SouthEast Division: Report #3

Irreale Marian Hossa, per lui una percentuale realizzativa del 35.7%!

La NHL sta regalando protagoniste più o meno attese: tra queste i Thrashers che con la partenza a razzo stanno facendo parlare addetti ai lavori e non solo. La squadra della Georgia ha messo a referto tre vittorie su tre partite disputate candidandosi così a dominare la SouthEast Division; dietro di lei un quartetto di squadre dal rendimento altalenante tra cui gli inesperti Caps, i demotivati Hurricanes, gli incostanti Panthers e i redivivi Lightning.

Atlanta Thrashers (7-1-1, punti 15)
Quando tutto gira per il verso giusto anche le partite più difficili si raddrizzano come per magia e le situazioni in cui la squadra faticherebbe di più diventano punti di forza: è il caso dei Thrashers che nelle tre partite giocate in settimana hanno dimostrato che quanto di buono fatto fino ad ora non è stato un fuoco di paglia ma che, anzi, è stato addirittura migliorato con numeri che iniziano a farsi interessanti. Contro Washington il 2-3 parziale a una manciata di secondi dal termine pareva condannare i georgiani ma poi Hossa ha pescato il gol del pareggio a 13 secondi dalla sirena e agli shootout il grande Lehtonen ha fatto il resto.

Nel back-to-back contro Florida poi il potenziale esplosivo della squadra è venuto definitivamente fuori e con le due vittorie contro i Cats la squadra di coach Hartley s'è assicurata un record per la relativamente giovane franchigia: mai Atlanta era partita così bene nella sua storia e i 15 punti su 18 disponibili sono il naturale raccolto del buon seminato svolto sul finire della scorsa stagione. Contro Florida prima un 4-2 casalingo con doppietta di Hossa, quindi vittoria a Sunrise con un super Kovalchuk (tripletta per lui) e un powerplay, nelle precedenti due partite anello debole del team, a dir poco strabiliante grazie ai 5 gol segnati in superiorità  numerica su 7 occasioni avute (altro record per il team).

Sei punti dunque in tre partite con giocatori che sono caldi e sempre più eccitati: il già  nominato Marian Hossa è in cima alle statistiche dell'intera lega in quanto a gol (10) e punti (15), con una pazzesca percentuale di realizzazione (30,3%), Kozlov, Kovalchuk e Mellanby sfoderano assist e gol pesanti a iosa, Lehtonen ha giocato tutti gli incontri e con 7 vittorie e 2 shutout è tra i primi nelle speciali classifiche, il powerplay va a gonfie vele (24,5%), stesso dicasi per il penalty killing (91,1%); tanti i gol fatti, dietro solo alla iper-prolifica Buffalo, pochi quelli subiti. Insomma, per il momento i Thrashers sembrano una macchina perfetta e, con i giocatori che si ritrovano, mantenere questi standard non appare poi così difficile.

Florida Panthers (4-5-1, punti 9)
Seconda piazza nella Division ma ben 10 partite già  giocate di cui 4 in 6 giorni, questi Cats paiono in flessione e dopo l'avvio più che soddisfacente ora sembrano essersi rilassati. Possibile che questo calo sia dovuto all'esclusione forzata di Bertuzzi, fuori per problemi alla schiena? I fatti dicono di sì. A dire il vero, comunque, la settimana della franchigia della Florida era iniziata con l'ex Canucks sul rink e nonostante questo il primo periodo spumeggiante dei Caps aveva tramortito ogni velleità  di vittoria del team sul ghiaccio capitolino: 5-2 finale, con cinque gol subiti nel primo periodo e tutti in even strenght (mentre i 2 gol della bandiera sono arrivati entrambi in powerplay)!

Contro la più grave ammalata della lega, ossia Philadelphia, tuttavia i Panthers hanno confermato la legge del BankAtlantic Center piegando i Flyers con un sudato 3-2, frutto dei gol di Stumpel, Kolnik e Jokinen. Ma nella doppia sfida contro Atlanta tutti i nodi sono venuti al pettine e la doppia sconfitta non solo non ha regalato a coach Martin neanche un misero punto, ma ha mostrato alcuni limiti fino ad allora in qualche modo mascherati. Un gol in 12 powerplay, prima sconfitta a Sunrise, 10 gol subiti (tra cui 6 in penalty killing!) e tutti i top-scorer a secco in due sfide che dovranno essere al più presto dimenticate da Jokinen e soci.

