Calvin Johnson è la star della Conference: la prossima fermata è la Nfl.
La stagione regolare ha avuto il suo epilogo con la vittoria di Conference riportata sabato da Wake Forest ai danni di Georgia Tech, con i Demon Deacons che andranno coronare una stagione indimenticabile con la partecipazione all'Orange Bowl. Quello ivi contenuto è uno sguardo all'interno delle vicissitudini delle squadre appartenenti alla Acc, che ci hanno regalato un'emozionante lotta per vincere le divisioni con un'incertezza arrivata praticamente fino alla conclusione delle 12 gare previste.
Wake Forest
Come tante volte è successo quest'anno dobbiamo riservare lo spazio introduttivo all'ateneo che era stato pronosticato da tutti quale ultimo del raggruppamento appartenente all'Atlantic Division in quanto considerato nettamente più debole dell'agguerrita concorrenza delle varie Boston College, Florida State e Clemson, partite con i larghi favori dei pronostici di tutti gli Stati Uniti.
Jim Grobe e i suoi Demon Deacons hanno coronato una stagione fantastica, fatta del record di vittorie della storia dell'università con 10 e con la qualificazione per giocarsi il loro primo titolo Acc dal 1970 ad oggi, andando a sconfiggere la favorita Georgia Tech per 9-6 in una battaglia difensiva contraddistinta dalle prestazioni di difese e kickers.
Sembrava dovesse essere un'altra stagione di delusioni per uno dei programmi meno vincenti degli ultimi anni, nettamente surclassato dalle prestazioni della squadra di basket, che nell'ultima decade aveva potuto schierare nei suoi quintetti nientemeno che stelle quali Tim Duncan, Chris Paul e Josh Howard. Nulla di tutto questo ha però sfiorato i pensieri ed il lavoro di reclutamento fatto da Grobe, trovatosi in braghe di tela fin dalle prime settimane di gioco a causa degli infortuni terminali a Ben Mauck e Micah Andrews, "solamente" il quarterback e running back titolari, con il risultato di doversi completamente affidare a Riley Skinner, un true freshman, ed a Kenneth Moore, un ricevitore convertito a running back in virtù della sua velocità lampante che gli ha fruttato 4.7 yards di media a portata in 93 tentativi, il numero più alto di squadra, senza dimenticare le 30 ricezioni per 289 yards ed una meta che in teoria farebbero parte del suo compito "normale".
Skinner, supportato da un gioco di corsa altamente produttivo (da segnalare i 6 TD segnati da Kevin Harris in 9 portate) è riuscito ad operare senza essere in possesso dell'esperienza necessaria ad esordire così di botta, ma avendo la tranquillità necessaria per riuscirvi. Il quarterback ha giocato in maniera più matura di quello che direbbe la carta d'identità , completando il 66% dei suoi passaggi e terminando la stagione con 1.780 yards, non tantissime, ma con 8 passaggi da TD a fronte di soli 4 intercetti nelle 13 partite disputate.
La parte più importante del campionato dei Deacons si è concretizzata nel mese intercorso tra l'inizio di ottobre ed i primi di novembre, quando sono arrivate 4 decisive vittorie consecutive contro avversari interni alla Conference, con North Carolina, North Carolina State, Boston College e Florida State a farne direttamente le spese, tutti successi arrivati di conseguenza alla cocente sconfitta patita per mano di Clemson, alla quale venne concessa una rimonta dal 17-3 entrando nel quarto periodo di una gara poi vinta dai Tigers per 27-17.
Importanti e storici due dei successi rimediati in quella striscia appena citata, vale a dire quello contro i Golden Eagles, che alla distanza è risultato determinante per la corsa alla vittoria divisionale in virtù dello scontro diretto in caso di parità , e quello contro i Seminoles, umiliati e tenuti a zero punti in casa propria per la prima volta nella trentennale gestione di coach Bobby Bowden.
