Ken Griffey Junior abbraccia Ken Griffey Senior nel giorno dell'HR n.500 in carriera
Siamo ormai a metà stagione nelle Majors, l'All Star Game è alle porte, e con le classifiche di Division ben delineate si possono stilare le prime analisi di una stagione che sta offrendo sorprese, conferme ma anche delusioni eccellenti.
Ecco una piccola “pagella” da “primo quadrimestre”.
PROMOSSI
Tampa Bay Devil Rays
E' inutile dirlo, sono la squadra del momento.
Da cenerentola a formazione rivelazione della stagione, dopo la striscia record di 12 vittorie consecutive i ragazzi di Lou Piniella non si sono fermati, vincendo la serie contro i Toronto Blue Jays e battendo per due volte consecutive i campioni del mondo in carica di Florida.
Se manterranno questo ritmo la prima stagione con record vincente è a portata di mano.
Roger Clemens
I tifosi degli Yankees forse non saranno molto contenti ma l'allegro quarantenne conosciuto come “The Rocket” non solo è tornato sul diamante rinnegando la propria decisione di ritirarsi, ma lo ha fatto in grande stile, nello stile di un plurivincitore di Cy Young Award come lui.
Già 10 vittorie in stagione con la nuova maglia degli Astros e la concreta possibilità di aggiudicarsi l'ennesimo riconoscimento individuale (sarebbe il primo nella National League).
Jason Schmidt
Il vero rivale di Clemens nella corsa al Cy Young.
Dopo un inizio stentato con due sconfitte in apertura di stagione, coincise con il periodo di crisi dei suoi Giants, il partente di San Francisco ha inanellato una striscia di 10 vittorie consecutive raggiungendo la vetta di tutte le classifiche della Triple Crown (vittorie, strikeout e media ERA).
Vero prototipo di power pitcher, un aspetto non proprio da All-Star (per intenderci è sostanzialmente il sosia del mago Othelma…) ma una fastball terrificante, usata soprattutto nella presa a due cuciture per i K: la rinascita di Barry Bonds e compagni passa soprattutto da lui.
New York Yankees-Texas Rangers
Ad inizio stagione poteva sembrare un paradosso, ma la trade del secolo che ha portato A-Rod agli Yankees in cambio di Alfonso Soriano si è rivelata il tipico scambio in cui entrambe le squadre coinvolte ne traggono benefici.
I Bronx Bombers infatti hanno ritrovato dopo un inizio a dir poco complicato l'efficienza dei propri (molti) uomini di talento e stanno dominando l'AL East con proccupante (per i Red Sox) facilità .
I Texas Rangers si sono liberati di un contratto impossibile, quello di Rodriguez appunto, ed hanno rifondato una squadra sui giovani che stanno rispondendo come meglio non potrebbero: Michael Young non sta facendo rimpiangere ai tifosi di Arlington neppure l'MVP A-Rod, Hank Blalock si è definitivamente affermato ed anche giocatori di secondo piano come Lance Nix ed il catcher Rod Barajas stanno assicurando un ottimo contributo.
Se aggiungiamo che anche Kenny Rogers appare rigenerato (10-2) la prospettiva playoff non è così remota, magari per una serie contro gli Yanks…
Carl Crawford-Scott Podsednik
Era dai tempi del miglior Rickey Henderson che non si vedevano dei runners di questo livello sul diamante.
L'esterno sinistro dei D-Rays e l'esterno centro dei Milwaukee Brewers stanno dando vita ad un entusiasmante duello a colpi di basi rubate che infiamma il pubblico.
Due stili diversi, terrificante efficacia per entrambi: Crawford 33, Podsednik 31.
Il primo colpisce per la sua fenomenale velocità , è aggressivo ed a volte troppo impulsivo, ma molto spesso per i catcher avversari è inutile persino tentare di eliminarlo: è già praticamente salvo prima del lancio.
Il secondo è più riflessivo, ragionatore (colto rubando solo 2 volte su 33); studia la batteria pitcher-catcher e parte quando sa che il lanciatore sceglierà un cambio o una lenta breaking-ball: fenomenale.
Jim Thome
Finalmente a Philadelphia possono dire di aver visto il vero Jim Thome, quello che a Cleveland dominava le classifiche slugging della lega e portava gli Indians a gara-7 delle World Series con i suoi fuoricampo.
26 in stagione per lui ed incontrastata leadership nella speciale graduatoria, con i secondi, il terzetto Adam Dunn-Albert Pujols-Manny Ramirez, fermo a quota 20.
In carriera sono 407, e con i 34 anni ancora da compiere: il club dei 500 può cominciare ad aggiungere un'altra targa per un nuovo membro.
Ken Griffey Junior
Non c'è bisogno di dire molto su un uomo che dopo una serie clamorosa di infortuni ritorna a questi livelli ed entra nella storia.
