Jared Zabransky, le sue invenzioni hanno condotto i Broncos alla vittoria.
La cenerentola Boise State sorprende tutti e si aggiudica a mani basse il Fiesta Bowl contro i favoritissimi Oklahoma Sooners del fenomeno Adrian Peterson, runningback di sicuro avvenire nella NFL; per i Broncos si tratta della prima affermazione in un bowl BCS, affermazione che sa già di storia, di favola, l'ennesima raccontata dal college football d'oltreoceano.
In una partita che molti organi di stampa avevano giudicato "già scritta", Boise State inizia con il botto e pronti via va a segno ben due volte nel corso del primo quarto, prima con un preciso passaggio da 49 yards di Jared Zabranskyi per Drisan James e poi con una corsa da 2 yards di Ian Johnson, immediatamente successiva al sack del difensive end Mike T. Williams che aveva costretto il quarterback avversario, Thompson, a cedere palla sulle 9 di Oklahoma; spettacolare la prima segnatura dei Broncos, con il QB Zabransky che finta un gioco di corsa su Johnson e poi pesca solo soletto James 10 yards oltre l'ultimo avversario, il cornerback dei Sooners Marcus Walker.
Un po' storditi dall'inizio baldanzoso di Boise State, i Sooners cercano di riordinare idee e giochi e con un possesso piuttosto lungo percorrono 82 yards in 14 azioni offensive, che portano Paul Thompson a concludere con un passaggio da 8 yards per il WR Manuel Johnson che taglia in due la difesa avversaria; con i Broncos leggermente demoralizzati dopo aver subito la meta che ha dimezzato il loro vantaggio, i Sooners prendono in mano il pallino del gioco e, dopo aver costretto Zabransky e compagni ad un three & out, si apprestano a condurre il drive del possibile pareggio. Quando Thompson sembrava molto vicino a mettere a segno il secondo TD pass la safety di Boise State Marty Tadman decideva di inventarsi ricevitore e sostituirsi a Iglesias, intercettando il pallone a lui destinato nell'endzone e costringendo Oklahoma a rifare tutto da capo; dopo un possesso veloce dei Broncos i ragazzi di Bob Stoops si ripresentavano nella metà campo avversaria a poco dal riposo, andando a segno con un field goal da 31 yards del kicker Garrett Hartley.
Davanti di soli quattro punti i Broncos volevano aumentare il divario prima dell'half time e ancora una volta decidevano di affidarsi alla premiata ditta "Zabransky-James", con il quarterback ancora impegnato a vestire i panni dell'"inventore"; questa volta Zabransky finta un'azione di scramble, poi si ferma e pesca il ricevitore sulla sideline di destra; James scarta agilmente il linebacker dei Sooners Zach Latimer e infila una corsa da 32 yards dritta dritta in endzone, a festeggiare con altri migliaia di caschi arancioni il touchdown che confezionava il gioco più grande nella storia di Boise State.
L'euforia sugli spalti che ospitavano i sostenitori dei Broncos non era destinata a terminare con il primo tempo, anzi era subito stata invitata a rinnovarsi all'inizio del secondo, quando mentre il cronometro segnava 8:05 nel corso del terzo quarto si ritrovavano a festeggiare la meta del 28-10, realizzata su ritorno di intercetto da 34 yards di Marty Tadman, dopo aver pizzicato il suo secondo pallone di giornata.
Quando Boise State sembrava possedere le chiavi del gioco e della partita, Oklahoma riemergeva inaspettatamente grazie ad un errore del ricevitore degli stessi Broncos Aiona Key, che toccava inavvertitamente un punt e consegnava l'ovale agli avversari sulle proprie 11; due giochi più tardi toccava al fenomeno, Adrian Peterson, scrivere il nome nel tabellino marcatori con una corsa da 8 yards che riconduceva i Sooners sui binari di una rimonta difficile, ma pur sempre possibile.
Il 20 a 28 in favore dei Broncos era destinato a non durare e ad inizio ultimo quarto una gran giocata difensiva del linebacker Rufus Alexander, che strippava la palla nelle mani di Ian Johnson e permetteva al compagno di squadra Curtis Lofton di recuperarla, riconsegnava il possesso ad Oklahoma; giusto il tempo di mettere in piedi un drive offensivo ed un nuovo FG di Garrett Hartley accorciava ulteriormente il punteggio.
Con 14:57 ancora da giocare la partita prometteva ancora qualche colpo di scena, e proprio quando i tifosi dei Broncos erano ormai pronti a dare il via alla festa, i Sooners riuscivano a finalizzare un drive importante coronato con il TD pass finale di Thompson per Chaney, con conseguente trasformazione da 2 di Iglesias che impattava il risultato ad 1:26 dal termine.