La stagione gloriosa di questi ragazzi si concluderà il prossimo 2 gennaio a Miami, quando i Deacons, sedicesimi del ranking nazionale, affronteranno Louisville nell'Orange Bowl, uno degli spot di maggior richiamo per l'intera nazione. E comunque vada a finire, questa stagione non andrà dimenticata in fretta.
Florida State
Quelli che una volta erano i padroni assoluti della Acc si ritrovano ora ad essere la delusione più grande dell'anno. Questo fine 2006 ha riservato amare sorprese al navigato coach Bobby Bowden, che si è visto consegnare una dichiarazione di dimissioni da parte del figlio Jeff, ultra-bersagliato da giornalisti e tifosi locali, si è visto infliggere il primo shut-out casalingo in 30 anni di onorata guida dei Seminoles dalla cenerentola (poi diventata una grande realtà ) del raggruppamento, Wake Forest, ed ha sofferto infortuni di ogni tipo soprattutto in difesa, ma quelli fanno parte del gioco.
Florida State ha perso tutte le partite più importanti trovando successo solo contro squadre nettamente inferiori escludendo la sola vittoria di apertura contro Miami, concludendo il viaggio all'interno della Acc con un deprimente 3-5 continuando un declino già annunciato un anno fa, parzialmente nascosto dalla partecipazione all'Orange Bowl: tutte le concorrenti principali per il titolo sono uscite vincitrici dagli scontri con i Seminoles, che hanno continuato ad essere improduttivi nel gioco di corsa e offensivamente labili nel complesso, data la generale scarsità di produzione che ha afflitto il reparto.
Drew Weatherford, quarterback al secondo anno, non ha continuato il percorso di miglioramento che ne aveva contraddistinto lo speranzoso esordio e complice un infortunio è finito a guardare dalla sideline le ultime gare di regular season, con Xavier Lee al suo posto, terminando il campionato con meno certezze rispetto a quando l'aveva cominciato. Le notizie positive sono arrivate dall'intrigante Greg Carr, che combina una buona velocità ad una statura notevole che per il secondo anno consecutivo si è rivelato il più prolifico marcatore di squadra, in virtù degli 11 TD ricevuti specialmente in situazioni di mismatch. Semplicemente insufficiente il gioco di corsa, tallone d'Achille e problema da prendere in seria considerazione nel prossimo futuro.
All'orizzonte c'è aria di cambiamento per il coaching staff, fermo restando che Bowden non ha nessuna intenzione di ritirarsi; è aperta la ricerca per un nuovo offensive coordinator, ed è incerto il futuro di Sexton, McHale e Dickey, rispettivamente gli allenatori di running backs, linea offensiva e quarterbacks. A Talahassee tutti sperano che questa sia questa la stagione dove si è raschiato il fondo del barile, rimandando all'anno venturo il programma di ristrutturazione al quale l'ateneo andrà certamente incontro; nel frattempo, per chiudere la stagione in bellezza, resta sempre la possibilità di provare a battere Ucla il prossimo 27 dicembre all'Emerald Bowl, con la curiosità di vedere all'opera due squadre che nella storia del gioco non si sono mai affrontate.
Miami
Da una delusione si passa subito ad un'altra, e la transizione è veloce in quanto i chilometri di distanza non sono eccessivi e lo stato di riferimento è sempre il medesimo.
I Miami Hurricanes possono dire di aver collezionato molti ricordi spiacevoli di questa travagliata stagione: l'episodio dell'omicidio del defensive end Bryan Pata (pace all'anima sua) rappresenta solamente la punta di un iceberg alla cui base resta presente la maxi-rissa contro Florida International, evento che sportivamente ha posto l'ateneo in cattiva luce per diverse settimane, per finire con gli scarsi risultati ottenuti da coach Larry Coker, il quale dopo il già annunciato licenziamento verrà sostituito da Randy Shannon, il responsabile della difesa.