Dai tempi del Kingdome “the Kid became the Man”, come scrivevano i giornali di Cincinnati ai tempi del suo passaggio ai Reds, e Junior è ormai pronto per la Hall of Fame.
Al Busch Stadium di Saint Louis, nell'ultimo anno di “servizio” di questo stupendo impianto, Griffey si è regalato il 500 HR in carriera, entrando definitivamente nel gotha del baseball MLB: complimenti Junior.
BOCCIATI
Baltimore Orioles
Dovevano essere i grandi rivali di Yankees e Red Sox nella corsa all'AL East, la grande alternativa agli storici duellanti, il team costruito per vincere.
Invece gli arrivi di Rafael Palmeiro, Miguel Tejada e Javi Lopez non hanno scosso l'ambiente nel modo sperato ed il malinconico ultimo posto nella AL East suona come una bocciatura per Lee Mazzilli e tutto lo staff tecnico degli O's.
La rotation è in crisi, tradita da quello che avrebbe dovuto essere il trascinatore: Sidney Ponson, già 10 sconfitte in stagione ed una media ERA imbarazzante (6,22).
Ora l'obbiettivo non sono più i playoff, ma l'orgoglio di una città delusa.
Andruw-Chipper Jones
Forse un totale di 22 HR in coppia a questo punto della stagione non dovrebbe autorizzare un commento negativo per una coppia di giocatori MLB.
Ma in questo caso non stiamo parlando di due giocatori qualunque, ma di due All Star sui quali gli Atlanta Braves, alle prese con un rinnovamento generazionale, puntavano per traghettare la squadra dall'età dell'oro di Maddux e Glavine ad un nuovo ciclo possibilmente altrettanto fortunato.
Invece i due esterni di Bobby Cox sono protagonisti di una stagione incolore, fatta di medie insolite (.243 Andruw, .210 Chipper) e di un impressionante numero di strikeout (con 64 Andruw è tra i peggiori della lega).
Seattle Mariners
Sono lontani, non tanto cronologicamente quanto nella sostanza, i tempi del record assoluto di vittorie in regular season, oppure quelli in cui la squadra della città della pioggia elettrizzava i propri tifosi con le giocate dei giovani A-Rod, Ken Griffey Junior e Randy Johnson.
Ora i Mariners sono un team di bassa classifica ed i suoi uomini di maggior talento, Bret Boone e Scott Spiezio per fare due nomi, sembrano aver perso convinzione e cattiveria agonistica.
L'arrivo di Rich Aurilia nel delicato ruolo di short-stop non ha portato gli effetti sperati neppure nella fase offensiva, e lo spogliatoio ha forse sofferto la partenza del grintoso Mike Cameron, accasatosi nella Grande Mela, sponda Mets.
In una stagione in cui oltre ai soliti Oakland A's appaiono competitivi anche Angels e Rangers, il titolo di Division ed i playoff non sembrano alla portata.
RIMANDATI
Houston Astros
Gli arrivi di Clemens e Pettitte dagli Yankees hanno portato entusiasmo nel Texas, ma se le prestazioni del primo sono sotto gli occhi di tutti, quelle di Andy sono state condizionate da un infortunio che lo sta tenendo lontano dal diamante, dopo un buon inizio (4-1) ed un breve rientro subito interrotto da una ricaduta.
Il mercato è in fermento ed il roster è un vero e proprio cantiere: sono partiti Richard Hidalgo ed il closer Octavio Dotel e sono arrivati l'esterno centro Carlos Beltran ed il rilievo Dave Weathers in scambi che hanno coinvolto Mets, Royals ed Athletics.
Ogni giudizio deve essere quindi rimandato, almeno fino a quando gli infortunati verranno recuperati ed i nuovi acquisti si saranno integrati nel meccanismo della squadra.
Boston Red Sox
Siamo alle solite: roster rinforzato, desiderio di battere gli Yankees e voglia di World Series che ogni hanno si fa più forte per una città i cui tifosi meriterebbero per passione e devozione molto di più di quello che hanno ricevuto nelle ultime decadi.
La squadra c'è, purtroppo anche gli infortuni, ma ormai Nomar Garciaparra e Trot Nixon sono recuperati e l'assenza del solo Bill Mueller non giustifica un rendimento altalenante e soprattutto alcune sconfitte molto pesanti.
I pitcher che non si chiamino Pedro Martinez o Curt Schilling stanno rimediando severe punizioni ed il titolo non si vince subendo 7-8 punti a partita.
Infine un piccolo consiglio all'ormai ex allenatore della nazionale italiana di calcio Giovanni Trapattoni: se in futuro vorrà ancora difendere a tutti i costi un misero e risicato 1-0, non inserisca difensori o centrocampisti di interdizione, ma si affidi ad Eric Gagne, lui sì che di salvezze se ne intende…