Eric Staal è in gran forma per gli Hurricanes
Finisce il primo mese di NHL e si possono tracciare i primi bilanci per quanto riguarda la SouthEast Division. Quanti di voi avrebbero scommesso su un duo di testa come Thrashers e Capitals? E sulla zoppia degli Hurricanes e dei Lightning? Vediamo, in ogni modo, com'è andata negli ultimi 7 giorni!
Atlanta Thrashers (8-2-3, punti 19)
La partenza sopra le righe di Atlanta non è una rendita su cui poter fare affidamento a prescindere e i sette giorni appena passati lo confermano ampiamente: niente di allarmante ma una piccola involuzione c'è stata ed allora è bene analizzarne i motivi. Innanzitutto c'è da sottolineare che i vecchi fantasmi, quando ritornano, sono implacabili: non tanto contro Carolina, un match che i Thrashers hanno perso all'overtime grazie al game winning gol di Babchuk, una partita che un po' fa l'eco all'altra gara persa contro i Canes il 13 ottobre; piuttosto è sintomatico come sia continuata imperterrita la serie nera contro i Maple Leafs che col 4-2 (frutto di un superbo powerplay) rifilato ai leader della SouthEast Division portano a quota 8 le vittorie consecutive contro i georgiani.
Tra queste due sconfitte, altre due partite lunghe e al cardiopalmo: sconfitta contro i "rinnovati" (almeno in panchina) Flyers agli shootout (decisivi gli errori di Hossa e Kovalchuk), vittoria importante e bella contro i Sabres che dopo 10 vittorie di fila vedono arrestare la propria corsa all'HSBC Arena, in un match che ha regalato 8 gol (4-4), 72 tiri (36-36) per poi decretare il vincitore agli shootout, vinti dagli ospiti per opera del gol decisivo di Kozlov. Facendo due calcoli, quindi, 4 punti in 4 partite per la squadra di coach Hartley, non un bottino magro ma neanche eccelso; di certo a Hossa e soci va il merito di aver fermato dei Sabres che parevano inarrestabili.
Indagando però più a fondo i numeri settimanali, saltano all'occhio alcune piccole lacune: Hossa in 4 gare ha fatto appena 2 assist e ha sbagliato pure uno degli shootout contro i Flyers, il powerplay è stato a dir poco disastroso (1 su 17!), il penalty killing non se l'è cavata meglio (6 gol subiti in 20 situazioni di inferiorità ), Lehtonen ha subito 13 gol su 96 tiri subiti (86,5%) ed era in campo anche negli shootout (persi) contro Philly dopo che tutto il match l'aveva disputato Hedberg; infine ormai è certo che Niko Kapanen è un lontano parente di quello visto a Dallas l'anno passato (1 gol e 0 assist in 13 partite e un emblematico -4). Di sicuro fa piacere che Kovalchuk sia tornato a livelli molto alti, in 4 gare ha siglato 4 bei gol (uno ogni match) e un assist, ma ciò non basta: le partite contro Canes e Caps prima, quindi contro Isles e Bruins dopo, saggeranno le qualità psico-fisiche di questa squadra. Fra sette giorni perciò ne sapremo di più.
Washington Capitals (3-3-4, punti 12)
Settimana importante per la squadra del District che, impegnata in un importante road trip contro le "sconosciute" formazioni della NorthWest, ha dimostrato che quanto di buono fatto in avvio di stagione non è stato casuale. Le partite disputate dai Caps erano piccoli eventi perché per la prima volta giocatori come Ovechkin sbarcavano nell'ovest Canadese (ma anche a Denver), ma anche perché, ad esempio, uno di portieri più forti al mondo come Kiprusoff non aveva mai incrociato Washington in precedenza. Armati di buon volontà dunque Hanlon ha portato i suoi ragazzi dapprima in Colorado e subito si è capito di che pasta fossero fatti i capitolini: 5-3 al Pepsi Center nel giorno della festa di Sakic, col russo Ovechkin autore di un gol, di un penalty shot fallito e di un plexiglass in frantumi e con Kolzig autore di ben 45 parate!
Spostatisi poi in Canada i Capitals hanno capito che giocare su quei caldi rink non era certo una passeggiata: contro i Canucks hanno subito nel primo e terzo periodo (31 tiri a 3 per i padroni di casa!) ma con due gol nel terzo centrale (Zubrus e Ovechkin) sono riusciti a portare il match fino agli shootout, poi persi. Contro Edmonton e con Johnson in porta si è erto a protagonista invece l'altro goalie, Roloson, autore di uno shutout con gli ospiti che hanno tirato visibilmente il fiato, per poi espugnare il Pengrowth Saddledome di Calgary con un 4-2 firmato Zednik e Zubrus, due della vecchia guardia (benché per il primo c'è stata una importante parentesi a Montreal), autori di una doppietta a testa.
