SouthEast Division: Report #13

Brian Sutherby è tornato a segnare, ma i Capitals continuano a perdere…

Bene Atlanta e bene Florida, la prima e l'ultima della Division; bene ma non benissimo, sicuramente meglio di Carolina e Tampa Bay che da detentrici della Stanley Cup quest'anno devono sudare sette camice per un posto nei playoff. Settimana nera, nerissima, per Washington che tra infortuni, febbri e mal di pancia perde 4 partite su 4 e dopo due mesi e mezzo ottimi, vede crollare la propria classifica. Vediamo, come al solito, come è andata nel dettaglio.

Atlanta Thrashers (24-11-6, punti 54)
E così i Thrashers sono arrivati alla 41esima partita, quella che divide la stagione in due; metà  campionato dunque e la bellezza di 54 punti, uno in meno dei punti messi a segno da Hossa che insieme a Kozlov e Kovalchuk sta essendo motore, fosforo e polmoni di questa squadra quasi perfetta. Nella settimana appena messa in archivio, Atlanta non è stata perfetta perché tra due vittorie ha subito una sconfitta contro Buffalo, anche se perdere contro dei motivati e sornioni Sabres ci può proprio stare. La prima vittoria è giunta contro i Penguins, uno dei team più in crisi al momento: alla Mellon Arena, prima di otto trasferte in 9 partite per Atlanta, i Thrashers vincono 4-2 grazie a un ispirato Hossa (3 assist) e ai gol di Vishnevski, Havelid, Kozlov e Holik; è la quinta vittoria di fila per i georgiani con Lehtonen autore di 162 parate su 173 tiri subiti durante la serie positiva.

Contro dei Sabres arrabbiati e per di più in casa loro è dura fare punti; Atlanta fu la squadra che per prima batté Buffalo a inizio anno dopo che i Sabres avevano vinto le prime 10 partite (5-4 agli shootout). Assetati di vendetta i padroni di casa liquidano con un 4-1 gli avversari con l'unico gol degli ospiti siglato da Metropolit: la squadra di Hartley ha interrotto per la seconda volta una striscia di 5 vittorie consecutive nello stesso mese e mai nella sua storia questa franchigia ha vinto 6 partite una dietro l'altra. Ma comincia subito una nuova serie perché contro i Senators, in quel di Ottawa, Atlanta torna subito ai 2 punti e per farlo si affida ancora ai suoi cannonieri: ancora tris d'assist per Hossa, ancora gol di Kovalchuk ma soprattutto ancora in rete Kozlov che segna una preziosa doppietta; finisce infatti 3-2 all'overtime col gol decisivo segnato da Kolzov che ha battuto allo sprint Joe Corvo (la partita poteva finire pure nei 60 minuti se gli arbitri non avessero annullato a Krog un gol probabilmente regolare).

Ventiquattro vittorie in 41 partite sono un bottino niente male per questa squadre che, ricordiamolo, non ha mai disputato i playoff nella sua giovane storia; la squadra è solidissima e lo dimostra il fatto che detiene un invidiabile 16-0-2 quando in vantaggio dopo i primi 40 minuti e nonostante ogni tanto si lascia sopraffare da una serie più o meno negativa, riesce sempre a rispondere con un filotto di vittorie senza appello. Ha un goalie, Lehtonen, di primo livello (91,4% come percentuale di salvataggi e 4 shutout), difensori come Havelid e Hnidy che garantiscono qualità  e quantità  e un ventaglio di potenziali cecchini in avanti da poter impaurire qualunque squadra della lega. La SouthEast Division è loro, i tifosi di Atlanta possono già  iniziare a prenotare i biglietti per le partite dei playoff.

