Kariya sfonda il muro degli 800 punti in carriera.
Dopo una fase di assestamento durata un paio di settimane, Nashville ha ormai ingranato la marcia giusta, rafforzando la propria leadership in classifica. Dietro resistono solo i Red Wings, mentre Chicago continua la sua inarrestabile caduta libera.
I Predators cominciano la settimana vincendo in trasferta contro i Canucks per 3-2 in un match deciso da un goal di Steve Sullivan nel terzo periodo. Ventiquattro ore dopo Nashville è di nuovo sul ghiaccio, questa volta a Edmonton contro i vicecampioni NHL. La netta vittoria (5-3) interrompe a sei successi la striscia vincente degli Oilers tra le mura amiche.
Sugli scudi Chris Mason, in gabbia al posto di Vokoun, e Paul Kariya, autore di tre assist e uomo del giorno grazie al superamento degli 800 punti in carriera. La lunga serie di partite in trasferta non sembra condizionare il rendimento di Nashville, che vince anche a Minneapolis contro i Wild (4-3).
La rete di Shea Weber nel terzo periodo consente ai Predators di imporsi in una gara sempre in bilico e di infilare il settimo successo consecutivo lontano dall'Entertainment Center, nuovo record di franchigia (nove vittorie negli ultimi dieci incontri). Sembrano passati secoli dalla partita del 7 ottobre, quando Vokoun concesse ben sei reti ai Wild, annaspando tra le critiche e lo sbigottimento dei fan.
I Detroit Red Wings, dopo settimane di alti e bassi, sembrano aver raggiunto la necessaria continuità per contendere ai Predators il primo posto nella Central. L'esordio settimanale arriva in casa contro i Flames (3-2), subito messi in difficoltà da un uno-due in 79 secondi ad opera di Franzen e Holmstrom.
Il giorno successivo Detroit va a far visita ai disastrati e decimati Blackhawks, infilando un successo di misura per 2-1 grazie alle reti di Zetterberg e Lang all'inizio del terzo periodo. Di ritorno alla Joe Louis Arena, i Red Wings concludono in bellezza la settimana, piegando in un altro scontro divisionale i Columbus Blue Jackets (4-1). Hasek e compagni domano facilmente la compagine dell'Ohio, rimessa in gioco solo da un powerplay goal di Ron Hainsey dopo sei minuti dall'inizio del secondo periodo.
Il divario tra le prime due della classe e le altre squadre della Central comincia a farsi netto. In terza posizione, a distanza di sicurezza, staziona St. Louis, che conclude la settimana con un bilancio negativo di tre sconfitte e una sola vittoria. Si comincia col match casalingo contro Anaheim, una vera maratona persa 6-5 solo agli shootout. La squadra perde netto a Dallas (4-1), dopo essere stata in partita fino al terzo periodo.
I goal di Jokinen e del redivivo Lindros chiudono un match che, risultato a parte, non ha mostrato un enorme divario tra le due compagini. Passa un solo giorno e i Blues si rifanno, vincendo in casa contro i Colorado Avalanche (4-1). Miglior partita della stagione per il goalie Manny Legace (44 parate per lui), elogiato al termine del match da un entusiasta coach Kitchen.
La cronica mancanza di continuità dei Blues torna a far capolino nel match contro Calgary, perso 3-2 nonostante un netto dominio nelle statistiche principali (30 tiri a 23 per i Blues). St. Louis paga soprattutto la partenza ad handicap, con i Flames avanti 2-0 dopo 11 minuti.
Senza Havlat e Khabibulin i Chicago Blackhawks chiudono un'altra week da dimenticare, cominciata con l'ennesimo cappotto (0-3), questa volta al Wachovia Center contro i Philadelphia Flyers. Chicago si sposta a New York, ma le cose non cambiano. Di fronte a soli 8739 spettatori (record negativo stagionale) gli Islanders si impongono agevolmente 5-2, nonostante un predominio nei tiri da parte dei Blackhawks nel primo periodo.
La maggior precisione dei newyorkesi esce alla distanza e Chicago si può consolare solo coi goal di Cullimore e Arkhipov, che interrompono una terribile serie di tre shutout consecutivi. La franchigia dell'Illinois incassa la settima sconfitta di fila perdendo 2-1 contro i Red Wings allo United Center. Blackhawks avanti fino al terzo periodo grazie al goal in apertura di Rene Bourque, ma alla fine superati da Zetterberg e Lang.
La pausa di sette giorni prima del prossimo match servirà per fare mente locale su un tracollo solo parzialmente attribuibile alle assenze importanti.
Due sconfitte e una sola vittoria per i Columbus Blue Jackets, ancora in cerca di una propria identità dopo un inizio di stagione che aveva fatto ben sperare. Power play non sfruttati e un Nash a secco di goal da ben nove match (il più lungo digiuno della sua carriera) sono al momento i fattori che influenzano maggiormente il rendimento del team.
La settimana comincia con la sconfitta interna contro Colorado (3-5). Con gli Avalanche sempre avanti, l'unica nota positiva per i Jackets arriva dal primo goal stagionale di Sergei Fedorov. Grazie agli shootout Columbus riesce a piegare nel secondo match settimanale i Calgary Flames (5-4 SO), ma è poi costretta a inchinarsi ancora una volta al cospetto dei Red Wings (1-4).