Come i cugini rivali di Florida State gli Hurricanes hanno concluso la regular season con un record di 3-5 all'interno della Conference ed un 6-6 complessivo, fermando un'emorragia di quattro sconfitte consecutive grazie al successo ottenuto nel finale di regular season contro Boston College nel giorno del ringraziamento, diventando eleggibile per un Bowl solamente in quell'occasione.
Il miglior giocatore offensivo è stato senz'altro Javarris James, che si porta in dote 767 yards in 158 tentativi e 4 mete, segnature eguagliate in squadra solamente dal backup Charlie Jones e dal miglior ricevitore del team, Lance Leggett; il tight end Greg Olsen ha invece terminato con il maggior numero di ricezioni di squadra, 38, ma con 3 touchdowns in meno rispetto allo scorso anno fermandosi quindi a quota 1. Kyle Wright, il quarterback, è uscito di scena un mese fa per via della frattura dell'indice della mano lanciante e da quel momento il timone di comando è stato preso da Kirby Freeman, sophomore con tendenza all'intercetto critico che ha commesso errori evitabili all'interno della striscia perdente sopra menzionata. Intangibile la presenza del running back Tyrone Moss, uomo record del 2005, limitato dai problemi conseguenti all'operazione al legamento crociato anteriore alla quale si sottopose tredici mesi fa.
La difesa ha tenuto in piedi il palco, classificandosi statisticamente come quinta migliore di tutti gli Stati Uniti grazie alle prestazioni di giocatori di primo piano come Calais Campbell (10 sacks e 3 fumble forzati), Baraka Atkins e Brandon Merriweather; gli Hurricanes hanno concesso 252 yards a partita delle quali 66 su corsa, quarto miglior risultato della nazione, subendo 15 punti a ad apparizione (12mo posto assoluto).
La stagione tribolata degli Hurricanes terminerà con lo scontro con Nevada all'Mpc Computers Bowl, dopodiché comincerà il programma di risanamento in vista della prossima campagna.
Georgia Tech
L'annata degli Yellow Jackets è andata bene come da previsioni, anche se sarebbe senz'altro potuta andare meglio con una vittoria contro Wake Forest nel Championship della Acc, ed il campionato è finito con 7 vittorie negli 8 incontri previsti all'interno della Conference ed un 9-3 complessivo, numeri sufficienti per vincere con un paio di settimane d'anticipo la Coastal Division del raggruppamento.
La squadra di Chan Gailey si è imposta in quasi tutti i confronti importanti, prevalendo negli scontri diretti con Virginia Tech e Miami mettendo in piedi due striscie di vittorie consecutive rispettivamente di 5 e 4 partite. Gli insuccessi sono arrivati contro Notre Dame nella prima partita di regular season, contro Clemson in quello che probabilmente era il miglior momento di forma dei Tigers ed infine quella più bruciante contro Georgia, che ha rappresentato le sesta sconfitta consecutiva nel derby.
I protagonisti assoluti della comunque positiva stagione sono la superstar Calvin Johnson (abbondantemente il migliore della Acc con 356 yards in più del secondo classificato) ed il running back Tashard Choice, responsabili in media di 178 yards a partita in combinata.
Choice ha letteralmente raddoppiato le sue statistiche del 2005 concludendo con 1304 yards e 10 mete correndo per più di 100 yards in 6 partite consecutive, mentre il forte wide receiver, candidato ad una chiamata tra i pro e sempre capace di cambiare una partita con una sola giocata, ha collezionato 1016 yards con 13 mete alternando prestazioni dominanti ad altre deludenti, in parte per colpe personali, in parte per le insufficienti prestazioni del quarterback Reggie Ball costandogli due gare con 13 yards di ricezione ciascuna.
