Inspiegabile il contratto dato dagli Islander a Di Pietro
Lo so, la storia dell'allucinante contratto sottoscritto da Rick Di Pietro, portiere dei New York Islanders, è trita e ritrita, ma poteva una rubrica come "Bar Sport" esimersi dal rinfocolare la discussione, cogliendo il gentile assist offerto a suo tempo da Wayne Wang e Garth Snow, rispettivamente proprietario e General Manager della franchigia di Long Island? Certo che no!
Per chi si fosse perso l'imperdibile, stiamo naturalmente parlando di quanto accaduto il 12 settembre scorso, quando Rick Di Pietro, firmando un pezzo di carta, si è legato per i prossimi 15 anni (non è un errore di battitura, sono proprio quindici anni!) alla sua attuale squadra, i New York Islanders. Il tutto, per la discreta sommetta di 67,5 milioni di dollari, ripartiti ovviamente per tutta la durata del contratto.
E pensare che, in qualche modo, gli Islanders sono recidivi. Nel 2001, infatti, l'allora GM Mike Milbury aveva bloccato Alexei Yashin, appena acquisito da Ottawa dopo uno scambio con Zdeno Chara e con una scelta al draft che sarebbe poi diventata Jason Spezza (e già qui ci sarebbe materiale per un paio di rubriche), con un contratto di 10 anni per la folle cifra di 87,5 milioni di dollari.
Yashin, atleta dalle potenzialità stratosferiche ma il più delle volte irritante per la leziosità del suo gioco, è giunto proprio quest'anno alla metà del suo "mandato". Come dire che gli Islanders lo dovranno "sopportare" per altri cinque campionati, quando avrà 38 anni e, verosimilmente, concluderà la carriera. Più volte, alla vigilia degli ultimi campionati, la dirigenza aveva cercato di imbastire uno scambio di giocatori inserendo anche lo zar Alexei, ma nessuna squadra aveva mai abboccato, tutte spaventate dagli zeri del contratto e frenate dalle statistiche del giocatore, buone ma mai all'altezza delle aspettative.
E ora Rick Di Pietro. Si dice che errare è umano, ma perseverare è diabolico. 67,5 milioni di dollari, tanto per cominciare, sono circa una volta e mezza il tetto salariale introdotto prima della scorsa stagione. Questo significa che, per i prossimi 15 anni, 4,5 milioni all'anno sono bloccati.
Di Pietro gioca male e passa buona parte della stagione in panchina? Si infortuna ed è costretto a una pausa forzata per settimane? Non importa, quel gruzzoletto è intoccabile e non può essere impiegato per reperire un sostituto. Gruzzoletto che diventa gruzzolone se aggiungiamo gli 8,75 milioni di dollari annui percepiti per le prossime cinque stagioni da Yashin. Il calcolo è presto fatto: con 13,25 milioni bloccati per due giocatori, fino al 2011 Garth Snow si trova a comporre tutto il resto della rosa con meno di 30 milioni. Auguri.
Il discorso, però, non si limita al contesto finanziario, ma sfocia anche nel ben più importante campo tecnico-anagrafico. Rick Di Pietro, che non è (ancora) tra i migliori portieri NHL, ha 25 anni, essendo nato il 19 settembre 1981. Alla scadenza del suo contratto, nel 2021, avrà quindi 40 anni.
Limitando la nostra analisi a tre dei portieri che hanno segnato l'ultimo decennio e che hanno compiuto 40 anni l'anno scorso (classe 1965), scopriamo che Sua Maestà Patrick Roy si è ritirato nel 2003 a 38 anni e che Ed Belfour ha registrato l'annata forse più negativa della sua carriera, mentre quest'anno, con 41 primavere, è perlopiù riserva di Alex Auld al sole della Florida. L'unico ancora in auge è Dominik Hasek ma, da cinque o sei anni a questa parte, ogni parata corrisponde a uno scricchiolio del suo fragile apparato muscolare.
Per quale arcano motivo, quindi, il buon Rick Di Pietro, lontano anni luce dal valore dei tre mostri sacri citati, dovrebbe saltare da un palo all'altro come una gazzella quando i figli di Lidstrà¶m, Leetch e Pronger lo bombarderanno dalla linea blu?
Interrogati al riguardo, Wang e Snow hanno affermato che la mossa è assolutamente giustificata dal fatto che, ogni estate, i tifosi degli Islanders erano terrorizzati all'idea di perdere il loro beniamino con l'approssimarsi della scadenza del contratto. Ora invece possono dormire sonni tranquilli: lo ammireranno fino alla pensione.
A proposito: le prime vittorie stagionali dei New York Islanders sono giunte con la riserva Mike Dunham tra i pali, autoinvitatosi al training camp della squadra allenata da Ted Nolan. Presto, preparate un contratto!