SouthEast Division: Report #14

Martin St. Louis è l'uomo del momento dei Lightning

Settimana perfetta per Washington che vince tutte le gare e risale lentamente la china; dietro di lei brava Tampa trascinata da St.Louis e LeCavalier, mentre Carolina non demorde e tiene a tiro la fuggitiva Atlanta. Questa ha perso tutte e 4 le partite disputate (due all'overtime), così come Florida che ha giocato solo due volte e in entrambe le occasioni ha perso nei tempi supplementari. Vediamo nel dettaglio come è andata!

Atlanta Thrashers (24-12-8, 56 punti)
Bob Hartley, chiamato tra l'altro sulla panchina della squadra della Eastern Conference nell'All Star Game insieme a Lindy Ruff, è un tipo che non si lascia sopraffare dagli eventi. I suoi Thrashers sono andati decisamente male nell'ultimo periodo ma lui sa che col vantaggio accumulato fino ad ora anche una crisi come questa passerà  senza residui. Quattro sconfitte in altrettante gare, la prima delle quali all'XCel Center di St.Paul dove i Wild hanno maciullato gli ospiti 5-1 (ottava vittoria consecutiva in casa), capaci di combinare appena 13 tiri (solo all'esordio tirarono di meno, 11 contro Tampa Bay), di cui 1 soltanto (quello di Kozlov) del trio delle meraviglie Hossa-Kozlov-Kovalchuk. E' andata un po' meglio contro i Coyotes perché la sconfitta per 5-4 è arrivata in overtime: recuperati Exelby (reduce dalla mononucleosi) e Rucchin (che aveva problemi all'anca), Atlanta ha salutato il ritorno al gol di Hossa (doppietta) ma sul 4-1 dopo 42 minuti è stata capace di farsi prima raggiungere e poi superare in overtime da gol di Perreault che ha consegnato a Phoenix la quinta vittoria di fila.

Dopo 142 partite consecutive Kozlov rimane fuori contro Washington che nella sesta e ultima partita stagionale fra i due team batte i rivali di Division con uno scatenato Semin; il russo segna il 3-2 all'overtime quando durante i 60 minuti per i georgiani era andato a segno Kovalchuk (sempre in gol contro i Caps quest'anno) e l'ex Metropolit, mentre Vigier aveva sbagliato un penalty shot: sesta partita stagionale tra le due franchigie con 4 vittorie a favore dei Thrashers e 2 sconfitte, consecutive ed entrambe in overtime. Infine la sconfitta del Centre Bell contro i Canadiens: per la terza partita consecutiva Atlanta era in vantaggio dopo i primi due periodi (2-1 con gol di DeVries e Larsen), salvo poi dilapidare tutto. Finirà  4-2 per Montreal (reduce da un virus intestinale che ha coinvolto mezza squadra) con la doppietta di Ryder e il 500esimo punto in carriera di Koivu.

Due i punti in 4 partite, così come 2 i powerplay gol realizzati in 20 occasioni; ancora 2 i gol di Hossa e 2 quelli di Kovalchuk (i due giocatori con più di 20 gol del team) e 2 il voto da dare alla condotta della squadra capace di farsi puntualmente rimontare nell'ultimo terzo. La negatività  dei 7 giorni trascorsi, però, non si limita al numero due: sono stati infatti 6 i gol subiti in penalty killing su 26 volte che la squadra si è trovata in inferiorità  numerica e ben 17 i gol subiti di cui 12 tra terzo periodo e overtime. Numeri che non danno lustro a una delle rivelazioni di questa stagione benché, come già  detto in apertura, cambiare rotta non dovrà  essere particolarmente difficile per questa imprevedibile squadra. Vedremo come Atlanta reagirà !

