SouthEast Division: Report #12

Kovalchuk, ottima la sua prestazione contro i Penguins (1 gol, 2 assist).

I Thrashers e gli Hurricanes riprendono a correre e marciano forte verso i playoff, di contro inciampano in malomodo i Capitals e i Panthers, benché la situazione delle due squadre è chiaramente differente. Discorso a parte per i Lightning che continuano a combattere coi propri limiti non riuscendo mai a inanellare quella serie giusta che li immetterebbe di nuovo tra le prime otto ad Est.

Atlanta Thrashers (22-10-6, punti 50)
Se Atlanta aveva un po' smarrito la via (5 sconfitte in 10 giorni) ora si può ufficialmente dire che la squadra non è più in crisi e che, anzi, marcia spedita verso i playoff. Non siamo neanche a metà  stagione, è vero, ma 50 punti in 38 partite sono un bottino sintomatico di una stagione che sta andando per il verso giusto; e la settimana appena trascorsa ne è lo specchio fedele: tre vittorie in altrettante partite, tanta fortuna, grinta e buon hockey, il mix giusto per arrivare fino in fondo. Il primo match è contro i Penguins, combattivi e vogliosi di vincere; tuttavia ad aggiungere i 2 punti in classifica sono i georgiani che vincono agli shootout (ancora implacabili Kozlov e Hossa) dopo che i 65 minuti s'erano conclusi su 3-3 (ottimo Kovalchuk, 1 gol e 2 assist, e il penalty killing di Atlanta capace di sventare 7 occasioni su 7 di Pittsburgh).

Non era bastato Crosby ai pinguini e non basta Zach Parise ai Devils che, nonostante una doppietta di quest'ultimo, incappano in un brutto 5-2 alla Philips Arena; i Thrashers, 5 giorni dopo l'altra vittoria contro New Jersey, inanellano la sesta vittoria consecutiva contro Brodeur e soci e lo fanno anche grazie al game winning gol di un difensore: è Hnidy, al terzo centro stagionale, canadese 31enne ex Nashville e Ottawa. E il giorno di Santo Stefano Atlanta chiude al meglio la settimana a cavallo del Natale vincendo contro una squadra tipicamente avversa ai ragazzi di coach Hartley: contro i Lightning, già  vittoriosi per 8-0 nell'ultima sfida fra le due franchigie, i Thrashers si impongono con un buon 2-1 frutto del gol decisivo di Slater a 8 secondi dalla sirena. Sul tiro di Holik, Slater ha deviato il puck battendo Holmqvist ma ci sono voluti tanti replay per un dubbio high sticking.

Sono così 4 le vittorie consecutive di questi ritrovati Thrashers, che guardano al nuovo anno con tanto ottimismo; i playoff, traguardo mai raggiunto da questa compagine, sono sempre più vicini e serie di vittorie come questa non possono che dare fiducia ai tanti fuoriclasse di questo team. Nelle ultime 3 partite non c'è stato un vero trascinatore anche se Kozlov (in campo per 137 partite di fila) ha segnato in ognuno dei match giocati realizzando anche lo shootout decisivo contro i Penguins; bravo Lehtonen capace di vincere tutte e 3 le partite nonostante i 102 tiri fronteggiati e ottimo anche il penalty killing. Unico neo? Un powerplay un po' leggerino capace di andare a segno solo 2 volte in 15 occasioni e di subire ben 2 shorthanded gol. Ma tant'è, nessuna nuvola all'orizzonte per Atlanta che pare sia destinata a vincere questa zoppicante SouthEast Division.

