dai compagni.
La rete
Il gol più bello della settimana è stato realizzato il 30 gennaio contro Boston da Jason Pominville con un contropiede fulmineo in inferiorità numerica.
Con i Bruins che tentano di impostare il Power Play, il difensore Tony Lydman si impossessa del disco poco entro il proprio terzo di difesa e si lancia con Jason Pominville contro il solo Brad Stuart. I due Sabres si scambiano il puck tre volte, ubriacando letteralmente Hannu Toivonen, che nulla può contro la secca conclusione di polso dell'ala destra 25enne.
Lo spunto
Va bene, Brière, Heatley, Souray, Sundin e Savard sono le stelle di prima grandezza della Northeast Division, sono loro che riempiono gli spalti e i tabellini dei marcatori. Una squadra, però, è composta da più elementi, molti dei quali inevitabilmente vengono ignorati dal radar dell'appassionato, sempre alla ricerca di emozioni forti. Lo spunto di questa settimana è quindi dedicato a quei giocatori che rendono i grandi campioni ancor più grandi.
Draftato quasi per caso al settimo turno dai Buffalo Sabres, Paul Gaustad è entrato in punta di piedi nella rosa delle sciabole, accontentandosi di qualche minuto in quarta linea. Ora il più delle volte gioca all'ala sinistra di Chris Drury, è nel primo blocco di Power Play e carica come un toro tutto ciò che si muove e non porta i colori dei Sabres.
Chiusi in infermeria Antoine Vermette, Jason Spezza e Mike Fisher (nel frattempo recuperati), gli Ottawa Senators hanno trovato un'inaspettata fonte di punti in Chris Kelly, di solito confinato in quarta linea a distruggere le trame avversarie. Schierato con Dany Heatley e Daniel Alfredsson, Kelly si è invece tolto la soddisfazione di registrare quattro partite consecutive con più di un punto tra il 7 e il 13 gennaio.
Quando quest'estate in operazioni di mercato separate i Montréal Canadiens spedirono Richard Zednik a Washington e accolsero Mike Johnson da Phoenix, molti arricciarono il naso. Invece, il 32enne Johnson ha dimostrato di essere un formidabile lavoratore, un elemento prezioso in inferiorità numerica e di sapere il fatto suo anche in fase offensiva, dove sopperisce con la forza fisica e l'agonismo alle lacune tecniche.
Con davanti agli occhi l'esempio di Derian Hatcher a Philadelphia, ormai inadeguato al nuovo hockey, a Toronto furono in pochi a non contestare l'arrivo da Boston di Hal Gill. Grande e grosso ma tremendamente lento, il difensore avrebbe consegnato le chiavi del terzo di difesa a gente come Brière, St. Louis o Ovechkin. Ben oltre metà stagione, Gill è uno dei difensori più positivi delle foglie d'acero. La sua disciplina difensiva permette a Tomas Kaberle e a Brian McCabe di sganciarsi in avanti e la sua imponente "apertura alare" risulta preziosissima in inferiorità numerica.
Appaiato a Zdeno Chara per tutta la prima parte di stagione, il 25enne Andrew Alberts ha imparato a "camminare da solo" e ora si trova spesso sul ghiaccio senza la rassicurante ombra dello slovacco accanto. La fiducia è ben riposta, tanto che Alberts in quanto a cariche alla balaustra e a dischi bloccati si gioca il secondo posto con Brad Stuart.
La curiosità
Segnare una rete con il disco che non si avvicina nemmeno alla porta avversaria? No, non stiamo parlando di un clamoroso errore arbitrale, tanto di moda in altre discipline. I riflettori sono invece puntati su una regola dell'hockey su ghiaccio che raramente trova applicazione. È stato il caso il 27 gennaio, a una manciata di secondi dalla fine dell'incontro tra Ottawa e Boston. Sotto per 2 a 1, i Bruins tolgono il portiere Tim Thomas. Antoine Vermette recupera il disco e si lancia verso la gabbia incustodita. Marc Savard, lanciatosi in un disperato inseguimento, lancia il bastone e riesce a spazzare il puck dalla paletta dell'attaccante dei senatori.
Il disco non ha neanche sfiorato la linea di porta, ma l'arbitro non ha esitazioni, è il gol del 3 a 1. Il lancio del bastone per impedire una rete a porta vuota è vietato dal regolamento e il gol viene automaticamente assegnato.
Le ultime
Tra la decina di squadre che, secondo la stampa nordamericana, sarebbero interessate a strappare Peter Forsberg ai Philadelphia Flyers, ci sarebbero anche i Montréal Canadiens. Sul piatto il GM Bob Gainey potrebbe mettere David Aebischer, Sergei Samsonov, Alexander Perezhogin o addirittura uno tra Andrei Markov e Sheldon Souray che, essendo in scadenza di contratto, richiederebbero copiosi investimenti per essere riconfermati.
I Boston Bruins, la cui speranza di fare i Play Off è ridotta a un lumicino, il 30 gennaio hanno dato un'opportunità al ceco David Krejci, uno dei migliori giovani play maker della AHL, di dimostrare le sue qualità anche nella massima lega. Dopo 2 minuti e 7 secondi di presenza sul ghiaccio, Adam Mair gli ha dato il suo personale benvenuto nella NHL rispedendolo negli spogliatoi con una commozione cerebrale.
La classifica
Buffalo 72
Ottawa 62
Montréal 61
Toronto 56
Boston 48