Carolina Hurricanes (23-18-4, 50 punti)
Sì, gli Hurricanes hanno bisogno dell'apporto di tutti per rendere al meglio e così quando si svegliano i vari Staal, Cole e, non da ultimo, il goalie Cam Ward, ecco che allora tornano le vittorie e i sorrisi. Da segnalare comunque che la difesa è sempre più incerottata e per sopperire agli infortuni di Wesley, Hedican, Kaberle e Gleason ecco che da Phoenix è arrivato Seidenberg, ex Flyers autore di 1 gol e 1 assist quest'anno, in cambio di Kevin Adams, 33enne draftato da Boston 13 anni fa e da tempo tra le file di Carolina; lo scambio è stato perfezionato quando le due squadre si sono incontrate all'RBC Center il 4 gennaio, giorno in cui i Coyotes hanno espugnato Releigh con un 2-0 firmato Perreault e Jovanovski, il tutto condito dal secondo shutout di fila Joseph (47° in carriera). Era dal novembre del 2003 che gli uragani non segnavano per due partite di fila e si doveva dare un freno a questa penuria di gol (un solo gol in 15 partite per Staal è indice di tale abulia).

Ed ecco infatti che contro i malcapitati Islanders, Carolina si risveglia e batte con un secco 4-2 i newyorkesi: doppietta di Cole, ma gol anche di Staal e di Williams che ha segnato l'1-0 dopo 159 minuti di astinenza per i Canes; per New York è la sesta sconfitta di fila e a nulla è valso lo spirito di rivincita per quel 5-1 a loro inflitto proprio dagli Hurricanes il 22 dicembre. Sulle ali dell'entusiasmo, infine, Carolina ha replicato espugnando l'Air Canada Centre di Toronto. I tifosi dei Leafs a fine partita hanno riservato impietosi boo alle foglie d'acero ma la realtà  è che Toronto è fin troppo incerottata (Tucker, Wellwood, Ponikarovsky, Antropov, White) e i Canes son stati fin troppo bravi: sotto di un gol a zero (McCabe), gli ospiti hanno ribaltato la situazione fino al 4-1 finale con Walker, Belanger, Staal e Williams, un quartetto di indubbia qualità .

Si ferma così a 3 la serie di sconfitte consecutive e ne inizia una nuova positiva dacché Carolina ha vinto le ultime due gare disputate; sullo scivolone interno contro la squadra di Gretzky c'è poco da dire ma la settimana si ricorderà  più per le altre due vittorie: due gol a testa per Cole, Staal e Williams ma anche 4 assist a testa per Stillman e Whitney. Ha rifiatato un po' dunque Brind'Amour, mentre non s'è risparmiato Cam Ward che ha preso 5 gol su 93 tiri subiti con una ottima percentuale di salvataggio di 94,6% nelle ultime 3 partite. Più che buono il powerplay (33% nelle due ultime vittorie) e a dir poco perfetto il penalty killing, efficace 13 volte su 13. I campioni in carica raggiungono così i 50 punti e, di questo, passo agguanteranno anche i playoff. Statene certi.

Washington Capitals (19-17-7, 45 punti)
Alla fine della settimana scorsa io per primo non immaginavo una reazione del genere ma a volte la forza di volontà  e un Alex Ovechkin oltremodo ispirato possono condurre a capovolgimenti di questo tipo; così dopo le 4 sconfitte descritte 7 giorni fa, oggi ci ritroviamo a parlare di 6 punti in 3 gare per Washington, punti conquistati contro formazioni coriacee. Quelli contro Montreal, ad esempio, sono arrivati al termine di una partita apparentemente semplice: il 5-1 finale non lascerebbe spazio a recriminazioni ma il gol annullato a Koivu per interference sul 2-1 ha fatto molto discutere negli spogliatoi. Doppietta di Semin e dell'ex Zubrus, conditi da 3 assist di Ovechkin, nella sera in cui va tutto storto a Huet, che nell'uscire dal rink per la sostituzione con Aebischer ha rotto la sua mazza sulle ginocchia.