Proprio Ball è stato oggetto di numerose critiche specialmente nella seconda parte di stagione, dove le sue cifre sono drasticamente scese: la sua produzione aerea a partita si è fermata a 140 yards di media e le sue percentuali di passaggi completati sono state pessime, assestandosi attorno al 44%; le responsabilità , come al solito, sono da suddividersi con i drops dei suoi ricevitori, ma resta il fatto che il gioco del quarterback, secondo miglior corridore di squadra con 354 yards, è stato inefficace e spesso frustrante precludendo in parte la possibilità di vincere almeno una partita in più.
La difesa è stata solidissima sulle corse grazie all'aggressività messa in campo tramite blitz costanti e grande capacità di rendere inefficaci i blocchi, un'arma sicuramente a doppio taglio se si considerano le lunghe giocate aeree concesse in più di qualche occasione.
A causa della sconfitta contro Wake Forest, il potenziale viaggio all'Orange Bowl si è trasformato in un invito per il Gator Bowl, dove i Jackets dovranno affrontare la West Virginia del fenomenale duo composto da Pat White e Steve Slaton.
Boston College
La stagione dei progrediti Golden Eagles è stata molto soddisfacente, anche se si chiude con un pizzico di amaro lasciato in bocca dall'ennesima esclusione da un Bowl importante, testimonianza evidente del fatto che a Boston (numero 25 del ranking nazionale) ci si deve ancora fare una reputazione per superare la fama di atenei più importante come Miami e Florida State, sempre meglio considerati anche nelle loro annate peggiori. Ad attendere l'università del Massachussets ci sarà il Meinke Car Care Bowl di Charlotte, dove coach Tom O'Brien affronterà la sua alma mater Navy prima di chiudere l'esperienza di Boston.
La partenza di Matt Ryan e soci era stata davvero incoraggiante, ad aveva portato ben 7 vittorie nelle prime 8 partite con la conseguente posizione di spicco all'interno dell'Atlantic Division, ponendo i ragazzi di O'Brien come squadra del momento in più settimane consecutive.
Tale onorificenza era arrivata da vittorie rumorose, seppure talvolta rocambolesche come il 34-33 in doppio overtime contro Clemson grazie ad un extra-point bloccato, ma comunque amplificate dai due successi consecutivi ottenuti ai danni di Virginia Tech e Florida State, senza dimenticarsi della vittoria che ha messo fine alla striscia positiva di Maryland che perdurava da ben 5 partite.
Gli Eagles hanno in qualche modo terminato il carburante proprio in prossimità del traguardo, con 2 delle 3 sconfitte complessive incassate nelle ultime 4 partite; proprio questi due episodi infelici hanno precluso la vittoria della divisione, in quanto avvenuti contro una diretta concorrente (Wake Forest) e contro una squadra che non vinceva da un mese (Miami).
Dal punto di vista statistico l'ateneo ha concluso con una produzione media di 359 yards per gara, e Ryan si è dimostrato un regista sicuro ed affidabile completando il 61% dei suoi passaggi con 14 mete ed 8 intercetti finendo al primo posto nella Acc come media di completi a gara con 22; è andato invece male il gioco di corsa complice una linea offensiva incapace di spostare i diretti avversari per creare i varchi giusti, ed il duo composto da L.V. Whitworth e Andre Callender ha chiuso la stagione con 1357 yards totali e 7 mete combinate, che in una division dotata di squadre molto produttive sul terreno sono ben poca cosa. Tra i ricevitori sicuramente in evidenza Tony Gonzales, omonimo del tight end dei Chiefs, e Kevin Challenger, destinatari di 10 delle 14 mete lanciate da Ryan.
Il reparto offensivo deve comunque ringraziare una generosa difesa, che ha sì subito molto in termini di punti e yards, ma che ha regalato ai compagni di squadra posizioni di campo molto interessanti ed agiate con l'alto numero di turnovers provocati.
I difensori hanno tolto molta pressione dai colleghi dell'altro reparto, recuperando due o più intercetti per 7 partite consecutive e trasformandoli volentieri in punti, come testimoniano i 3 ritorni vincenti eseguiti dal fenomenale cornerback DeJuan Tribble.
