Northeast Division: bilancio

Grandissimo inizio di stagione per Thomas Vanek…

Giunti alla settimana numero 7, tutte le squadre hanno giocato una ventina di partite (Toronto 23, Buffalo e Ottawa 22, Montréal 20 e Boston 19) e ci siamo quindi lasciati alle spalle il primo quarto della stagione 2006/2007. Il consueto appuntamento con la Northeast Division è dunque l'occasione per fare il punto della situazione.

Che i Buffalo Sabres fossero forti lo si sapeva, d'altronde l'anno scorso avevano sfiorato la finalissima. Era però difficile immaginare che sarebbero passati sopra gli avversari come un rullo compressore. Con quattro blocchi in grado di segnare in qualsiasi momento e un'irresistibile velocità  di manovra, Daniel Brière e compagni hanno comandato a piacere la loro Division e tutta la Eastern Conference.

Per capire lo stato di grazia della squadra di Lindy Ruff basta analizzare le statistiche dell'austriaco Thomas Vanek. Se l'anno scorso si preoccupava soprattutto della fase offensiva, trascurando bellamente ciò che accadeva prima della linea rossa, quest'anno, oltre a essere il miglior marcatore della squadra con 15 reti, è addirittura alle spalle del solo Nick Lidstrà¶m (Detroit Red Wings) nella statistica +/- con uno stratosferico +16.

Gli inserimenti dei talentuosi Nathan Paetsch, Michael Funk e Mike Card hanno inoltre consentito ai Sabres di superare brillantemente una serie di infortuni che hanno colpito soprattutto la difesa, con gli esperti Tony Lydman e Henrik Tallinder assenti ormai da diverse partite.

Va considerato molto positivo anche il primo quarto di stagione dei Toronto Maple Leafs. Dopo le vacche magre della gestione Pat Quinn, il giovane e preparatissimo Paul Maurice ha dato fiducia ai molti talenti che già  costellavano la rosa delle foglie d'acero o che militavano nei Marlies della AHL.

Trascinati da Mats Sundin (attualmente infortunato), i vari Matt Stajan, Alex Steen, John Pohl, Alexei Ponikarovsky, Nik Antropov e Kyle Wellwood hanno compiuto un passo decisivo verso la definitiva maturazione. Wellwood, in particolare, è la nota più lieta di questo primo scorcio di stagione. Capace di giocare sia sull'ala che al centro, ha dimostrato una sorprendente genialità  nel saper mettere i compagni davanti alla porta, una visione di gioco propria dei migliori Play Maker.

E che dire del Power Play? Con la regia dalla blu dei "fucilieri" Brian McCabe e Tomas Kaberle e l'opportunismo sottoporta di Darcy Tucker (già  15 reti), il primo quintetto di superiorità  numerica dei Maple Leafs è spesso risultato letale. Con il rientro di Sundin e l'ulteriore maturazione delle molte promesse, questa franchigia potrebbe dare del filo da torcere a molti nel prosieguo del campionato.

I Montréal Canadiens hanno giocato a corrente alternata, sommando prestazioni mirabolanti a partite da mani nei capelli. Il bilancio dopo un quarto della stagione è comunque positivo. Al momento la franchigia del Québec sarebbe qualificata ai Play Off e il rientro del cecchino Chris Higgins, otto reti in tredici partite fino all'infortunio, potrebbe dare nuovo slancio alla linea completata da Saku Koivu e da Michael Ryder, che comunque ha trovato un degno rimpiazzo in Guillaume Latendresse.

Preoccupano piuttosto le condizioni psico-fisiche di David Aebischer. Il portiere elvetico, sostituito per due partite di fila, non ha ancora ritrovato i livelli che lo avevano portato a rimpiazzare il grande Patrick Roy a Denver. Al momento Cristobal Huet è titolare indiscutibile, ma per puntare in alto serve un affidabile portiere di riserva, in grado di giocare una trentina di incontri.

Un'altra nota stonata è costituita dai russi Alex Kovalev e Sergei Samsonov. Il primo, sempre una delizia per gli occhi, ci ha ormai abituati a prestazioni a intermittenza. Ultimamente, però, sembra accendersi sempre meno spesso. Il piccolo Samsonov, invece, con soli 10 punti è ben al di sotto delle attese e non è ancora riuscito a far dimenticare Richard Zednik, partito alla volta dei Capitals.

Non ha invece di questi problemi il loro connazionale Andrei Markov che, con il collega difensore Sheldon Souray distanziato di un solo punticino, guida addirittura la classifica dei marcatori della formazione di Guy Carbonneau, in coabitazione con Saku Koivu..

Ed eccoci alle sorprese negative. Gli Ottawa Senators sono lontani parenti della squadra che, per lo meno nella Regular Season, imperversava da una costa all'altra degli Stati Uniti. Le cessioni di Zdeno Chara, Martin Havlat e Brian Smolinski hanno evidentemente lasciato il segno. I due attaccanti, in particolare, erano fondamentali nel distogliere le attenzioni dalla linea composta da Dany Heatley, Jason Spezza e Daniel Alfredsson. Quest'anno, con le checker-line avversarie costantemente alle costole, il trio non si è ancora espresso sui livelli della scorsa stagione.

In porta, la situazione è analoga a quanto accade a Montréal. Martin Gerber, reduce da una Regular Season fantastica con Carolina ma da Play Off trascorsi in panchina ad ammirare le prodezze di Cam Ward, sembra non essersi ancora ripreso e, al momento, Ray Emery sembra dare le maggiori garanzie.

Da sottolineare, infine, l'involuzione di Andrej Meszaros. Da leader della NHL nella statistica +/-, si trova ora agli ultimi posti tra i senatori nella stessa categoria (-2). Evidentemente, scendere in pista con il connazionale Zdeno Chara aiutava non poco"

Chiudiamo l'analisi del primo quarto di stagione nella Northeast Division con i Boston Bruins. Pur reduci da una discreta serie di risultati positivi, la squadra del Massachusets si trova ancora nei bassifondi della classifica della Eastern Conference e i Play Off sembrano sfuggire anche quest'anno.

Dopo un inizio stentato, Marc Savard ha ripreso a distribuire assist a volontà  (20) e Glenn Murray, contento di aver ritrovato un grande Play Maker dopo aver perso Joe Thornton, ha ricominciato a segnare (11). I problemi vanno ricercati altrove. L'anno scorso, la linea più prolifica era stata quella composta da Marco Sturm, Patrice Bergeron e Brad Boyes. Ebbene, in tre hanno realizzato 12 reti, appena una in più dei dischi scaraventati nel sacco dal solo Murray. Il tanto atteso Phil Kessel, infine, si è confermato molto dotato sul piano tecnico ma praticamente nullo su quello fisico.

In difesa non ha posto problemi l'inserimento di Zdeno Chara, anzi. Il gigante slovacco gioca costantemente più di mezz'ora a partita ed è una sicurezza per chi di volta in volta viene schierato al suo fianco.

La situazione nella Northeast Division, quindi, al momento sembra abbastanza fluida, con i Sabres a fare l'andatura (e che andatura!) e con i Maple Leafs e i Canadiens impegnati a non perdere troppo terreno. Senators e Bruins, invece, guardano preoccupati alla linea dell'ottavo posto, distante rispettivamente due e tre punti. Pochi, sì, ma il tempo vola.

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