Carolina Hurricanes (21-17-4, punti 46)
Quattro partite, quattro storie diverse, unico risultato: 2 soli punti su 8 avuti a disposizione e allarme acceso in casa Hurricanes. Coach Laviolette dovrà  ricaricare per bene i suoi giocatori se contro i Coyotes vorranno subito e in maniera decisa i due punti, perché quanto visto negli ultimi giorni non è abbastanza per scardinare la squadra, pur claudicante, del buon Gretzky. Si parte contro i Sabres che completano la loro vendetta vincendo la quarta partita su quattro (19-11 i gol a favore di Buffalo) contro la franchigia che l'anno scorso li eliminò ai playoff; finisce 4-1 col solo shorthanded gol di Adams a rendere meno umiliante una partita che i Canes avevano impostato bene (10 tiri a 1 nel primo periodo a favore degli uragani), reduci com'erano da 5 vittorie di fila. Grahame torna in panca per la grande sfida contro i primi della intera NHL: i Ducks sbarcano a Releigh e se ne vanno alquanto bastonati. Alla fine è 4-2 Canes nella sera in cui l'RBC Center ha celebrato i 1000 punti di Brind'Amour (realizzati a novembre contro i Sens) e in cui lo stesso Rod, insieme ai compagni di linea Williams e Whitney, si scatena e batte i californiani orfani di Giguere.

Col morale a mille però l'anno si chiude in malo modo allorché i Flyers, galvanizzati dal successo risicato conquistato contro i Lightning, vincono anche contro Carolina con un'altra mitica prestazione di Robert Esche. Ben 42 tiri a 18 a favore di Staal e soci ma alla fine il tabellone dice 5-2 per gli ospiti, guidati da un ispirato Forsberg; per gli Hurricanes nono punto nelle ultime 6 partite per Brind'Amour e doppietta di Whitney, ma rimane soprattutto l'amarezza. E l'anno si apre ancora peggio perché i Penguins, squadra negli ultimi tempi favorevole agli uragani, vince 3-0 col Crosby-show. Il baby canadese, che in 6 partite contro i campioni in carica aveva messo a segno appena 4 punti, ha siglato una doppietta e un assist e insieme alle 31 parate su 31 di Fleury (secondo shutout stagionale e quarto in carriera), hanno messo a tacere Carolina, capace di vincere le prime due partite stagionali siglando 11 gol contro 3 dei Pens.

L'anno passato a gennaio i Canes persero una sola partita vincendone 13: al 2 di gennaio la casella delle sconfitte segna già  lo stesso numero di l'anno scorso. La squadra di Laviolette è prima in quanto a opportunità  in powerplay in tutta la NHL, ben 246, ma è 12esima in quanto a gol: l'equazione è semplice e cioè questa squadra ha dei problemi a segnare con l'uomo in più (nelle 4 partite prese in esame 4 gol su 22 chance). In più Eric Staal non va in gol da ben 8 partite. Tutte pillole o piccole curiosità  per dire che a Releigh c'è di che preoccuparsi; non basta una linea che sta facendo faville (Brind'Amour al centro a imbeccare le ali Whitney e Williams), ci vorrebbe una blue-line più arcigna e magari più prolifica, un back-up goalie più sicuro (Grahame sta deludendo ogni volta che viene impiegato), alternative al trio sopraelencato. Cole, Staal, Belanger, Walker, Stillman se ci siete battete un colpo. Mai come adesso Carolina ha bisogno di voi!

Washington Capitals (16-17-7, punti 39)
Sette sconfitte nelle ultime 8 partite sono tante, probabilmente abbastanza per mandare all'aria una intera stagione. Sì perché quando a registrare una crisi così marcata sono i Capitals, squadra che per raggiungere la post-season non può permettersi flessioni (cosa che tra l'altro ha evitato bene per 80 giorni!), allora alzare la testa e cominciare a macinare di nuovo punti preziosi può diventare difficile, forse impossibile. L'attenuante comunque c'è e si chiama infortuni: da Morrisonn con la mononucleosi a Zednik con problemi all'inguine destro, da Bradley con una mano a pezzi a Erskine e Muir con piedi fratturati. E non solo perché nella settimana in cui Washington ha giocato 4 gare in 6 giorni vi sono state pure influenze e virus intestinali per cui i giocatori sono scesi in campo a dir poco indisposti. Il risultato? Quattro sconfitte una dietro l'altra. La prima contro Montreal, 4-1 dei canadesi nella capitale americana col gol del solo Semin a rovinare la festa ad Huet (primo scontro fra le due squadre e terza vittoria di fila degli Habs sui Caps).