Carolina Hurricanes (20-14-4, punti 44)
Carolina, zitta zitta, sta tornando ad essere quella squadra che quasi a sorpresa l'anno passato ha alzato al cielo la Stanley Cup. Come l'anno scorso sta riscoprendo il gusto di vincere le partite sfruttando al meglio il terzo periodo e senza cose trascendentali alla fine racimola punti su punti. Come Atlanta, anche gli Hurricanes hanno giocato 3 partite e anche loro hanno raccolto l'intera posta in palio: 6 punti, 4 dei quali contro i Panthers. Gli altri due invece contro i deludentissimi Islanders arrivati a Tobacco Road mollicci e senza idee; ne approfitta Carolina che vince 5-1 con 4 powerplay gol (non accadeva ai Canes da più di 4 anni) e l'incredibile statistica incrementata che vuole i gli uragani sempre vincenti quest'anno quando in vantaggio dopo i primi 20 minuti (13-0).

Poi, come detto, il fortunato e prolifico back-to-back contro Florida. Nella prima sfida, in quel di Sunrise, gli ospiti ottengono il massimo con il minimo sforzo: strepitoso Grahame, così e così Belfour e dunque con soli 17 tiri Carolina vince 3-2 all'overtime, con un gol di Cole in powerplay per un dubbio tripping di Bouwmeester. Durante i tempi regolamentari i gol erano pervenuti dalle stecche di Whitney e Williams. Dopo la vigilia e il Natale, le due squadre poi si sono ridate appuntamento al 26 per un re-match che, purtroppo per i tifosi dei Panthers, ha visto ancora vittoriosi i Canes che per la settima volta di fila sconfiggono le pantere all'RBC Center: i padroni di casa aspettano due periodi e poi tramortiscono gli ospiti per un 4-2 finale firmato Williams, Brind'Amour, Walker e Stillman, a porta vuota.

Si chiude così una sette giorni da favola per coach Laviolette e i suoi giocatori; in più sono state cinque le vittorie (e 10 punti) negli ultimi 10 giorni, un bottino difficilmente pronosticabile con la squadra del North Carolina che non può che essere soddisfattissima del lavoro svolto. A dar man forte al gioco poi, inevitabile, ci sono i numeri che fanno felici i tanti supporters dei campioni in carica: nelle ultime tre uscite 33,3% di realizzazione in powerplay, appena 5 gol subiti con splendide prestazioni sia di Ward che di Grahame e penalty killing a dir poco perfetto, capace di "uccidere" ben 13 powerplay avversari su 13 (ovvero 100%). Tanti poi i giocatori andati a segno, sinonimo che la squadra è ricca di campioni, ma è da sottolineare il momento magico di Williams che ora è il leader del team in quanto a gol, con 18. Ottimo momento dunque, sarà  capace Carolina di non deconcentrarsi propria ora continuando con questo trend?

Washington Capitals (16-13-7, punti 39)
Due sconfitte schiaccianti e una vittoria prestigiosa a Toronto, questa è Washington che quest'anno è una delle squadre più imprevedibili dell'intera lega. Nelle sue tre partite disputate, la squadra di coach Hanlon non è riuscita ad andare oltre i 2 punti, conquistati, come detto, all'Air Canada Centre, mostrando spesso uno scriteriato modo di approcciare alla partita. La prima gara s'è consumata al Verizon Center contro i Devils, squadra contro cui i Capitals non vincono dal febbraio del 2004: dopo 60 minuti intensi in cui Brodeur s'è dimostrato ancora una volta immenso, gli ospiti vincono 4-1 con 2 powerplay gol (e per la quinta partita di fila New Jersey segna con l'uomo in più). Washington registra gli infortuni, entrambi abbastanza gravi, per Muir e Erskine, e il gol di Clark, quindi vola a Toronto per riscattare il 7-1 interno del 24 novembre.

