SouthEast Division: Report #6

Slava Kozlov, decisivo contro Ottawa

Settimana positiva soprattutto per Tampa Bay che scende sul ghiaccio due volte e conquista l'intera posta in palio: i Lightning viaggiano ormai senza intoppi grazie anche all'ormai ritrovata verve di St.Louis e LeCavalier. Tuttavia Washington ha un punto in più con uguali partite giocate, segno che la squadra capitolina quest'anno fa sul serio benché spesso deve fare affidamento sui suoi ottimi goalies; Atlanta ha subito una leggera flessione sul finire di settimana mentre Carolina, come al solito, procede costante alternando vittorie e sconfitte, essendo le prime un po' di più delle seconde. Colpisce, infine, la sfortuna mista a imprecisione dei Panthers che perdono quattro partite di fila e chiudono la graduatoria all'ultimo posto.

Atlanta Thrashers (12-5-3, punti 27)
Ottawa, è noto, non sta passando un momento floridissimo. Fa notizia, più che altro, la cronica incapacità  di mantenere vantaggi anche consistenti finendo coll'essere recuperata e col perdere, alla fine, il match. Stesso copione contro i Thrashers che contro i canadesi partono male e vanno sotto di 5 reti a 2 dopo neanche metà  gara; Hedberg, a dir la verità , non è quello delle ultime uscite e così coach Hartley piazza Lehtonen a difesa della gabbia di Atlanta. La partita, allora cambia: Kozlov completa la sua prima tripletta in carriera e Kovalchuk aggiunge l'ennesima perla di questo scoppiettante avvio di stagione e così alla fine i georgiani la spuntano con un 5-4 al cardiopalma.

La Philips Arena però non è fortino inespugnabile e quando poi sul ghiaccio di Atlanta scendono i corsari Rangers la storia cambia. Cinque gol a due per i newyorkesi col caldo Nylander sugli scudi e Kozlov e Kovalchuk ancora a segno (indubbiamente i due giocatori più in forma per i Thrashers). In attesa allora della pausa di quasi una settimana, la squadra ha deciso di tirare i remi in barca ancor prima concedendosi la seconda sconfitta consecutiva contro gli ormai ritrovati Tampa Bay; al St.Pete Times Forum si rivede Hossa, autore di una doppietta che lo consolida in vetta alla classifica marcatori con 30 punti (15 gol e 15 assist), ma i padroni di casa non hanno difficoltà  ad avere la meglio sugli avversari vincendo, alla fine, per 5-3.

Così Atlanta stacca la spina per 6 giorni. Venti partite e 27 punti sono un buon bottino ma la flessione del back to back del weekend, due sconfitte su due, non farà  dormire sonni tranquillissimi alla troupe delle Georgia. Hossa, Kovalchuk e Kozlov hanno registrato 82 punti in tre in meno di un quarto di stagione e questi sono numeri strabilianti (basti pensare che tra i primi quattro delle lega in quanto a punti vi sono tutti e tre più Jagr, autore di soli 5 gol); indubbiamente però i Thrashers di inizio stagione non sono i Thrashers di quest'ultimo scorcio: i gol subiti rimangono tanti (Lehtonen nel match contro Tampa ha avuto anche un gesto di stizza scagliando all'aria la sua bottiglia d'acqua) e le 5 sconfitte nelle ultime 10 partite non sono una media da dominatrice assoluta. Tuttavia la squadra è composta da una miriade di giocatori forti capaci di giocare un ottimo powerplay (tra i più alti della lega), così come di trovare tante soluzioni offensive: non è quindi un'eresia fare i complimenti a questa franchigia che la prossima settimana si scontrerà  contro Dallas e Montreal. Partite non facili che esaltano Atlanta

Carolina Hurricanes (9-7-3, punti 21)
Quello che prima era un buffo aneddoto statistico ora si sta confermando come la regola: i Canes stanno pagando con gli interessi quanto inflitto ad alcune formazioni negli scorso playoff. In egual modo la squadra appare solida e paurosamente consapevole dei propri mezzi quando affronta squadre "tranquille", cosicché la settimana si chiude con 2 vittorie e 1 sconfitta. I 4 punti arrivano contro Washington prima e contro i Penguins poi. I Caps sono stati trucidati con un netto 5-0, risultato che ha fatto felice Cam Ward autore del primo shutout in carriera nella Regular Season dopo che agli scorsi playoff vinse il Conn Smythe Trophy e fece registrare due shutout; partita importante anche per Erik Cole che pare ormai essersi messo alle spalle la frattura al collo e ha realizzato così la sua quarta tripletta in carriera.