Kickoff e palla restituita a Boise State, con Zabransky che si inceppa sul più bello, facendosi intercettare dopo appena una ventina di secondi di possesso da Marcus Walker che va a segno dopo un ritorno da 34 yards, rifacendosi dell'errore di inizio partita. Dopo il lancio sbagliato il quarterback dei Broncos si riprende immediatamente e decide di giocarsi il tutto per tutto nel minuto e due secondi che restano sul cronometro; l'ennesima invenzione dell'esplosivo attacco di BSU concretizza la rimonta insperata a 7 secondi dal termine, con Zabransky che lancia dalle 50, con un quarto e diciotto da giocare, per James che riceve sulle 35 e passa lateralmente a Jerard Rabb, liberissimo di correre in endzone per il nuovo pareggio che apre le porte all'overtime.
Vinto il sorteggio, Oklahoma prova a chiudere la partita in modo definitivo al primo possesso del tempo supplementare, affidandosi nuovamente ad Adrian Peterson per una corsa da 25 yards che sembra affievolire le residue speranze dei Broncos. I ragazzi guidati da coach Chris Petersen però decidono che l'ora della resa non è ancora giunta, e con un Jared Zabransky ancora sugli scudi costruiscono un drive fondamentale; tre passaggi laterali in serie a pescare i ricevitori sulle sideline e Boise State si presenta ancora nella redzone avversaria, con il libro dei trucchi ancora aperto, pronto per l'ultima, decisiva, invenzione: passaggio laterale per il TE Derek Schouman che finta e lancia un TD pass per Vinny Perretta, sul quarto down che poteva significare la fine del sogno; la serata magica dei Broncos non è ancora finita però, e nel momento decisivo coach Petersen decide che vuole rischiare il tutto provando la trasformazione da due; o la va o la spacca, e questa volta "la va", con Zabransky , ancora lui, che finta tre passaggi prima di consegnare il pallone della vittoria nelle sicure mani del RB Ian Johnson per il 43 a 42 che scrive la parola fine sulla partita.
Entusiasmo alle stelle per la rappresentante della WAC, che centra la partita in cui le gira tutto per il verso giusto nel match più importante della stagione e dell'intera storia scolastica; in una serata da sogno il grande protagonista è stato Jared Zabransky che ha chiuso con 19 passaggi completati su 29 per 262 yards e 3 touchdown; il senior quarterback di Boise State, raggiunto dalla stampa appena dopo la fine del match ha espresso il pensiero di molti suoi compagni e componenti dello staff, dichiarando: "Siamo andati sul 13-0 con questa vittoria, il nostro programma è imbattuto, meritiamo una chance per giocarci il titolo nazionale". Dello stesso avviso anche il linebacker avversario, Zach Latimer: "Dovrebbero essere la a giocarsi il titolo nazionale, ed eventualmente guadagnarsi più attenzione in futuro. Almeno una chance. Quello che chiedono è una chance, una sola chance. Diamogliela, non sapremo mai quello che potrà accadere."
La vittoria dei Broncos è anche una rivincita, soprattutto nei confronti di tutti quelli che li avevano dati per battuti in partenza, e che si sono ritrovati a dover commentare, o accettare, la vittoria di una squadra che negli ultimi anni si sta facendo largo tra le superpotenze del football NCAA; per questo suonano di aria di sfida, e di rivalsa, le parole della safety Martin Tadman: "Sono stufo della gente che dubita di noi, che non ci ritiene all'altezza. Penso che questa vittoria sia la giusta ricompensa per il torto che ci è stato fatto nell'ambito del titolo nazionale."
L'esatto opposto di quelle pronunciate da coach Petersen, che gongola nella veste di vincitore inatteso del Fiesta Bowl lasciandosi scappare un simpatico, quanto "avveniristico", "Si! Un altro giorno in ufficio!", che non rende merito al grande lavoro svolto da questo allenatore capo al primo anno con i Broncos, chiudere la stagione imbattuto non è da tutti.
Boise State ha forse subito un torto essendo stata l'unica squadra oltre Ohio State, top ranking BCS, a chiudere senza sconfitte la stagione e non ha avendo la chiamata, a differenza degli stessi Buckeyes, al National Championship di Glendale (Arizona), nello stesso stadio che ha ospitato il Fiesta Bowl, ma il futuro, molto probabilmente, sorriderà a questi giovani Broncos nonostante l'addio del suo uomo guida, quel Jared Zabransky di cui presto potremmo sentire parlare in NFL.