Ron Tugnutt non è più il recordman dei Jackets per minuti di imbattibilità
Nashville, complice una difficile striscia di partite in trasferta, frena la sua marcia e Detroit si porta a un solo punto dalla vetta. Columbus, rivitalizzata dal cambio di coach, inanella una serie di vittorie clamorose. Sfortunatissima Chicago, mentre St. Louis conclude un'altra settimana negativa.
Difficile settimana on the road per i Nashville Predators (18-8-3, 39 pt.), sconfitti in tre partite su quattro e quasi agguantati in classifica da Detroit. Avanti di due goal a Phoenix, i Predators vengono raggiunti e superati nel terzo periodo dai reattivi Coyotes (2-3).
La trasferta californiana non comincia bene per Nashville, che subisce un pesante shutout al cospetto dei Ducks (0-4): Anaheim annulla l'ex Kariya e si affida a uno strepitoso Teemu Selanne, autore di due goal e un assist, per sbaragliare la truppa di Trotz.
La franchigia del Tennessee torna finalmente al successo allo Staples Center di Los Angeles contro gli inconsistenti Kings, piegati 4-1. Bene Mason, starter per la settima volta consecutiva dopo l'infortunio di Vokoun. A San Josè però la musica cambia nuovamente e gli Sharks si impongono 3-1 in una gara dominata dalla coppia Thornton-Cheechoo, perfettamente a suo agio contro un team opaco e decisamente condizionato dalle tre penalità commesse negli ultimi nove minuti di gioco.
Approfittando delle scarse prestazioni dei Predators, i Red Wings (17-7-4, 38 pt.) si riportano sotto in classifica. Si comincia col netto successo di St. Louis (5-1), propiziato da un ottimo primo periodo (tre goal in 13 minuti) e da una totale inconsistenza dei Blues, apparsi allo sbando e mai realmente pericolosi.
Passano solo quarantotto ore e le due squadre si riaffrontano, questa volta sul ghiaccio di Motown, e le cose cambiano decisamente: pur vincendo (4-3 OT), Detroit rischia grosso, andando sotto 3-0 all'inizio del secondo periodo in seguito a un pericoloso calo di concentrazione. I 19 tiri a 7 per i Red Wings nel terzo la dicono lunga sulla dormita iniziale e sull'effettiva differenza di caratura tra le due squadre.
La rimonta si completa però solo all'overtime, quando Pavel Datsyuk segna il goal partita. Pericolo scampato… A pochi giorni dalla netta vittoria di St. Louis, ecco arrivare un altro 5-1, questa volta a spese dei Maple Leaves nel primo faccia a faccia tra le due squadre dopo ben tre anni. Scatenato Erik Zetterberg, autore di due reti.
Resistono al terzo posto i Chicago Blackhawks (11-12-5, 27 pt.), ma dietro comincia a farsi pressante la presenza dei rinati Blue Jackets. Nella week 10 l'effetto Savard si raffredda un po' e, complice anche una certa sfortuna, Chicago infila tre sconfitte consecutive.
A Minneapolis solo gli shootout piegano Khabibulin e compagni (2-3 SO), avanti con Bochenski e Smolinski, ma impotenti di fronte all'ottima serata di Rolston (un goal e un assist per lui). Shootout ancora amari allo United Center contro i Coyotes (1-2 SO), nonostante il vantaggio iniziale firmato da Stewart.
Di nuovo di fronte ai Wild, Chicago capitola ancora sul filo di lana, questa volta all'overtime (4-5 OT). Da segnalare il grande ritorno di Martin Havlat, fuori per infortunio da 19 partite, autore di due reti e un assist. La forte ala ceca va a segno anche il giorno successivo, nella meritata vittoria interna a spese degli Edmonton Oilers, piegati con un netto 4-1.
Ci ha messo un paio di settimane per sistemare lo sfacelo lasciato dal predecessore, ma ora pare che Ken Hitchcock abbia realmente trovato il bandolo della matassa. I Columbus Blue Jackets (10-16-2, 22 pt.) abbandonano l'ultimo posto in classifica grazie a una settimana da incorniciare, cominciata col botto sul difficile ghiaccio di Denver (3-0).
In tutta la loro breve storia, i Blue Jackets avevano battuto Colorado in una sola occasione, un 5-4 all'overtime datato 28 febbraio 2004. Questa volta non c'è partita: segnano Chimera, Modin e Carter, mentre in gabbia un ottimo Norrena neutralizza tutti e 42 i tiri degli Avalanche, infilando il suo secondo shutout consecutivo.
Sebbene Hitch continui a dare tutto il merito dei successi ai suoi giocatori, dopo il cambio di coach Columbus ha realmente mutato pelle. Nello scontro diretto nei bassifondi della Central, i Jackets liquidano 5-1 i Blues fuori casa. Il PPG di Guerin interrompe l'imbattibilità di Norrena a 155 minuti e 28 secondi, nuovo record di franchigia che cancella quello di Ron Tugnutt (153 minuti e 58 secondi nel 2001).
Nel weekend c'è ancora tempo per un altro successo convincente, tra le mura amiche contro i Senators (6-2). Finalmente i powerplay ruotano a meraviglia e Columbus segna ben cinque goal in superiorità numerica, maggiore punto di svolta rispetto alla fallimentare gestione di Gallant.
Se Columbus sembra aver trovato la strada giusta, i St. Louis Blues (7-17-4, 18 pt.) sono tornati a respirare l'aria stagnante dell'ultimo posto, posizione per loro usuale lo scorso anno. La cerimonia del ritiro della maglia numero 16 di Brett Hull non porta fortuna alla franchigia del Missouri, piegata in casa 5-1 dai Red Wings.
Due giorni dopo, a campi invertiti, i Blues sfiorano il colpaccio, ma Detroit si ridesta dal letargo giusto in tempo per castigare gli uomini di Kitchen in overtime (3-4 OT). L'unica avversaria alla portata di St. Louis, Columbus, passeggia senza ritegno sulle macerie di una squadra apparentemente già in disarmo, passando allo Scottrade Center con un pesante 5-1.