Perciò alla fine si contano 5 punti in 4 partite e, annoverando anche la sconfitta agli shootout di qualche giorno addietro contro i Wild a St.Paul, il bottino finale per Washington contro le squadre della NorthWest Division è stato di 6 punti. Niente male per una franchigia giovane e a cui non viene mai dato tanto credito nella quale, però, Semin e Ovechkin stanno girando alla grande (rispettivamente in seconda e prima linea) e con 12 punti guidano le stats del team; anche capitan Clark e Zubrus non stanno disattendendo le aspettative e col solito Kolzig sugli scudi (91,5% di salvataggio) e Pothier leader della blue line la minestra pare esser ben condita. Gli special teams poi paiono risollevatisi e l'attacco non sembra soffrire di astinenza: perché non pensare dunque anche a un prosieguo ancor più scoppiettante? Di certo il primo mese soddisfa patron Leonsis!
Carolina Hurricanes (5-5-2, punti 12)
Gli Hurricanes ogni tanto staccano la spina e non potendo più contare sul Ward degli scorsi playoff (nelle tre partite settimanali ha subito 12 gol su 80 tiri con un deludente 85% di salvataggio), allora la luce se ne va forse troppo spesso. Nonostante ciò la squadra è viva e vegeta e riesce a trovare la vittoria contro i caldi Thrashers all'overtime, un gol di un difensore che non passa tantissimo tempo sul ghiaccio ossia Babchuk. Il carattere quindi, come detto, c'è eccome. Però poi capita che si vada sul rink dei Lightning e non ci si capisce niente: Carolina in Florida ha subito 4 gol in 37 minuti e alla fine ha ceduto per 5-1 in una partita non malvagia, ma sicuramente deludente.
Alla fine il mille volte citato carattere torna a farsi vivo e nel re-match contro Tampa Bay le stelle offensive degli Hurricanes si sbizzarriscano, vincendo la partita per 6-4 con le doppiette di Staal e Walker e con gli assist, ben 3, di Rod Brind'Amour. La squadra è a mio avviso in un discreto stato di forma ma gli accomodamenti psicologici risultano troppo frequenti: in altre parole il gruppo non ha il carattere di squadre come Atlanta e Washington e tra due partite intense e a tratti brillanti, si piazza la sconfitta bruciante. Coach Laviolette ha da lavorare soprattutto su questo perché, per il resto, i freschi vincitori della Stanley Cup sembrano avere le carte in regola per ripetere una stagione quantomeno di vertice.
In questa settimana il protagonista assoluto del team è stato Staal, autore di 4 gol in 3 partite (tra cui 2 powerplay gol e uno shorthanded gol) conditi da 2 assist; numeri che proiettano il numero 12 canadese in testa alle statistiche individuali di questa franchigia. Insieme a lui Brind'Amour, anche per lui 14 punti frutto soprattutto di una caterva di assist, e poi un certo Scott Walker; il 33enne ex Canucks e Predators, non sarà certo un giovanotto ma è un giocatore d'esperienza che riesce a far la differenza quanto meno te l'aspetti (d'altra parte Weight e Recchi, i vecchietti arrivati in prestito ai Canes prima della trade deadline, sono stati a loro modo determinanti per la vittoria della Stanley Cup). I due goalies però, checché se ne dica, stanno girando a vuoto e questo alla lunga potrà risultare essere l'ago della bilancia: il Ward di 5 mesi fa darebbe più stabilità a questa squadra pazzerella.
Florida Panthers (5-7-2, punti 12)
Questa è la squadra che ha giocato di più in tutta la Division, ben 14 partite già , e anche in questa settimana non s'è risparmiata scendendo sul ghiaccio per 4 volte. L'avvio è stato dei migliori con una prestigiosa vittoria al Madison Square Garden contro dei Rangers in leggera flessione; protagonista Stumpel autore di una buona doppietta. Nonostante questo però, il match successivo è servito a Brodeur per registrare l'ennesimo shutout in carriera con i Devils che hanno regolato i Cats con un 2-0 senza appello. Il road trip nell'area newyorkese s'è poi concluso con una sconfitta agli shotout contro gli Islanders, squadra che dopo un avvio difettoso sta venendo fuori abbastanza bene: dopo il 3-3 dei primi 65 minuti, ai tiri finali ci sono voluti 10 rounds per decretare i vincitori che sono stati i padroni di casa dopo l'errore decisivo di Jokinen.
