Roberto Luogo, con le sue parate, ha permesso ai Canucks di rimanere in gruppo.
Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con l'intera divisione di nord-ovest raccolta nell'arco di 4 punti. Abbiamo analizzato i motivi di questa classifica corta, ci siamo domandati se l'elevato equilibrio fosse dovuto ai meriti o alle colpe delle franchigie, ci siamo anche chiesti se vedremo quest'anno una squadra della Northwest ai play-off, poi alla fine abbiamo detto che sarà il tempo, più che i giocatori sul ghiaccio, a decidere tutto.
Bene, sono passati 7 giorni e la nuova classifica dice che tra la prima e l'ultima squadra della divisione ci sono ben 2 punti. Oggi io mi domando ancora a cosa è dovuto l'elevato equilibrio e mi chiedo ancora se vedrò una squadra ai play-off. Non riesco a trovare le risposte.
Ogni settimana, per me, è sempre più difficile parlarvi di quello che succede in questa division, ogni settimana devo fare i salti mortali per non contraddirmi. I giudizi positivi vengono smentiti e quelli negativi.. beh, se devo essere sincero, quelli rimangono. Almeno qualcosa, in questo caos, rimane costante.
Oggi non vi darò i record delle franchigie, e neanche i punti e le rispettive posizioni in classifica. E' inutile. Calgary, Colorado, Edmonton, Minnesota e Vancouver (in rigoroso ordine alfabetico) sono tutte lì, appaiate, ad attendere chissà che cosa.
I Flames sono l'unica squadra che merita un po' di considerazione. E' quella con il miglior record nelle ultime 10 gare (7 vittorie) ed è l'unica ad essere imbattuta questa settimana. Il Pengrowth Saddledome di Calgary ha ospitato Colorado e Columbus e, in entrambi in casi, il padrone di casa non ha concesso nulla agli ospiti: 5-2 ai primi con una prestazione di squadra degna delle squadre più affiatate; 2-1 ai secondi con una bella rimonta nel terzo periodo firmata Iginla-Kobasew.
Gli Avalanche stanno vincendo e perdendo in modo costante e preoccupante. Se andiamo a vedere le ultime partite scopriamo che ad una lettera W segue sempre una L e viceversa; se andiamo a vedere l'intera stagione scopriamo che il numero di W equivale al numero di L. Che dire, è una squadra molto… equilibrata. Un equilibrio però che non porta a niente, un equilibrio che congela il potenziale della squadra, la classifica e, soprattutto, l'animo dei tifosi.
Gli Oilers si scoprono, nuovamente, Roloson-dipendenti. Se Roloson va, Edmonton riesce a portare a casa un punticino contro i fortissimi Ducks di Anaheim; se Roloson non va, Edmonton le prende di santa ragione da Colorado (3-7) e dai non irresistibili Columbus (0-4) che ringraziano e festeggiano il primo shut-out in carriera del giovane Fredrik Norrena. Dopo averne decantato le lodi nella scorsa settimana e sognato una loro fuga, le tre sconfitte consecutive non fanno ben sperare.
I Wild di inizio stagione non esistono più. Dopo un inizio entusiasmante che li ha catapultati nel paradiso della NHL, Minnesota si è fatta risucchiare nel limbo della Northwest. Senza “se” e senza “ma”, le 2 sole vittorie nelle ultime 10 gare la dicono lunga sullo stato di forma attuale.
Nei 7 giorni appena trascorsi la Pacific Division ha mangiato 5 dei 6 punti disponibili. Nonostante un PP e un PK tra i migliori della NHL, i risultati non arrivano. Segno che coach Lemaire deve lavorare molto sugli schemi di gioco in parità numerica.
I Canucks viaggiano sugli stessi ritmi di Colorado, con risultati altalenanti e numeri speculari in ogni statistica. A differenza però dei loro compagni di divisione, questa settimana riescono a portare a casa 2 vittorie su 3 incontri. La sconfitta arriva, guarda caso, dai soliti schiacciasassi di Anaheim, che si impongono con il minimo scarto possibile per 2-1. Se la prima stella dell'incontro è stato il goalie californiano, allora si capisce di che pasta è fatta Vancouver. Colorado e Columbus sono poi le vittime sacrificali della settimana.
Il migliore della settimana
Riflettori accesi questa settimana per il goalie dei Vancouver Canucks Roberto Luongo, che con 3 partite quasi perfette si merita decisamente la palma di migliore della settimana.
Il portierone canadese (nato a Montreal) classe 1979 e draftato come prima scelta (4a assoluta) dai NY Islanders nel 1997, ha fatto registrare uno SO con 25 parate contro Columbus, ha permesso 2 soli goal sui 30 tiri in porta di Anaheim e uno solo sui 40 tiri in porta di Colorado.
Un vero e proprio punto di forza alla causa di Vancouver.