La seconda ad East Rutherford contro i Devils: con in campo 4 giocatori appena richiamati dalla AHL (Nycholat, Steckel, Hunt e Helbling) le aquile non riescono ad evitare il 4-3 (gol di Nycholat, Semin e Laich) grazie alla doppietta di Gomez (entrambi i gol visionati al replay perché dubbi) e andando così sull'11-1-1 contro Washington nelle ultime 13 partite. Ultima gara dell'anno contro i Rangers e ancora sconfitta contro una squadra altrettanto in crisi: dopo 7 sconfitte di fila i newyorkesi vincono 4-1 in un match fisico in cui si sono viste cariche al limite e risse multiple (sospesi Orr e Brashear), curiosa soprattutto quella tra Shanahan e Brashear col primo che ha difeso il suo compagno Jagr dopo continue cariche pesanti. Con lo stomaco sottosopra i prodi giocatori di Washington hanno infine ospitato i Coyotes di Gretzky nel primo giorno del nuovo anno e nuovamente hanno abdicato: 3-2 amaro con un'ottima prova di Tellqvist e degli special teams avversari, per i padroni di casa inutili i gol di Pothier e Sutherby, che ritrova la via del gol dopo 29 partite.

Commentare con parole crudeli la settimana appena trascorsa da coach Hanlon e i suoi ragazzi apparirebbe ingeneroso; bisognerebbe in silenzio sottolineare come i Capitals ci abbiano sempre provato nonostante spesso hanno giocato con la febbre, col mal di pancia o semplicemente con giovani alle prime apparizioni sui ghiacci della NHL perché altri importanti giocatori sono in injury list. Prendete Ovechkin: con 54 gol è stato il giocatore più prolifico dell'intero 2006, eppure non è stato in grado di segnare nelle ultime 4 gare ("solo" 3 assist) a causa del malessere diffuso con cui sta scendendo sul rink! Accanto a ciò, poi, volevo sottolineare l'ottimo approccio alla partita di Lawrence Nycholat: richiamato per l'emergenza, l'ex Rangers (con cui aveva giocato solo 9 partite non registrando neanche un punto) ha messo a referto già  1 gol e 3 assist in 6 partite ed essendo lui un difensore questi numeri sono niente male. Insomma, forza e coraggio Caps: non gettate la spugna proprio ora!

Tampa Bay Lightning (18-20-2, punti 38)
Né carne né pesce, questi Lightning sono qualcosa di amorfo: potenzialmente micidiali, conservano ancora nelle loro stecche i colpi che gli consentirono di alzare al cielo la coppa di Lord Stanley ormai quasi 3 anni fa. I fatti però dicono 38 punti in 40 partite nelle cui ultime 3 s'è visto ottimo hockey ma anche tanta ingenuità  col risultato finale di due miseri punti. Sicuramente ha fatto clamore la sconfitta casalinga contro i derelitti Flyers: reduci da 10 sconfitte di fila riescono con due gol di Gagne, tre assist di Fosberg e soprattutto 42 parate di Esche ad espugnare con un clamoroso 4-3 il St.Pete Times Forum in cui per i padroni di casa rimane il 400esimo punto in carriera di Richards e i gol di St.Louis, Kuba e Fedotenko.

Punzecchiati nell'orgoglio i Bolts hanno deciso allora di rimborsare i proprio tifosi trucidando i Canadiens, arrivati a Tampa Bay senza mordente e con poca forza nei muscoli; 41 tiri per i Lightning contro 13 inquadrano perfettamente l'andamento del match che finisce solo 3-1 coi gol di Richards, Prospal (di nuovo in rete dopo 20 gare di digiuno) e Kuba. Gli Habs non sono squadra che se ne tiene una e così approfitta del re-match contro Tampa per prendersi subito la rivincita: in un Centre Bell per la 78esima volta consecutiva tutto esaurito, i Canadiens vincono 5-2 una partita rimasta in bilico fino al terzo periodo. Sul 2-2 alla seconda sirena per i gol del difensore ex Sabres Janik e, ancora, di Kuba, Plekanek ha dato il là  alla vittoria dei padroni di casa siglando il suo secondo gol della serata e registrando così per la seconda volta in carriera una doppietta.