Il giocatore che più sta impressionando se non altro per la costanza con la quale ha cominciato la stagione è Mike Van Ryn, canadese difensore che dopo due anni più che positivi quest'anno cerca la definitiva consacrazione: per il nativo dell'Ontario già  9 punti in 10 gare (frutto principalmente di 8 assist) e soprattutto un +1 nel plus/minus, un'eccezione in una squadra in cui campeggiano i segni meno; non può poi non citarsi il finlandese Jokinen, leader del team in quanto a punti con 11 (4+7). Negativi invece i due goalie in quanto né Auld né Belfour hanno una percentuale di salvataggio uguale o superiore al 90% (solo i Coyotes hanno subito più gol dei Cats anche se le tre squadre con la difesa più bucata sono quelle che hanno giocato di più); dopo questa settimana senz'altro negativa rimane solido solo il powerplay (sebbene fallimentare contro Atlanta): cambiare rotta sarà  l'obiettivo dei prossimi giorni.

Tampa Bay Lightning (4-4-0, punti 8)
Soltanto due partite disputate dai Bolts ma comunque, in 120 minuti, coach Tortorella ha potuto trarre conclusioni positive e tirare un sospirone di sollievo. Dopo l'avvio più che zoppicante, la franchigia della Florida ha infilato una doppia vittoria che dà  aria alla classifica e fiducia nei propri mezzi ai giocatori. Unica tegola è stato l'infortunio di Ryan Craig in uno scontro con Knuble nella prima partite delle due, quella contro i Flyers: per il realizzatore principe della squadra si prospetta almeno un mese di stop e questo potrà  pesare.

Come detto i Lightning hanno trovato 4 punti. I primi due sono arrivati contro Philadelphia, la squadra più in crisi della NHL, ora anche orfana di un infortunato Forsberg che proprio contro Tampa Bay s'è fatto male, in modo non grave, al polso; la partita è stata molto bella in cui i tifosi del St.Pete Times Forum hanno potuto esultare sia per gli interventi prodigiosi di Denis (1 gol subito in ben 35 tiri) sia per l'ottima verve dei giocatori chiave: gol di Craig, Fedotenko, Prospal e Alexeev, ma anche due assist di Richards, due di Lecavalier e uno di St.Louis. Succosa poi la vittoria di sabato sera contro i Caps a Washington dove, orfani del succitato Craig, proprio il trio pluripagato (un gol a testa) e il sorprendente Nikita Alexeev sono stati gli artefici del 6-4 finale.

Sembra proprio che la squadra stia reagendo alla pioggia di critiche subite nelle prime due settimane e con i giocatori che Tampa si ritrova la via per poter rialzare la testa effettivamente non pareva impossibile. L'obiettivo ora per coach Tortorella, dopo aver ritrovato un Denis ispirato e il duo St.Louis-Richards di nuovo col sorriso, è affinare l'intesa degli special teams perché il powerplay rimane deficitario e il penalty killing è altrettanto disastroso (9 ppg subiti su 38 opportunità  concesse agli avversari). Tuttavia le cose buone c'erano e ci sono: dalle carenze degli special teams si desume che il plus/minus della squadra è alto (non segnando in superiorità  e subendo molto in inferiorità ) e in negativo vi sono solo Richards (-1) e Afanasenkov (-3); e poi Alexeev mantiene standard realizzativi importanti (4 gol e 3 assist). Occhio allora a questi Lightning!

Carolina Hurricanes (3-4-2, punti 8)
Dopo una prima settimana disastrosa e la seconda più che positiva, gli Hurricanes trovano nella terza una via di mezzo che, a causa di sfortuna e disattenzione, frutta un solo punto in due partite. Contro i Sabres, che pare non vogliano più concedere un solo punto ai Canes dopo la sconfitta negli scorsi playoff, non sono bastati 4 gol e più o meno è andata nello stesso modo contro gli Islanders, benché Brind'Amour e soci hanno comunque strappato un punto al Nassau Coliseum di New York. Non sono stati sufficienti i 7 gol perché in 54 tiri Ward e Grahame ne hanno subiti 9 (5 il primo e 4 il secondo), mettendo in luce così il fatto che la difesa, seppur ancora a ranghi ridotti, è fragile.