L'altra vittoria, come detto, è arrivata contro i Pens all'RBC Center di Releigh; partita molto sentita perché per la prima volta dopo l'infortunio al suddetto Cole, che ha rischiato di chiudere anzitempo la carriera, si sono scontrati Orpik, autore dell'intervento la scorsa stagione, e la winger di Oswego, New York: finisce 6-2 coi gol di 6 giocatori diversi (da segnalare il primo gol stagionale del giovane LaRose, secondo in carriera). Lunedì però la solita sconfitta contro i Sabres, squdra ricordiamolo battuta in finale di Conference agli scorsi playoff: risultato schiacciante (7-4) ma partita discreta con un powerplay gol e 35 tiri contro un buon Biron.

Carolina chiude così questi sette giorni con 21 punti in 19 partite, uno in più dei Caps che però hanno giocato due partite in meno; la squadra è molto competitiva e vedendo la semplicità  con cui vanno in rete si ha come la sensazione che il tasso tecnico dei singoli giocatori sia molto alto. Tuttavia per Laviolette si sta riproponendo un problema che era presente anche 12 mesi fa e cioè la blue line non offre le dovute garanzie: 3,28 gol in media subiti ogni partita (peggior dato della Division), Commodore, Hedican e Wallin bravini ma non eccelsi e i goalies entrambi sotto il 90% di salvataggio. Gli special teams, d'altra parte, non sono di certo il tallone d'Achille della squadra e stesso dicasi per il reparto offensivo dove i nomi sono tanti e le linee ben variegate (aspettando Stillman, operato alla spalla, di cui personalmente ho molta stima). Incostanza pare allora la parola d'ordine; nei prossimi giorni avranno da fronteggiare 4 partite in 7 giorni: scommettiamo che raccoglieranno 4 o 5 punti, non di più?

Washington Capitals (8-5-4, punti 20)
Avevamo lasciato la squadra capitolina reduce da due vittorie consecutive, fatto inedito in questa stagione, contro Flyers e Sens. Dopo quindi questo mini exploit dei ragazzi allenati da coach Hanlon non potevamo che aspettarci un accomodamento psicologico, utile ma non necessario per tirare il fiato. All'RBC Center, contro gli Hurricanes, i Caps non hanno saputo trafiggere Ward e così hanno perso più o meno in modo ipotizzabile con un netto 5-0. Smarrita la dritta via? Neanche per sogno perché Washington è composta da ragazzi che giocano con una intensità  sopra le righe e contro i Rangers, reduci da una striscia più che positiva lontani dalla Grande Mela, hanno mostrato carattere e cuore.

Partita nervosetta, tante penalità  e finalmente prima rissa per un componente dei Capitals (Brashear contro Orr nel primo periodo): alla fine dei 60 minuti i padroni di casa hanno vinto per 3-1 capitalizzando la grande prestazione di Kolzig e i gol di Gordon, Ovechkin e Pettinger. La vittoria, frutto di un primo periodo iniziato col turbo, è pervenuta, come detto, anche grazie alle 41 parate di Kolzig. Olie the Goalie però è in un momento magico e a dispetto dell'età  non pare avere problemi a bloccare tutto quello che perviene dalle sue parti: contro i Panthers 4-1 e ancora 44 parate del tedesco. Ancora Pettinger, ancora Ovechkin ma soprattutto un doppio Zubrus hanno fatto sì che i Caps espugnassero Sunrise. Si chiude così una settimana che dà  4 punti a questa squadra sempre più amalgamata e sorprendente; tra tutte quelle della SouthEast Division colpisce il modo in cui i giocatori festeggiano dopo i gol mettendo negli abbracci gioia e pathos inusuali.

Di certo però questa è stata la settimana del numero 37, ossia Olaf Kolzig, che non è riuscito a fare il suo 34esimo shutout in carriera per colpa di Nylander prima e di Horton poi; le sue parate sono state però 85 su 87 tiri (97,7%) e ha fatto capire a Hanlon che la parentesi Johnson è stata, appunto, soltanto passeggera. In attacco stanno arrivando i gol di Pettinger, anche se ancora imprescindibile è l'apporto di Ovechkin (12 gol e 9 assist in 17 partite) e di capitan Clark, giocatore col plus/minus più alto (+8); tuttavia rimane carente il powerplay che deve darsi una mossa (1 su 15 negli ultimi 7 giorni). Margini di miglioramento dunque ci sono: se la squadra mantiene lo stesso ardore e non si culla sugli allori, i playoff non saranno una chimera.

Tampa Bay Lightning (9-7-1, punti 19)
I Bolts hanno ormai ritrovato la bussola: la scorsa settimana li avevamo lasciati con risultati importanti e 5 punti nelle ultime 3 partite disputate. Dopo questi sette giorni la squadra di coach Tortorella ha trovato altri 4 preziosi punti in appena 2 gare frutto di un paio di brillanti vittorie. Alla Mellon Arena i protagonisti sono stati quelli meno attesi alla vigilia: per i Pens il protagonista assoluto è stato Ekman, autore della prima tripletta in carriera realizzata tra l'altro in appena 4 minuti e 10 secondi (record per la franchigia), ma gli ospiti non stati a guardare e hanno trovato la vittoria all'overtime grazie al gol di LeCavalier, dopo che nei 60 minuti avevano segnato Afanasenkov, Richards e Perrin.

