Wojtek Wolski, dopo una giornata di stop è tornato decisivo contro Vancouver (1G e 3A)
La Northwest Division fa registrare l'ennesima settimana senza spunti interessanti e degni di nota. Il gioco fatica a decollare, i risultati sono più negativi che positivi e i 5 punti che dividono la prima dall'ultima in classifica (la più corta tra tutte le divisioni) sono il segno evidente di un black-out che in pochi se lo sarebbero immaginato ad inizio stagione.
Se la stagione finisse oggi nessuna franchigia di nord-ovest approderebbe alla post-season perchè ci sono ben 8 squadre con un record migliore. Ma il regolamento vuole che la prima classificata debba rappresentare la divisione ai play-off e questo implica che, per come sono messe le cose in questo momento, se una squadra della Northwest vuole essere sicura di approdare ai play-off deve, e ripeto deve, vincere la divisione.
Minnesota (27 punti) ha perso tutto il vantaggio accumulato nel primo mese. Un vantaggio importante che, per fortuna, è ritornato utile in queste ultime 2 settimane in cui la casella L delle sconfitte ha incrementato notevolmente il suo valore. Le ultime 4 gare hanno portato nelle casse della società soltanto 2 punti, frutto di una vittoria per 4-0 nell'unica partita casalinga settimanale sui non irresistibili Coyotes di coach Gretzky. Partita pressochè perfetta con goal in inferiorità , in superiorità e in parità numerica e con il primo shutout in carriera del goalie Niklas Backstrom.
Ma prendersela con i più deboli è sempre facile potrebbe pensare qualcuno visto che Phoenix è la penultima ruota del carro NHL. Beh, solo 24 ore dopo, il fanalino di coda della Lega, alias Columbus, fa capire ai Wild come ci si sente ad essere presi a pesci in faccia, vincendo la partita per 5-3 con una prova superlativa di Sergei Fedorov (2G e 2A).
Le 3 sconfitte settimanali di Minnesota sono coincise con le due vittorie (su due gare) di Edmonton. I 4 punti conquistati hanno permesso agli Oilers di agganciare i Wild al primo posto della divisione con 27 punti. Calgary e Chicago sono uscite con le ossa rotte, o quasi, dal Rexall Place di Edmonton, facendo dei padroni di casa la miglior squadra casalinga della NHL con 10 vittorie su 12 incontri.
Contro i Flames, l'uomo del giorno è Petr Sykora, che con una doppietta rimonta lo svantaggio iniziale e regala la vittoria per 2-1 alla sua squadra. Contro i Blackhawks, un goal nel secondo periodo di Holmqvist nega lo shut-out ad un ottimo Roloson, autore di 27 parate su 28 tiri. Il 5-1 finale è dettato dai goal di 5 giocatori diversi, segno che gli Oilers sono, forse, l'unica squadra in salute che può tentare una piccola fuga.
Alle spalle del duo di testa si è riaffacciata, timidamente, Colorado (24 punti). L'avevamo lasciata all'ultimo posto la scorsa settimana ma l'insperata vittoria contro i fortissimi Anaheim e la vittoria contro i diretti rivali di Vancouver hanno permesso un piccolo balzo in classifica.
Decisivo, evidentemente, il fattore Pepsi Center, visto che ad inizio settimana la trasferta a Dallas si era conclusa con una sconfitta.
Ma torniamo a Denver, dove i Ducks vengono presi di sorpresa nel primo periodo e vanno a prendersi il primo the caldo dell'incontro sotto 2-0. Dopo gli zuccheri assimilati negli spogliatoi si rivedono sul ghiaccio i leader della NHL e il pareggio non tarda ad arrivare: 2-2.
Le squadre si affrontano a viso aperto per tutto il resto dell'incontro ma saranno poi gli shootout a decretare il vincitore: Colorado. Da sottolineare la solita mostruosa prestazione di Joe Sakic, prima stella dell'incontro e autore del goal nello shootout decisivo.
Nell'incontro seguente, è il giovane Wojtek Wolski che fa tutto e di più, segnando un goal e facendone segnare tre nella vittoria per 4-1 contro Vancouver. Oltre ad essere il record personale di punti in una singola partita è anche il record stagionale della squadra. Non male.
La settimana di Vancouver (23 punti) non è delle migliori. La gioia di aver messo sotto i Red Wings in una partita tiratissima e decisa solo all'overtime da un goal di Brendan Morrison, dura pochissimo, meno di 24 ore. Saranno infatti Nashville e Colorado a riportare i fans di Vancouver nello sconforto. Il 6-0 con cui si sono imposti i Predators non lascia spazio a giustificazioni e il 4-1 inferto dagli Avalanche mette in evidenza i limiti in zona goal della squadra di coach Vigneault. Con le polveri bagnate, i cannoni dei fratelli Sedin non rimbombano come di dovere e le conseguenze, sul ghiaccio, si vedono tutte.
Dopo 15 giorni di grande hockey e dopo 6 vittorie consecutive, la serie positiva di Calgary (22 punti) viene interrotta dagli Oilers, che gettano due secchi d'acqua sulle fiamme canadesi con una doppietta di Petr Sykora.
Il duo Iginla–Tanguay ce la mette tutta per riattizzare le ceneri dei Flames e con una prestazione da incorniciare (2G il primo e 2A il secondo) mettono a tacere Chicago con un severo 4-1, ma si tratta solo di un fuoco di paglia. Nella mini trasferta californiana di fine settimana, Calgary le prende sia da Los Angeles che da Anaheim e viene nuovamente relegata all'ultimo posto della Northwest Division.
Il migliore della settimana
Il premio di questa settimana lo riservo per il giovane polacco di Colorado Wojtek Wolski (classe 1986). Mercoledì viene messo in castigo da coach Quinneville per scarso rendimento e viene messo fuori dal roster titolare. Si guarda la partita dalla tribuna senza alzare la voce e senza lamentarsi.
Sbollita la rabbia, coach Quinneville lo schiera nuovamente contro Vancouver sabato sera e Wojtek, zitto zitto, risponde con un goal e 3 assist, mettendo la firma su tutti e 4 i goal con i quali gli Avalanche hanno sottomesso i Canucks. Scusate se è poco. La cura del coach sembra aver avuto l'effetto desiderato.