Tornati sul ghiaccio di casa, all'inizio del mese il vero fortino per Florida, la squadra s'è poi inchinata agli Sharks, capaci di conquistare 4 punti su 4 nella penisola dopo la vittoria anche contro i Lightning. La partita è stata molto combattuta e il pubblico di Sunrise s'era pure illuso dopo il vantaggio firmato Jokinen (un giocatore che quest'anno ha realizzato quasi tutti i suoi punti sul rink amico), assistito da Peltonen, l'ala che dopo l'esordio in NHL anni fa è tornato a fare punti dopo 5 anni di campionato finlandese; tuttavia gli squali californiani sono tornati imponentemente e hanno ribaltato il risultato con Thornton e Ehroff, andato a segno sullo scadere, in powerplay per l'ingenua penalità fischiata a Gelinas. Alla fine quindi la squadra di coach Martin ha conquistato appena 3 punti, sicuramente non quelli auspicati prima di affrontare queste 4 gare.
Le assenze di Bertuzzi e Nieuwendyk, entrambi alle prese con problemi alla schiena, sicuramente stanno influendo non poco sulla produzione offensiva del team; tuttavia ci si deve interrogare se la rosa che ha disposizione Martin non sia deficitaria in qualche tassello: Jokinen e Stumpel stanno facendo abbastanza bene ma sono due centri e in fin dei conti sono i leader della squadra per quanto riguarda i gol avendone però messi a segno solo 5; i vari Roberts, Olesz, Kolnik, Gelinas e ultimamente anche Weiss, invece, non compaiono più di tanto sui tabellini. Certo, le cose positive continuano ad esserci: a mio avviso Auld e Belfour sono due ottimi goalies e il powerplay, benché deludente in settimana (1 su 10), risulta ancora il secondo miglior della lega. Perciò ora Florida affronterà i Maple Leafs in casa e poi si godrà l'assenza del ghiaccio per 5 giorni (nella settimana che viene quindi solo una partita per loro); ricaricando le pile (e recuperando magari gli infortunati) la squadra potrà tornare a girare per il meglio.
Tampa Bay Lightning (5-6-0, punti 10)
Siccome ormai il campionato dei Bolts appare simile a una corsa sulle montagne russe, allora mi riguardo dal criticare l'operato di coach Tortorella e le prestazioni dei suoi giocatori. Questa è una squadra molto umorale, impregnata di individualismi e con cali di concentrazione preoccupanti, ma pare assodato, dopo un mese di NHL, che così come la squadra può subire 2 sconfitte di fila, così poi può infilare 3 vittorie consecutive. Su 11 partite i campioni del 2004 ne hanno perso ben 6 e tutte nei 60 minuti: questo, a mio avviso, la dice lunga su quanto scellerata sia la condotta del team. Sì, perché, poi in un altro match St.Louis rifila una tripletta a Ward in poco più di 6 minuti e porta il suo team a una facile vittoria. Mi riservo quindi un giudizio esaustivo più avanti con i giorni e le partite.
Le tre gare disputate da Tampa sono state molto belle e ricche di emozioni ma, in termini di punti, avare per la classifica. Appena 2 i punti conquistati, guadagnati proprio al St.Pete Times Forum contro gli Hurricanes: come detto prima St.Louis e il suo hat-trick sono stati fondamentali per scardinare, nel secondo periodo, la difesa di Carolina; alla fine i Lightning hanno vinto con un 5-1 bello e apparentemente facile. I Canes però non se ne tengono una e nella rivincita, due giorni dopo, hanno rifilato un 6-4 ai rivali di Division (per gli ospiti gol di Prospal, Fedotenko, LeCavalier e St.Louis, i soliti insomma). Infine San José ha regalato l'ultimo dispiacere, a livello cronologico, ai Bolts andando a vincere 4-2 in Florida (di positivo il quinto gol di St.Louis, giocatore che pare essersi ritrovato).
Dunque questi Lightning sono reduci da due sconfitte di fila e la classifica della Division li vede ultimi, benché insieme ai Caps hanno meno partite delle altre. Nelle statistiche individuali la settimana è stata comunque importante per LeCavalier, ora in testa nel team con 11 punti, e per St.Louis, come detto autore di 5 marcature; pur tuttavia preoccupa ancora l'abulia di Richards (1 solo gol in 11 partite!), la non perfetta forma di Prospal, le insicurezze di Denis e il fatto che Craig sia così importante in una squadra teoricamente con una rosa completa (la sua assenza si sta facendo sentire tanto). A livello invece di squadra, nelle statistiche il team viaggia sulla sufficienza ma gli special teams fanno ancora parlare di loro: il powerplay sta migliorando notevolmente (5 su 18 nelle tre partite settimanali), il penalty killing è il peggiore della lega con un misero 74%. Insomma, la squadra va a corrente alternata: quando si stabilizzerà sugli standard che le competono?