Il secondo match poi è stato a dir poco perfetto: innanzitutto si trattava di trovare la vittoria casalinga dopo un soddisfacente road trip (7 punti in 4 gare), in seconda istanza bisognava fermare i rivali di Division Thrashers. Dopo 3 periodi di buona intensità  alla fine la squadra della Florida l'ha spuntata con un 5-3 meritato: in gol s'è rivisto Craig, tornato da un infortunio, ha segnato un difensore e cioè Boyle (dopo la doppietta una settimana prima di Kuba, unico altro difensore ad andare in gol per questo team) e in più Richards, LeCavalier e Alexeev non hanno voluto mancare all'appuntamento del gol. A secco St.Louis che ha sì sbagliato un penalty shot ma che ha anche fatto due assist.

Per LeCavalier e St.Louis la striscia di partite consecutive a punti ora è salita a 11: 8 gol e 10 assist per il lungo numero 4, 10 gol e altrettanti assist per il piccoletto del Quebec. Il powerplay, nota dolente di questa franchigia insieme al penalty killing, ha avuto più di un sussulto facendo registrare nelle due partite disputate un 25% di riuscita (e ora è al 17,6%, percentuale più che buona), mentre tra i pali Holmqvist continua a macinare vittorie relegando Denis alla panchina. In più mi piace sottolineare come stiano tornando sulle prime pagine due giocatori che la NHL pareva aver dimenticato e cioè Alexeev che ha anche il plus/minus maggiore (+8) e Perrin, nato a Laval come Martin St.Louis e suo amico intimo fin da bimbo. La settimana che verrà  vedrà  impegnati i Lightning per ben 4 volte, idem la settimana successiva: tour de force dunque per Tampa Bay che ora come non mai deve dimostrare che quanto di buono fatto nelle ultime gare non è casuale. Ce la farà ?

Florida Panthers (6-9-4, punti 16)
Ehi, Panthers, cosa vi succede? Nell'ultimo articolo avevamo visto i Cats vittoriosi sui Maple Leafs e ora ce li ritroviamo con 4 sconfitte consecutive sul groppone e una serie di numeri negativi che di sicuro non faranno sorridere coach Martin. Contro i Rangers il primo dispiacere, surrogato da un punto comunque conquistato: quasi 40 tiri contro Lundqvist ma fatali risultano gli shootout dove sbagliano Jokinen, Horton e Nieuwendyk e così i newyorkesi sbancano Sunrise con un sudatissimo 4-3. Due giorni dopo all'HSBC Arena di Buffalo il copione più o meno si ripete con Florida capace di rimanere in partita e di impegnare sufficientemente Biron con la sconfitta che arriva solo all'overtime: sotto di 4 gol a 2, Nieuwendyk e Montador, a segno per la prima volta quest'anno, forzano il match fino al tempo supplementare che si chiude dopo appena 19 secondi per il gol di Vanek.

Tuttavia il peggio arriva nelle ultime due gare settimanali. Weiss e Gratton sono abili a battere Brodeur ma non basta perché i Devils vincono 4-2 passeggiando sul penalty killing degli avversari (3 powerplay gol subiti in 7 occasioni). E contro i Capitals, rivale intradivisionale contro cui l'anno scorso la tradizione è stata favorevolissima, la frittata appare completa benché alla fine i complimenti sono andati tutti a Kolzig autore di 44 parate (a dir la verità  non tutti i tiri sono stati irresistibili): 4-1 per le aquile di Washington col gol della bandiera realizzato da Nathan Horton, in powerplay.

A ben vedere con un pizzico di fortuna in più questo scorcio di partite poteva dare fiducia alla squadra di Miami; all'opposto però per una serie di contingenze la squadra si ritrova ad essere il fanalino di coda della SouthEast Division. Ciò che più salta all'occhio è l'assenza di un vero leader in quanto a gol, o a punti: il marcatore più prolifico è Jokinen (insieme a Horton) che segna solo in casa e che ha fatto appena 6 gol. Ricordiamo ancora che manca sempre Bertuzzi, giocatore che aveva iniziato bene la stagione ma fermo ai box per problemi alla schiena. Sempre eccellente il powerplay, scadentuccio il penalty killing così come la difesa che subisce abbastanza con due portieri sempre sulle spine, senza un titolare vero (2 partite a testa in questa settimana per Auld e Belfour). Insomma, quattro gare e appena 2 punti sono un magro bottino per una squadra costruita con ambizioni maggiori, ambizioni che, per carità , sono ancora vive e gli obiettivi a portata di mano. Certo, ma bisognerà  cambiare urgentemente rotta.

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