Steve Eminger, uno dei pochi a salvarsi per i Capitals, qui difende su Joni Pitkanen
Tanto buon hockey dal Sud-Est degli Stati Uniti dove le squadre si svegliano e lanciano la rincorsa ai playoff; Atlanta tiene botta, Carolina castiga le sue vittime sacrificali (leggi Panthers), Tampa Bay vola con le sue star, Florida dà tutto e di più per rientrare nel gruppo di testa. L'unica squadra chiaramente in difficoltà è Washington che, venendo da 3 vittorie di fila, ha pensato bene di perdere per 3 volte su 3 gare, tutte in trasferta. Vediamo nel dettaglio come è andata.
Atlanta Thrashers (26-14-8, 60 punti)
Non era facile districarsi dal momento decisamente delicato, ma Atlanta alla fine s'è cacciata fuori dalla crisi e dopo 5 sconfitte di fila, ha chiuso la settimana con 2 vittorie rassicuranti e promettenti. Prima però aveva approfittato del momento no per concedere ai Devils una vittoria (New Jersey aveva perso le ultime 6 contro i Thrashers) al solito modo e cioè facendosi rimontare nel terzo periodo (quarta volta consecutiva, forse un record!); in vantaggio per 1-0 col gol del rientrante Mellanby (10 partite out e subito un gol su deviazione di un tiro di Kovalchuk), i Devils nell'ultimo terzo hanno approfittato al meglio di un powerplay in 5 contro 3 per segnare i gol della vittoria.
Complessati dalla cronica difficoltà di concentrazione nel finale, i ragazzi di Bob Hartley hanno deciso di non sbagliare più e contro Carolina ce l'hanno messa tutta per invertire il trend negativo; alla fine ci vuole un errore di Ward sul tiro di Holik per il 3-3 nei 60 minuti e alla fine gli shootout, specialità di casa per i georgiani, vinti grazie al tiro decisivo di Kozlov. Sfatato anche il tabù Hurricanes (sempre vittoriosi quest'anno contro Atlanta), i Thrashers hanno infine ospitato Los Angeles dell'esordiente portiere giapponese Fukufuji. Anche per colpa dell'emozionato nipponico (3 gol presi su 9 tiri), i padroni di casa vivono una serata tranquilla, tornando alla vittoria senza patemi grazie alla sesta tripletta in carriera (seconda stagionale) di Hossa; contro la peggior difesa della lega finisce 6-2.
Le ultime due partite dunque hanno dato ossigeno e convinzione a questa squadra che stava iniziando ad allarmarsi per la cronica incapacità di gestire i risultati; c'è voluto Mellanby, la cui assenza s'è fatta sentire e che ha siglato 2 gol e 1 assist, c'è voluto Metropolit, giocatore che segna sempre nei momenti importanti, al solito sono stati importanti i tre giocatori più rappresentativi del reparto avanzato e cioè Hossa, Kovalchuk e Kozlov. In più nelle ultime due partite sono girati anche gli special teams non avendo subito gol in inferiorità numerica e avendo fatto registrare un buon 30% di riuscita nel powerplay. Si tratta solo di arrivare ad aprile, come già abbiamo detto altre volte i playoff non scapperanno dalle mani di Lehtonen e compagni!
Carolina Hurricanes (25-18-5, 55 punti)
I sette giorni di Carolina sono stati contraddistinti da una back-to-back contro Florida, inframezzato da una partita casalinga contro i Thrashers: i 5 punti conquistati soddisfano il palato esigente di Laviolette che rivede nei suoi giocatori sempre di più la voglia e la smania di vincere, tipica dei Canes 12 mesi fa. La prima sfida contro i Panthers è stata incredibile: sotto di tre reti alla seconda sirena, nell'ultimo periodo gli uragani si scatenano segnando 6 gol (non succedeva dall'81 a questa franchigia segnare così tanti gol in un singolo periodo) e asfaltando il povero Auld; è dal 6 dicembre del 2002 che Florida non vince a Releigh e LaRose, Cole, Walker, Stillman, Adams e Whitney hanno fatto sì che questa cosa non succedesse l'11 gennaio del 2007.
Come detto però la sfida contro Atlanta non è andata benissimo, persa agli shootout dove i Canes quest'anno non hanno mai vinto: non bastano Williams, Whitney e il neo-acquisto da Phoenix Seidenberg, perché ai tiri finali Lehtonen è più bravo di Ward e così Laviolette deve accontentarsi di un solo punto. Ma contro i Panthers, nella rivincita della sfida persa dalle pantere pochi giorni prima nel North Carolina, i Canes ritornano alla vittoria, ancora una volta con una sfida ad alto livello; finisce 3-2 all'overtime col gol di Williams in powerplay, dopo che Van Ryn s'era guadagnato la panca puniti per una trattenuta su Brind'Amour. In gol anche Walker e Cole e alla fine diventano 10 le vittorie degli Hurricanes sui Panthers (su 13 partite disputate) nelle ultime due stagioni.
L'anno scorso la forza di Carolina furono i terzi periodi, giocati all'arrembaggio e senza timori di nessuna sorta. Dopo un anno pare che la musica non sia cambiata (d'altra parte è normale essendo uguali i giocatori e il tecnico): nelle ultime 8 partite ha siglato solo 3 gol nel primo periodo (su 22 gol totali) segno che è nella seconda metà del match che la squadra dà il meglio di sé, ma soprattutto ha vinto 17 partite su 17 quando in vantaggio a fine secondo periodo, sinonimo di compattezza e concentrazione quando ha la partita in pugno. A parte questo è bene sottolineare la ritrovata verve di Erik Cole che sta giocando ottimo hockey, condito da gol e assist pesanti; e poi non si può non menzionare una delle linee più forti dell'intera lega perché il trio Williams-Brind'Amour-Whitney benché un po' in avanti con gli anni è invidiabile. La squadra è compatta, avanti così Canes!
Tampa Bay Lightning (24-22-2, 50 punti)
Dopo settimane e settimane in cui il resoconto inerente ai Lightning veniva dopo quello dei Capitals, questa settimana finalmente Tampa Bay ha scavalcato la compagine capitolina e s'è inserita saldamente al terzo posto di questa bella Division; 4 partite giocate e 6 punti, col neo della sconfitta finale contro i Maple Leafs. La prima partita, proprio contro Washington, è stata una bella battaglia in cui i Bolts ne sono usciti fuori grazie al game winning gol nel terzo periodo di St.Louis; è finita 5-4 con una bella prova anche di LeCavalier, autore di una doppietta. Contro i Sabres, all'HSBC Arena, gli ospiti approfittano di 3 puck persi ed espugnano il rink di Buffalo dopo 4 sconfitte di fila: i gol di LeCavalier, Boyle e Richards (insieme alle grandi parate di Denis) affossano i Sabres, alla loro terza sconfitta di fila in casa e con problemi in powerplay.
E dopo il poker, è cinquina: diventano infatti 5 le vittorie consecutive dei Lightning contro gli Islanders che non vincono dal giorno di Santo Stefano; a trascinare Tampa Bay sono stati i grandi nomi (LeCavalier, St.Louis, Prospal e Richards tutti autori di gol e assist) e Holmqvist, capace di resistere nel finale agli attacchi degli isolani newyorkesi. Felici per la bella prova al Nassau Coliseum, i Lightning tornano al St.Pete Times Forum carichi di entusiasmo, ma, ahiloro, a raccogliere l'intera posta in palio sono i Maple Leafs; Antropov e Ponikarovsky tornano dall'infortunio e vanno subito in gol, Raycroft è un baluardo inespugnabile e Toronto vince 4-2 (terza vittoria su tre quest'anno contro Tampa): stanchezza e meno motivazioni sono le cause della debaclé dei fulmini, caduti soprattutto nell'ultimo terzo.
La squadra di coach Tortorella ha ingranato la marcia giusta e finalmente è sopra la linea di galleggiamento (ha più del 50% dei punti a disposizione); se i goalies, spesso tallone d'Achille del team, sono stati a dir poco fantastici, non può non essere messo in luce quanto stiano facendo per la causa di questo team LeCavalier, St.Louis e Boyle. Lo spilungone numero 4 è andato in gol in tutte le ultime 5 partite, ha 29 gol (ed è un centro!) e nella settimana corrente ha siglato 5 gol e 2 assist; la folleggiante ala invece è a punti da 11 partite di fila (il record di franchigia è 12 a appartiene a Bradley e Prospal) in cui ha ha segnato 6 gol e 11 assist; il roccioso difensore, infine, dopo aver siglato una tripletta una ventina di giorni fa, in questa settimana ha fatto 2 gol e 2 assist. Non più Craig o Perrin o Fedotenko: questa squadra la stanno portando in alto i nomi più blasonati e col contorno di Richards e Prospal, beh, perché non sperare in un altro anno magico?
Washington Capitals (19-20-7, 45 punti)
Ammaliati dal caldo della Florida e impauriti dalle temperature polari di Ottawa, la truppa capitolina ha proprio perso la bussola e ha così chiuso un'altra settimana che, come 15 giorni fa, è negativa che più negativa non si può. Tre sconfitte su tre senza la scusante dei virus intestinali, semplicemente hockey povero e squadre avversarie maggiormente attrezzate. Contro Tampa Bay, a dir la verità , non gioca neanche malaccio ma Kolzig in serata no (per sua stessa ammissione) e un po' di imprecisione non evitano il 5-4 finale. Due gol del sempre più sorprendente Semin e due assist di Ovechkin che nelle ultime 5 gare ha fatto registrare 3 gol e 8 assist.
Semin, Pettinger e Clark hanno battuto Belfour durante le rarissime occasioni avute dalle aquile al BankAtlantic Center: nonostante questo non c'è stata storia perché i Panthers hanno tirato per ben 54 volte (27 solo nel secondo periodo!) segnando la bellezza di 7 gol; coach Hanlon ha dovuto assistere all'inconsistenza dei suoi giocatori che non sono stati mai in partita. E meglio non è andata nella capitale canadese, in cui il neo arrivato Comrie ha fatto il bello e cattivo tempo, mettendo alle corde Washington, una squadra che nell'ultimo mese è stata capace di perdere 10 partite su 14! Allo ScotiaBank Place è finita 5-2 e a salvarsi è solo Eminger che fa un assist e soprattutto va in gol e ciò non accadeva dal 18 aprile scorso.
Trovare un capro espiatorio così come scandagliare numeri e statistiche mi sembra superfluo: i Caps hanno portato con sé spazzolino da denti e qualche libro da leggere, ma hanno lasciato a Washington la grinta e la determinazione. Ne è uscito fuori così un trittico di partite in cui sono stati sommersi dai tiri, dalla fisicità e dalla furbizia avversaria, queste ultime due doti spesso punti di forza dei Capitals stessi. Ovechkin ha fatto 4 assist arrivando così a quota 7 partite consecutive a punti ma l'impressione è che stia fremendo in attesa dell'All Star Game; l'applauso più lungo, a tal proposito, va a Green che, chiamato a far parte dell'All Star Game dei giovani, s'è infortunato e probabilmente vi dovrà rinunciare. Contro i caldissimi Hurricanes finisce questo mini road-trip: sarà poker di sconfitte o rinascita a Tobacco Road?
Florida Panthers (17-21-10, 44 punti)
Tanti gol, spettacolo e grinta, ma non basta a questi Panthers che dopo aver digerito le due sconfitte all'extra time nella scorsa settimana, deve mandar giù le due battaglie perse contro i Canes; per il resto sono ottimi Cats, squadra che ce la sta mettendo tutta per riagganciarsi al treno che conta. Penguins asfaltati, come da tradizione, 5-2 con la terza tripletta in carriera di Jokinen (8 gol nelle ultime 6 partite per il finlandese contro i pinguini); la squadra di Sunrise ha vinto 14 delle ultime 15 gare contro Pittsburgh e ha mostrato hockey a tratti entusiasmante. A Releigh però viene confermata anche la tradizione negativa della franchigia sul rink dell'RBC Center, dacché perdono 6-4 nonostante il triplo vantaggio a fine secondo periodo (Kolnik, Jokinen, poi di nuovo a segno, e Weiss): la squadra di coach Martin è quella con meno vittorie esterne dell'intera NHL.
Nessuna paura però perché contro i Caps, nel proprio impianto, è subito riscossa: 54 tiri e hockey straripante contro degli avversari intontiti e inesistenti; dopo 214 partite in NHL sigla la sua prima tripletta in carriera Weiss, il difensore Bouwmeester fa 2 gol e 2 assist e alla fine è 7-3 Panthers. Peccato però che sul cammino di Florida si ripresenta la bestia nera Hurricanes, che espugna il BankAtlantic Center dopo che tra le mura amiche le pantere avevano vinto 4 partite di fila. Finisce 3-2 all'overtime (Florida è l'unica squadra ad aver sempre perso nell'extra-time, ben 10 volte!) nella 1000esima partita giocata dalla squadra in NHL: nonostante il punto conquistato tante le recriminazioni, soprattutto di Van Ryn, dalla cui penalità è scaturito il gol in powerplay (e in overtime) di Williams ("Non lo si può proprio toccare Brind'Amour, ogni minimo contatto contro di lui ci fischiano la penalità ").
Così alla fine i 5 punti vanno pure stretti, visto che i 3 lasciati per strada sono andati persi tutti contro Carolina: 2 dopo un clamoroso 3-0 dopo 40 minuti e 1 in un overtime concitato. Ma i Panthers non demordono e si affidano alle bocche di fuoco usuali per cercare la risalita, improbabile fino a una quarantina di giorni fa: 6 gol e 2 assist nelle 4 partite disputate per il capitano di mille battaglie Jokinen, 4 gol e 2 assist per Weiss. Auld e Belfour si intercambiano con puntualità e non fanno mai brutte figure, la difesa è tonica e pure calda in zona gol (bravo soprattutto l'All Star Bouwmeester), il powerplay ha fatto registrare un 33,3% splendido. Insomma, coach Martin ha tanto materiale su cui lavorare e l'impressione è che non ci sia bisogno di dirglielo; la sua squadra gioca più o meno sempre bene, soprattutto in casa dove ha conquistato la maggior parte dei suoi punti. Non fermatevi ora Panthers!