Curiosa la storia del kicker Steve Aponavicius, pescato dal nulla per sostituire l'infortunato Ryan Ohliger e capace di terminare il campionato con il 66% di tentativi a buon fine, pur non avendo la gamba per calciare oltre le 40 yards.
Virginia Tech
Il campionato degli Hokies è stato sicuramente di alto livello guardando al conseguimento del miglior record complessivo di tutta la Conference alla pari con Wake Forest anche se non è riuscita ad aggiudicarsi la Coastal Division per via del miglior rapporto vittorie/sconfitte prodotto da Georgia Tech. V-Tech è comunque stata protagonista di due strisce vincenti che hanno lasciato tracce evidenti, interrotte solamente dalle uniche due sconfitte stagionali, peraltro consecutive, nelle partite di cartello contro Yellow Jackets e Golden Eagles.
Il titolo di Mvp di squadra non può che andare al running back Branden Ore, autore di un campionato da 1.095 yards (99.5 a partita) e ben 14 touchdowns, vale a dire 10 in più rispetto al secondo miglior realizzatore dell'intera squadra.
La seconda nota lieta arriva dal freshman Sean Glennon, che aveva l'arduo compito di sostituire Marcus Vick e vi è riuscito in modo più che degno, mettendo a segno 11 passaggi vincenti a fronte di 8 intercetti e completando il 57% dei passaggi tentati per 2.097 yards. Alcuni pari ruolo di squadre appartenenti alla Acc hanno fatto ben peggio di lui pur potendo contare su uno o più anni di esperienza da titolare.
Victor Harris, linebacker, è stato il leader per numero di placcaggi (115) effettuati da una difesa classificatasi come prima della nazione per yards concesse, 221, nonché il più prolifico per quanto riguarda gli intercetti con 4, uno dei quali riportato in endzone; molto bene ha giocato anche il suo collega di reparto Xavier Adibi, autore di 78 placcaggi, 3 sacks e 3 fumbles forzati ed uno riportato in meta: i due hanno formato una coppia devastante che ha aiutato il reparto a diventare il numero uno per punti segnati, dando quindi una mano davvero significativa ad un attacco già buono.
Gli Hokies concluderanno una comunque positiva stagione in quel di Atlanta, dove sfideranno Georgia nel Chick-Fil-A Bowl e dove potranno nuovamente contare sui servigi del loro miglior giocatore offensivo, Ore, fermo dal 18 novembre scorso per un infortunio alla caviglia fortunatamente meno serio del previsto.
Clemson
I Tigers sono stati da un verso la squadra più spettacolare, dall'altro quella più deludente di tutte in rapporto alle potenzialità espresse in campo.
La tesi sopra esposta è supportata dalle impressionanti statistiche accumulate dal combo di running back più letale dell'intera nazione, James Davis e C.J. Spiller, con il primo a chiudere la regular season con 1.134 yards e 17 mete ed il suo contraltare arrivato a 914 yards e 10 segnature, numeri che se sommati diventano davvero impressionanti.
Un gioco di corsa del genere era importante per togliere pressione da Will Proctor, un quarterback talvolta predisposto all'errore ma comunque capace di registrare 13 mete (10 gli intercetti) ed il 60% di completi, molti dei quali (45) ricevuti da Chansi Stuckey, 607 yards e 3 mete e la seconda stagione consecutiva con l'alloro di miglior wide receiver a disposizione.
La difesa ha goduto della presenza e della conferma di Gaines Adams, il quale ha terrorizzato i quarterbacks avversari collezionando 10.5 sacks, ed ha concluso al dodicesimo posto nazionale per yards totali concesse.
I numeri a volte vogliono dire poco o niente, ed è la problematica che molti dei detrattori di Clemson sono andati a fare emergere nell'analisi stagionale della squadra, secondo molti capace di grandi prestazioni contro squadre nettamente inferiori (ricordiamo che i Tigers hanno superato per tre volte quota 50 punti e per una quota 60) arrivando a vincere anche 6 partite consecutive, ma uscendo con le ossa rotte dalla parte finale di stagione regolare a causa di 3 sconfitte nelle ultime 4 partite, fatto che ha precluso a quelli che sembravano i favoriti di poter avere una sola possibilità di vittoria di division.
Gli insuccessi, purtroppo per Tommy Bowden, sono arrivati tutti contro squadre titolate dando credito ai critici ed i Tigers hanno così perso i confronti diretti con Boston College (la famosa sconfitta in doppio overtime per 34-33), con Maryland (ancora di un punto) e Virginia Tech, prendendosi infine un upset bello e buono perdendo anche l'ultima gara stagionale con South Carolina per 31-28.
L'appuntamento con la chiusura dell'anno sarà al Music City Bowl di Nashville, dove ad attendere Bowden ed i suoi ragazzi ci saranno i Wildcats di Kentucky; se dovesse andare male anche stavolta, perlomeno a Tommy rimarrà la soddisfazione di aver battuto il padre Bobby anche quest'anno, riuscendo nell'impresa per la terza volta in quattro anni.
Maryland
Sembrava, ad un certo punto, che i Terrapins di Ralph Friedgen riuscissero a rimanere in piena corsa in quella che si è rivelata un'incerta caccia al titolo dell'Atlantic Division salvo cadere nelle ultime due partite stagionali, perdendo le decisive sfide consecutive con Boston College e Wake Forest dopo una serie di ben 5 vittorie in serie che avevano garantito all'ateneo un record Acc rispettabilissimo di 5-1.
Sam Hollenbach, quarterback senior, ha vissuto una stagione altalenante, ed è calato proprio in concomitanza del rush finale lanciando 5 intercetti proprio nelle ultime due partite decisive; ciò non gli ha comunque impedito di collezionare 2.148 yards completando il 61.8% dei passaggi tentati e di ripetere i 13 touchdowns segnati nel 2005, per giunta con 4 intercetti in meno (11 in totale).
In evidenza anche il duo composto da Lance Ball, 717 yards su corsa ed 8 segnature, e Keon Lattimore, 658 e 3 attraversamenti della endzone, e positivo è stato anche il contributo del redshirt freshman Darrius Heyward-Bey, 4 TD e 613 yards su ricezione ed un riferimento sicuro per i pochi giochi a lunga gittata eseguiti da Hollenbach. Non eccezionale la difesa, con 366 yards subite a partita, delle quali 173 di media su corsa, ed un super-lavoro quindi per l'ottimo prospetto pro Erin Henderson, autore di 110 placcaggi, 22ma miglior prestazione d'America.
I Terrapins affronteranno Purdue in uno scontro inedito che metterà in palio la vittoria nel Champs Sports Bowl, chiudendo la quarta stagione in sei anni che ha visto Maryland ottenere 6 o più vittorie.
Le altre
Virginia, North Carolina State, Duke e North Carolina non hanno ottenuto l'accesso ad un Bowl, in quanto non sono riuscite a raggiungere la quota di vittorie richiesta per ottenere un invito.
A farne le spese sono stati per primi John Bunting e Chuck Amato, allenatori di Tar Heels e Wolfpack, che saranno rimpiazzati a partire dalla prossima stagione da Butch Davis, ex Hurricanes e Browns nella Nfl, e da Tom O'Brien, ormai ex coach di Boston College.
Deludente la stagione dei Cavaliers, che hanno sfiorato l'accesso ad un Bowl perdendolo all'ultima giornata contro i cugini di Virginia Tech, disarmante quella di Duke, rimasta in solitudine all'ultimo posto di quasi tutte le categorie statistiche senza riuscire a vincere una sola partita in tutto l'arco del campionato.