Sulle ali dell'entusiasmo per la ritrovata vittoria, poi, i Capitals hanno ospitato i Thrashers per l'ultima partita stagionale tra le due franchigie. I padroni di casa l'hanno spuntata all'overtime con un gol splendido di Semin, al termine di un contropiede a meno di 20 secondi dalla sirena conclusiva; è finita 3-2 con il ritorno al gol di Ovechkin, a secco da 5 incontri, e la doppietta del succitato Semin. Durante le sei partite tra i due team in questa stagione Washington ne ha vinte 2 (entrambe all'overtime) e perse 4, benché 2 dopo i 60 minuti. E infine la storica vittoria, sempre tra le mura amiche, contro Philadelphia, squadra tradizionalmente avversa ai Capitals ma che quest'anno ha perso tutte e 4 le sfide contro i capitolini. Esche ha chiesto scusa a tutti per la sua opaca prestazione ma la realtà  è che i Caps hanno giocato bene e hanno meritato il 6-2, frutto della doppietta di Ove e dei gol di Clymer (dopo 15 secondi), Semin, Brashear (il primo gol stagionale per l'ex Flyers) e Sutherby. Philly conferma che senza Forsberg, assente al Verizon Center, non sa vincere (0-13-3).

Che dire dunque di questa splendida settimana di Glen Hanlon e i suoi ragazzi? Innanzitutto menzione d'onore per Alexander Ovechkin che nei giorni in cui ha saputo che partirà  titolare nell'All Star Game (Rod Langway nel '86 fu l'ultimo dei Caps in questi termini), ha sfoderato grandi prestazioni culminate in 3 gol e 5 assist e balzando al primo posto della classifica marcatori con 28 centri; ma non può non citarsi anche Semin in grado di andare a segno 5 volte in 3 partite (e facendo anche 2 assist) salendo così a quota 22 gol stagionali: Washington è una delle 5 squadre in NHL che ha due giocatori con 20 o più gol (le altre sono Atlanta, Tampa Bay, Buffalo e New York Rangers). Esser stato trafitto 5 volte su 83 tiri è bastato, poi, a Kolzig per centrare tre vittorie di fila e con 4 gol in 17 occasioni di powerplay, anche la specifica statistica s'è risollevata un po'. Insomma, bravi Capitals, non era facile alzare la testa dopo il periodaccio che avevate passato!

Tampa Bay Lightning (21-21-2, 44 punti)
In fin dei conti il road-trip circolare partito da Montreal, passato da St.Paul e Denver e terminato a Pittsburgh non è stato così negativo se si pensa ai 4 punti conquistati dai Bolts; più in particolare nella settimana appena conclusasi la squadra di coach Tortorella ha espugnato il rink dei Wild e la Mellon Arena, perdendo al Pepsi Center e, dulcis in fundo, tornando a Tampa Bay sconfiggendo ancora i Pens. All'Xcel di St.Paul, palazzetto caldissimo e roccaforte di Minnesota, i presunti screzi Tortorella-Prospal (che pare ci siano stati dopo la sconfitta contro Montreal) non incidono per niente perché St.Louis, LeCavalier e Boyle siglano i gol del 3-2 dei Lightning e rendono speciale il ritorno di Kuba (aveva segnato 3 gol di fila) nel suo vecchio impianto. A Denver contro gli Avalanche però Tampa inciampa malamente, mattata dal baby Stastny e dal powerplay avversario. Non basta Denis, draftato proprio da Colorado e autore di buone parate, per evitare il 4-2 finale.

Meno male però che sulla strada dei Lightning sono arrivati i Penguins che sono stati capaci di perdere entrambe le partite del back-to-back, ridando una boccata d'ossigeno a dei fulmini ancora troppo discontinui. La gara giocata in Pennsylvania è finita agli shootout, 3-2 (gol di Craig e Tarnasky), in cui St.Louis è l'unico a segnare (errori di Richards e LeCavalier) mentre Holmqvist ha parato tutto il parabile (10 shootout parati su 10 subiti quest'anno). La partita verrà  ricordata per il gol spettacolare (in tuffo) di Crosby ma ciò non è bastato ad evitare la decima sconfitta di fila di Pittsburgh contro Tampa Bay. E diventano 11 due giorni dopo allorché i Lightning bissano il 3-2 (questa volta nei 60 minuti) nonostante un altro gol spettacolare di Crosby (ha segnato in ginocchio), il giocatore più giovane della storia della NHL ad essere eletto dai fans per far parte all'All Star Game. St.Louis fa doppietta, Holmqvist para bene e Tortorella è soddisfatto.