Le statistiche offensive della squadra di Releigh sono soddisfacenti, se non altro perché le soluzioni in attacco sono molte e contro i Sabres hanno segnato sia Walker, che Staal, che Belanger (oltre al rosso difensore Commodore), gol non sufficienti a prevenire il 5-4 finale di Buffalo. Stessa cosa contro gli Isles perché il protagonista s'è chiamato Justin Williams (doppietta), coadiuvato da uno splendido Brind'amour autore di un gol e due assist. Sillinger prima e Poti poi, in overtime, hanno però reso inutile l'ottima verve degli scorer di Carolina, ricacciando così il team lontano dagli standard ormai consegnati alla storia recente.

Senza isterismi si può dire che gli uragani sono una buona squadra. Nelle due partite settimanali hanno siglato due shorthanded gol, due powerplay gol (su 11 occasioni) e ben 3 giocatori hanno già  10 punti (Brind'Amour, Williams e Whitney). Tuttavia spulciando tra le varie statistiche il team non eccelle in nulla e, anzi, si può notare una emorragia forte nei gol subiti. I due goalie non offrono garanzie, la difesa non è sufficientemente solida e l'attacco per quanto variegato e con varie soluzioni non ha un leader (un bene o un limite?). Così coach Laviolette dovrà  sfruttare la mini pausa di 3 giorni per presentarsi con i suoi ragazzi abbastanza carico per i prossimi incontri: Atlanta e due volte Tampa Bay diranno se ci si può fidare o meno di questi Canes.

Washington Capitals (2-2-3, punti 7)
I Capitals sono una squadra giovane e si vede. Potenzialmente sono un ottimo team, con eccellenti individualità , ma nel momento in cui bisogna raccogliere i frutti del buon gioco espresso finiscono per peccare di inesperienza o, in modo più eclatante, di scarsa concentrazione. La settimana appena passata da questa franchigia esprime in maniera perfetta quando appena detto: la vittoria contro i Panthers, ad esempio, è sinonimo di ottimo hockey e il 5-2 finale con in gol un po' tutti (Semin, Clark, Bradley, Heward e Beech) vuol dire 2 punti contro una diretta concorrente e l'incubo Cats finalmente scacciato (l'anno scorso in otto partite i Caps riuscirono a strappare solo un punto contro la squadra di Miami). A parte il solito powerplay carente e Ovechkin a secco la prima partita conferma una squadra più che sufficiente (soprattutto nel primo terzo in cui sono stati realizzati tutti e 5 i gol).

Il presidente Leonsis predica dall'inizio che la ricetta per arrivare ai playoff è dividere la stagione in mini-campionati da 5 partite l'uno, in cui fare ogni volta almeno 6 punti. Dopo aver raggiunto l'obiettivo nelle prime 6 gare, nella settima sono venuti al pettine i soliti nodi: buon match contro la frizzante Atlanta, in vantaggio 3-2 al 59esimo (Ovechkin, Semin e Zubrus) e poi la capitolazione inattesa con Hossa che pareggia allo scadere e lo stesso slovacco e Kozlov che segnano negli shootout. L'ultimo match, poi, è stato a dir poco disastroso: contro Tampa Bay ha difettato la difesa con i Lightning sugli scudi soprattutto perché favoriti da errori incredibili della blueline capitolina; si salva solo il powerplay e il solito Semin, ancora a segno.

Così si chiudono 7 giorni iniziati benissimo e finiti con più di un pensiero negativo per coach Hanlon. La sconfitta contro Tampa Bay, per altro la prima in casa e la seconda stagionale nei 60 minuti, è stata desolante; c'è molto da lavorare per l'ex goalie NHL ma può consolarsi col proprio attacco perché Semin ha già  realizzato 8 gol (il primo giocatore della storia del club ad andare a segno per ben 8 volte in sole 7 partite), Ovechkin, insieme a Zubrus, Clark, Sutherby e Zednik, paiono armi che possono risultare letali in qualsiasi momento e il powerplay ha avuto un sussulto (nelle tre partite 23% di riuscita). Concentrazione e abnegazione sono dunque le parole d'ordine per Washington perché, altrimenti, nel road trip nel nord-ovest tutto diventa difficilissimo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi