Vancouver rinnoverà anche in questa stagione la rivalità con Colorado
Per ogni giornale, ogni sito Internet, ogni blog, i lettori, inutile dirlo, sono la linfa vitale, l'ossigeno che permette di respirare. Questa rubrica nasce proprio sulla base di questa semplice constatazione.
La classica "discussione da bar", il vivace scambio di opinioni che ravviva la giornata di chi ama lo sport, è una splendida abitudine tipicamente latina. Perché allora non trasferirla online?
Certo, vivisezionare le scelte di un allenatore o lanciare improperi contro le decisioni di un arbitro di fronte a un cappuccino con brioche è un'altra cosa, ma perché non "litigare" anche al computer?
Ecco dunque "Bar Sport", una rubrica che a scadenze regolari vi proporrà temi legati al mondo della NHL che, speriamo, vi invoglino ad affondare le dita sulla tastiera per dire la vostra e confrontarvi con gli altri utenti, come voi innamorati di questo fantastico sport. A voi la parola!
Le rivalità sono il succo della NHL, il motivo per il quale tifosi e giocatori di una determinata squadra scorrono velocemente il calendario appena pubblicato per scoprire quando affronteranno la compagine "odiata", contro la quale è assolutamente vietato perdere.
Gli scontri tra Vancouver Canucks e Colorado Avalanche appartengono ormai alla storia di questo sport e, a tratti, hanno assunto purtroppo connotati drammatici. Quando si affrontano Toronto Maple Leafs e Montréal Canadiens, oltre che per i due punti, si gioca per affermare la propria "supremazia linguistica". E che dire della "battaglia dell'Alberta", l'infuocato derby tra Edmonton Oilers e Calgary Flames?
Proprio l'interesse che ruota attorno a queste partite ha spinto la Lega a rivedere il calendario della stagione NHL, un programma che, fino al campionato precedente lo sciopero, vedeva una squadra affrontare cinque volte le avversarie della stessa Division e quattro volte le restanti dieci compagini della stessa Conference.
Dall'anno scorso, invece, ogni franchigia incontra ben otto volte le rivali divisionali, quattro volte le avversarie di Conference e una sola volta le componenti di due delle tre Division dell'altra sponda degli Stati Uniti. Una novità volta proprio a porre in maggiore risalto gli scontri intradivisionali, sulla scorta del ragionamento secondo il quale se due giocatori non si sopportano più dopo essersi affrontati cinque volte, figuriamoci dopo otto" Ma è una buona idea o è controproducente?
Tanto per iniziare, una partita giocata così spesso perde quella specificità , quell'unicità , che la rende un appuntamento da non perdere. Basti pensare all'attesa che avvolge i Giochi Olimpici o i Mondiali di calcio, disputati ogni 4 anni e, al contrario, all'indifferenza spesso generata dai Mondiali di hockey su ghiaccio, organizzati ogni anno e regolarmente snobbati dai migliori atleti del mondo. Pensando al calcio, lo sport più seguito alle nostre latitudini, sarebbe una buona soluzione un derby Milan-Inter ripetuto otto volte in una stagione?
Se il problema fosse solo questo, però, si potrebbe soprassedere. E invece no, la questione è molto più complicata. Il nuovo calendario, infatti, altera le classifiche, modifica i rapporti di forza. Come è possibile?
È semplicissimo, basta dare un'occhiata alla composizione delle varie Division. I Detroit Red Wings, nella loro Central Division, giocano otto volte contro Nashville Predators, Columbus Blue Jackets , Chicago Blackhawks e St. Louis Blues.
Se si escludono i predatori, si tratta delle squadre classificatesi rispettivamente al terz'ultimo, al penultimo e all'ultimo posto nella Western Conference lo scorso anno. Sulla carta un compito non proibitivo per le ali rosse che, quindi, hanno a portata di mano un bottino di 48 punti, ossia più della metà di quanti ne siano serviti nella stagione 2005-06 per qualificarsi ai Play Off (95).
La Northwest Division, invece, è impressionante in quanto a competitività delle squadre. I Minnesota Wild che hanno chiuso all'ultimo posto, hanno raccolto 84 punti, dieci in più dei Columbus citati poc'anzi, terzi della Central Division. Le 32 partite intradivisionali disputate dai Calgary Flames contro i Colorado Avalanche, i Vancouver Canucks, gli Edmonton Oilers e gli stessi Wild hanno dunque "più valore" di quelle giocate dai Red Wings.
Ogni squadra percorre quindi un cammino più o meno agevole a seconda della sua posizione geografica, non della sua effettiva forza sul ghiaccio.
Mi direte: nei Play Off i nodi vengono sempre al pettine. È vero, lo dimostrano gli Edmonton Oilers che, partendo dall'ottavo posto, hanno estromesso senza tanti complimenti i favoritissimi Detroit Red Wings. Ma allora a che cosa serve la Regular Season?