Proprio il bassetto canadese St.Louis è l'uomo del momento per la squadra vincitrice della Stanley Cup il 2004: è in hot-streak da 8 partite in cui ha realizzato 4 gol e 11 assist e più in particolare nelle partite settimanali è andato in gol 2 volte sfornando 5 assist. Ma anche LeCavalier non sta deludendo (3 gol e 4 assist nelle ultime 4 partite) e in più il giovane svedese Holmqvist pare sempre più affidabile tra i pali rispetto a Marc Denis. Il powerplay è salito in decima posizione anche grazie ai 4 gol in superiorità  realizzati negli ultimi 7 giorni benché il solito tallone d'achille, il penalty killing, stenta a migliorare (nonostante il buon 11 su 13 delle ultime partite, Tampa è sempre ultima nella speciale classifica). Solita tiratina d'orecchi a Richards e Prospal, due che stanno deludendo non poco (rispettivamente -10 e -17 nel plus/minus): probabilmente col loro apporto i Lightning non farebbero il sali e scendi che li contraddistingue.

Florida Panthers (15-20-9, 39 punti)
Solo due partite giocate per i Panthers, a completare un road-trip nella parte ovest del Canada, viaggetto esitato in appena 2 punti in 3 gare. Entrambi sono stati conquistati questa settimana, uno sul rink di Calgary e uno su quello di Vancouver, al culmine di due gare tirate in cui i punti, alla fine, potevano benissimo essere 4. Sprecona al massimo Florida contro i Flames, in una sfida fra le uniche due squadre della NHL che non avevano mai vinto all'overtime o agli shootout; Calgary però contro i Cats ha sfatato il tabù grazie al gol del definitivo 5-4 in overtime da parte di Giordano. Partita tosta caratterizzata dalla rissa tra Iginla e Allen col primo costretto ad uscire dopo la fightning del secondo periodo, con Florida che in vantaggio 4-2 (Bouwmeester, Booth e doppio Olesz) s'è fatta raggiungere e poi superare nell'extra-time.

Vince così il goalie di casa McLennan (dopo che nelle ultime 88 partite al Pengrowth Saddledome, per ben 86 volte era partito titolare Kiprusoff), autore di ben 38 parate, e Auld si prende tutte le colpe (5 gol su 29 tiri) e non si concede il ritorno al General Motors Place.Sul ghiaccio di Vancouver infatti Martin sceglie Belfour, ma gli occhi sono tutti puntati sull'altro goalie, il grande ex Roberto Luongo. Benché contro i suoi vecchi compagni non si emoziona e conduce i Canucks alla settima vittoria di fila grazie a splendide parate tra overtime e shootout: durante questi infatti Luongo si fa bucare solo da Montador, parando il decisivo tiro di Stumpel; non sbaglia invece Green (dopo vari miracoli di Belfour) che regala ai canadesi un 4-3 oltremodo sudato. Nei tempi regolamentari Peltonen e Van Ryn avevano illuso gli ospiti che, complice un terzo periodo disastroso, si sono affidati a Campbell per prolungare la partita fino ai succitati shootout.

Quando i dettagli ti stravolgono una settimana: una doppia vittoria in trasferta a quest'ora avrebbe dato una carica immensa ai giocatori di coach Martin; ci troviamo invece a parlare di due sconfitte grazie alle grandi parate di McLennan e di Luongo. Certo è che il powerplay è in caduta libera e lo 0 su 6 delle ultime due gare è ormai la conferma che qualcosa s'è inceppato nell'ottimo ingranaggio degli special teams di Florida. Nei due match canadesi si sono messi in luce Peltonen e Bouwmeester, entrambi avendo realizzato un gol e due assist, ma un applauso va fatto anche all'originario del Michigan David Booth, che a 22 anni ha trovato il primo gol in NHL dopo 11 presenze. Ora si ritorna al BankAtlantic Center: contro i Pens i due punti varranno forse doppio!

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