Nove gol subiti in 65 tiri sono tantissimi ma tanti ne ha presi Holmqvist che sicuramente non ha aiutato i suoi compagni nelle due sconfitte contro Philadelphia e Montreal. In più l'attacco è rimasto spesso e volentieri all'asciutto in questa settimana anche se tutti sono contenti che Prospal si sia sbloccato, avendo realizzato il game winning gol contro gli Habs. Tuttavia più che parlare di numeri negativi mi piaceva mettere in risalto un dato curioso emerso nelle tre partite disputate dai ragazzi di coach Tortorella: a lungo criticata perché avara di punti, la blue-line di Tampa Bay ha vissuto una sette giorni magica. L'ex Wild Filip Kuba ha segnato in tutte e tre le partite (è la sua miglior stagione in quanto a punti, già  26), Janik, ex Sabres, è andato in gol addirittura per la prima volta in carriera dopo 50 partite di regular season e Boyle, che la scorsa settimana aveva messo a segno addirittura una tripletta, ha fatto la bellezza di 4 assist. A quando un gol cari Sarich e Pratt? Serviranno quelli di tutti per cercare di cambiare registro!

Florida Panthers (15-20-7, 37 punti)
Zitta zitta Florida sta riagganciandosi al treno che porta ai playoff e se è vero che ancora la strada è lunga e irta, è pur incoraggiante sapere che nelle ultime 8 partite le pantere ne hanno vinte ben 5, non tantissime, ma comunque tante. Anche nelle tre partite giocate, due delle quali giocate nel 2006, s'è visto buon hockey, buone alchimie offensive e un ottimo Belfour, il solito Ed che parla sul ghiaccio e mai nel dopo-partita. Prendete la partita contro i Flyers ad esempio: dopo 30 secondi la linea nuova di zecca Olesz-Stumpel-Gelinas (gol del primo) batte subito Niittymaki e la gara si mette in discesa; s'aggiunga poi un Belfour sempre sicuro, le reti di Stumpel e Van Ryn ed ecco che il 3-1 è servito con buona pace di Horton e Jokinen a secco dopo 5 partite di fila a punti.

In un BankAtlantic Center con la bellezza di 19772 persone presenti (record per l'impianto di Sunrise), si replica senza troppi complimenti con i Cats che battono ancora con un 3-1 gli ostici Canadiens giunti in quel di Miami con ben altre speranze. Ottimo Belfour, come sempre, bravi Peltonen, Horton e Campbell ha siglare i 3 gol utili alla vittoria, ma soprattutto lungo applauso a Weiss che torna sul ghiaccio dopo l'infortunio e fa anche un assist. Pieni di entusiasmo e con 5 vittorie nelle ultime 7 uscite, i Panthers chiudono l'anno e si preparano ad aprire il 2007 con un road-trip a Edmonton, Calagry e Vancouver. Contro gli Oilers, però, non c'è partita e il solo gol di Jokinen nel 4-1 finale serve a poco: i riflettori del Rexall Place sono tutti puntati sui giocatori di casa che vincono la 1000esima partita nella storia degli Oilers col coach MacTavish che soddisfatto si porta a casa lo storico puck.

Nonostante la caduta finale mi sento di dire che le due vittorie di fine anno danno comunque lustro a un momento importante per questa squadra. E' vero che 20 sconfitte a inizio anno sono tante, ma non bisogna dimenticare che il novembre terribile è ormai alle spalle e la squadra viaggia con ben altri standard grazie anche alla ritrovata vena di giocatori come Stumpel e Horton. L'ormai fondamentale Jokinen, poi, fa sempre il suo lavoro in quanto ad assist e gol e ben volentieri la squadra si beneficia delle sortite offensive di difensori Van Ryn, Salei e Bouwmeester, giocatori preziosi. Tiratina d'orecchi va fatta però al fin qui ottimo powerplay della squadra che in questa settimana ha fatto fatto registrare un misero 1 su 14; non che sarebbe servito (le due vittorie sono giunte con la squadra a secco di powerplay gol), ma è comunque importante tenere caldi gli special teams, spesso indispensabili per una buona stagione. Insomma, i Panthers a fatica resistono!

Buon 2007 a tutti!

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