Nella città  dell'Ontario è grande hockey: dopo un primo periodo opaco, nel secondo terzo Ovechkin, Semin e Zubrus segnano tre volte, in tutte e tre le occasioni in powerplay. I Leafs, pur privi di Peca, Ponikarovsky e Wellwood, tentano la rimonta nell'ultimo periodo e accorciano le distanze con Sundin (doppietta) ma non riescono a completare la rimonta per l'imprecisione e per un grande Kolzig. Dopo l'abbuffata natalizia però i Capitals scendono sul ghiaccio di Buffalo, memori della carica pesantissima di Ovechkin su Briere nella scorsa sfida tra i due team: sotto gli occhi di un pubblico fischiante ad ogni puck controllato dal russo, i Sabres segnano ben 6 gol in 11 minuti chiudendo anzitempo la pratica. Finirà  alla fine 6-3 (gol di Beech, Ovechkin e Clark e primo assist di Nycholat) con Johnson, backup di Kolzig, chiaramente arrabbiato e i Caps che non riescono a vincere la quinta partita in trasferta di fila.

Ovechkin è indubbiamente la stella di questa squadra nel bene e nel male: nelle ultime due partite ha segnato due gol e fatto 1 assist, non ha lesinato cariche al limite e s'è beccato una pioggia di fischi all'HSBC Arena. Accanto a lui però Semin, Zubrus e Clark, appaiono più che dei gregari e così composto il quartetto (orfano dell'infortunato Zednik) pare più che buono. Ciò che però limita questa franchigia è la scarsità  di alternative: il solo Pettinger è in doppia cifra in quanto a punti tra gli attaccanti (esclusi i succitati 5) e tutti gli altri vivono di sussulti parossistici. E anche la difesa non pare essere un punto di forza tanto che Kolzig in quanto a percentuale di salvataggi (91,3%) è il primo goalie di tutta la SouthEast Division ma è anche l'unico tra i colleghi a non aver fatto shutout (cosa accaduta 4 volte a Lehtonen e 1 volta a Ward, Denis e Auld) e ad aver subito quasi 900 tiri. Con la mediocrità  degli special teams a completare la minestra, beh, appare evidente che questa squadra dovrà  sudare sette camice per restare tra le prime fino ad aprile. Tuttavia io ci punto ancora.

Tampa Bay Lightning (17-18-2, punti 36)
Per tutto il mese di dicembre Tampa Bay ha giocato tre partite alla settimana: una il martedì, una il giovedì e una il sabato. Non ha fatto eccezione neanche la settimana di Natale appena trascorsa in cui i Bolts hanno vinto di giovedì, hanno rivinto di sabato, salvo poi perdere il martedì di Santo Stefano contro i Thrashers, la squadra tra quelle affrontate con cui più favorevole era la tradizione. Contro i Senators infatti non aveva mai avuto vita facile negli ultimi tempi la squadra di coach Tortorella, ma grazie anche a un superbo terzo periodo i fulmini espugnano per la settima volta nelle ultime 27 occasioni lo ScotiaBank Place (ex Corel Centre) di Ottawa: 4-2 finale con a segno St.Louis, Fedotenko, Ranger e LeCavalier a porta vuota, inutile per i padroni di casa il 150esimo gol in carriera di Heatley.

E splendida risulta essere poi la partita contro i Rangers che in un St.Pete Times Forum attonito conducevano 3-0 dopo la seconda sirena. Pazzesco però quello che accade nell'ultima tornata dove il difensore Dan Boyle realizza la sua prima tripletta in carriera e fa anche un assist nel gol di LeCavalier, portando così i Lightning a un clamoroso quanto insperato 4-3 finale (i newyorkesi, alla quinta sconfitta di fila, s'erano fatti rimontare più o meno in egual modo contro i Cats due giorni prima). Tampa Bay per la sesta volta su 17 opportunità  riesce a vincere dopo che nei primi 40 minuti era sotto di uno o più gol. Peccato però che l'ultima partita si sia chiusa amaramente e non tanto per la sconfitta contro i Thrashers, quanto per il modo con cui essa è arrivata: dopo lo shorthanded gol di St.Louis e il pareggio di Kozlov, a meno di 10 secondi dal termine Slater in modo fortunoso e forse irregolare ha trovato il gol vittoria lasciando a mani vuote dei generosissimi Lightning.

St.Louis e LeCavalier continuano ad essere fenomenali ma questa squadra ha qualche problemino e nonostante buone serie di vittorie, non riesce a fare il salto di qualità . Washington, al terzo posto nella Division, appare ancora lontana e mai un tifoso di Tampa avrebbe immaginato una simile situazione a settembre. Tuttavia è bene sottolineare, in questo resoconto, quanto di buono fatto dalla squadra nelle prime due partite prese in esame: vincere ad Ottawa non è mai facile così come rimontare in 20 minuti 3 gol ai Rangers. Un applauso lunghissimo dunque a Boyle, eroe contro New York, ma anche a Ranger, autore del primo gol stagionale che ha consentito ai Lightning di battere i Senators (è stato il game winning gol il suo). In bilico sul .500 in quanto a vittorie e sconfitte, questa squadra non sembra capace di compiere quella virata necessaria per approdare alla post-season: indubbiamente il dopo Kabhibulin è stato mal gestito, ma forse anche altri tasselli della squadra non sono messi al posto giusto. Vedremo cosa accadrà  col nuovo anno.

Florida Panthers (13-19-7, punti 33)
Maledetti Hurricanes, diranno i tifosi dei Panthers che assistono a due sconfitte di fila contro i rivali di Division, mentre la propria squadra stava ritrovando il ritmo giusto. Capaci di vincere tre partite di fila, infatti, Jokinen e soci hanno incappato in una doppia sconfitta contro i campioni in carica e si sono visti così ricacciati nei bassifondi della Eastern Conference. La terza delle tre succitate vittorie è arrivata contro i Rangers giunti a Sunrise vogliosi di invertire il trend negativo; niente da fare però perché seppur in vantaggio di 2 gol a 0, nel terzo periodo Gratton, Horton e Olesz hanno ribaltato completamente la situazione, adiuvati da uno splendido Belfour, autore di 13 parate nell'ultimo terzo. Florida vince così la terza partita di fila (mai accaduto quest'anno) e vince dopo essere sotto nei primi 40 minuti (mai accaduto ugualmente, così come non era mai successo che i Rangers perdessero dopo il vantaggio a fine secondo periodo).

Il momento felice dei Cats s'è arrestato però contro i sornioni Hurricanes che espugnano il BankAtlantic Center senza troppi complimenti: nonostante 36 tiri dei padroni di casa contro i 17 degli ospiti, nonostante Kolnik di nuovo sul ghiaccio e nonostante il doppio vantaggio firmato da Jokinen e Roberts, le pantere finiscono col perdere 3-2 all'overtime, non riuscendo a bucare un perfetto Grahame negli ultimi 40 minuti di partita. E va ancora peggio nel re-match post-natalizio in cui i Panthers lasciano Releigh senza neanche un punto in saccoccia e perdendo così l'11esima partita su 13 giocate contro le rivali di Division; all'RBC Center finisce 4-2 e a nulla è servita la doppietta di Horton che raggiunge così quota 100 punti in carriera.

Proprio Nathan Horton è il protagonista della settimana in casa Panthers: a punti da 5 partite di fila e autore di 3 gol e 2 assist nelle ultime 3 partite disputate, il centro canadese (terza scelta assoluta nel draft del 2003) è secondo solo a Jokinen sia in quanto a gol (13) che in quanto ad assist (18), per un totale di 31 punti realizzati (e uno splendido +11 nel plus/minus, il primo di tutto il team). Peccato però che la doppia sconfitta contro Carolina abbia più o meno vanificato quanto di buono questa squadra stava costruendo negli ultimi tempi; rimangono così "solo" 3 punti nelle ultime 3 partite, in cui avrebbero potuto fruttare di più i 99 tiri effettuati contro Weekes, Grahame e Ward. E così anche il powerplay, a lungo tra i primi in tutta la NHL, sta lentamente calando (ora è quinto col 20,1%): cosa rimarrà  di questa franchigia che a me, personalmente, continua a non dispiacere? Mi duole dirlo ma probabilmente una stagione da dimenticare!

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