SouthEast Division: Report #1

Anche Bertuzzi ha contribuito all'inizio positivo dei Florida Panthers

La National Hockey League è ricominciata e nella SouthEast Division, quella dei campioni in carica (Hurricanes) e dei vincitori della coppa di Lord Stanley la stagione precedente (Lightning), vengono riposte molte aspettative dagli addetti ai lavori. Non fosse altro perché le altre tre squadre che negli ultimi anni non hanno nemmeno raggiunto i playoff, ora paiono molto mature e ormai pronte per il salto di qualità  che potrebbe regalare a questa Division la terza campionessa consecutiva.

Thrashers, Panthers e, un po' meno, Capitals sono franchigie che si sono molto migliorate nel mercato estivo e con un anno in più di esperienza potranno togliersi molte soddisfazioni. Senza ovviamente disdegnare la solidità  di gruppi come quelli di Carolina e Tampa. Dopo la prima settimana di hockey il rink ha già  mostrato un succulento antipasto; vediamo come è andata analizzando squadra per squadra.

Atlanta Thrashers (2-0-1, punti 5)
I georgiani hanno iniziato col piede giusto mostrando un buon hockey e potendo far affidamento su un goalie che l'anno passato fu usato a mezzo servizio (e a causa degli infortuni non andò neanche alle Olimpiadi di Torino). Nelle tre gare fin qui disputate Lehtonen ha mostrato sicurezza e classe conquistando già  ben 2 shutout, per altro consecutivi, e registrando numeri da paura come il .976 di percentuale di salvataggio e appena 0,65 gol in media subiti a partita. Le parate del finlandese sono state necessarie per le due vittorie fin qui strappate dalla squadra allenata da coach Hartley, arrivate rispettivamente contro Panthers e Lightning.

Atlanta d'altra parte ha finora giocato solo con squadre della Florida e contro la franchigia di Miami, i Panthers, oltre a una buona fase difensiva ha fatto i fuochi d'artificio anche in attacco: il 6-0 alla Philips Arena è stata un ottimo spettacolo per i tifosi di casa. Contro i Lightning invece già  due partite: all'esordio in casa hanno perso agli shootout (nella preseason Atlanta aveva vinto tutte le partite nel proprio impianto), 3-2, in cui decisivi sono stati gli errori di Kozlov, Sim e Kovalchuk, ipnotizzati da Denis; nella rivincita al St.Pete Times Forum hanno invece vinto con un misero 1-0, misero quanto esaltante per Lehtonen autore di 34 parate su 34 tiri a lui pervenuti.

La partenza di Savard, destinazione Boston, e il ritiro di Bondra poteva pesare ma la fase offensiva dei Thrashers in questo avvio non pare soffrire di timidezza: top scorer è stato Marian Hossa che con 3 gol e 2 assist ha già  messo a referto 5 punti; dietro di lui Vyacheslav Kozlov che ha segnato 2 gol (di cui il game winning contro Tampa) e fornito 2 assist ai compagni. Il powerplay funziona bene (22,2%) essendo Atlanta decima nella lega, il penalty killing anche (1 gol subito in 17 situazioni in inferiorità ), i nuovi acquisti si sono già  integrati (già  punti per Sim e Metropolit, ancora a secco in 3 match Kapanen e Rucchin). Insomma riuscirà  Atlanta in questa stagione a raggiungere gli agognati playoff (mai giocati nella sua storia)? I presupposti dicono di sì!

Florida Panthers (1-1-1, punti 3)
Dopo una stagione, quella passata, con molti alti e bassi, quest'anno coach Martin non vuole cali di concentrazione e ha assicurato impegno e abnegazione in ognuna delle 82 gare di Regular Season. Rinnovati nell'organico (via Sim, Krajicek, Hill e sopratutto Luongo, arrivati Auld e Belfour tra i pali, ma anche Bertuzzi e Salei), i Panthers hanno svolto una opaca preseason (appena 5 punti in 8 gare) per poi presentarsi nelle partite che contano senza timori reverenziali.

Così tra le mura amiche hanno esordito col botto: 8-3 ai malcapitati Bruins e tanti applausi dagli spalti del BankAtlantic Center soprattutto perché il powerplay è stato ottimo (4 gol su 6 chance), hanno segnato un po' tutti (anche il neo acquisto Bertuzzi che ha registrato pure 3 assist) e Auld ha vinto la sua prima gara. Attesi alla riconferma contro i Thrashers hanno cancellato quanto di buono fatto all'esordio: 6-0 senza appello con in porta il vecchio Belofur, per sua stessa ammissione pessimo, sostituito poi da un altrettanto deludente Auld.

Nell'appuntamento canadese contro gli ambiziosi Maple Leafs, infine, una mezza vittoria perché seppur sconfitti agli shootout (errori di Horton e Bertuzzi), i Panthers hanno sofferto da matti e solo grazie a Auld (47 salvataggi!) sono riusciti a capitalizzare lo 0-1 di Weiss, poi pareggiato da Wellwood. Spulciando le stats del team, in testa in quanto a punti spicca Bertuzzi (si rigenererà  a Miami?) autore di 1 gol e 4 assist, anche se capitan Nieuwendyk ha segnato più di tutti (2 gol, entrambi ai Bruins). Auld invece ha un discreto .946 di salvataggi, ottavo tra i portieri proprio avanti a Luongo. Ottimo il powerplay del team (terzi in tutta la lega), più che sufficiente il penalty killing; ancora è presto per poter scommettere apertamente su questa squadra ma se consolidano gli automastismi potranno essere una pericolosa outsider.

Washington Capitals (1-1-0, punti 2)
Solo due partite giocate per quella che negli ultimi anni è stata la cenerentola della Division; dopo la sbornia di campioni degli anni passati, il patron Leonsis e il Gm McPhee, hanno puntato sui giovani costruendo una squadra "economica" ma che negli anni a venire potrà  essere molto, molto competitiva. Ma la domanda che sorge spontanea è: e se già  quest'anno faranno il salto di qualità ? Ottimo precampionato, 7 punti in 6 partite, buona campagna acquisti (arrivano Pothier in difesa e Brashear, Zednik e Semin in attacco), cessioni intelligenti anche se dolorose (via la penultima colonna, ossia Halpern accasatosi a Dallas, ora rimane solo Kolzig della vecchia guardia) e così al Madison Square Garden coach Glen Hanlon è arrivato coi suoi ragazzi senza paure.

La gara però s'è messa subito in salita per opera del fulmineo gol di Jagr, quindi è salito in cattedra Shanahan e per i Caps è stato subito buio. Solita storia? Niente affatto perché nell'esordio stagionale al Verizon Center, i capitolini hanno impartito una lezione di hockey agli Hurricanes, vincendo per 5-2 con la tripletta del ribelle Semin e con i primi due gol del mitico Ovechkin, e conquistando così i primi due punti stagionali.

Due partite sono davvero poche per iniziare a stilare un bilancio iniziale ma se il buongiorno si vede dal mattino, quest'anno per i Caps la musica potrebbe cambiare: Semin è primo in tutta la lega in quanto a gol (già  4 in 2 partite), Ovechkin è il solito giocatore talentuoso, con Pothier la difesa è solida (e in più l'ex Sens ha già  fatto 4 assist) e poi, non dimentichiamolo, in questa squadra giocano ben 5 giocatori che l'anno scorso hanno vinto il titolo in AHL con gli Hershey Bears, farm team di Washington (Green, Beech, Klepis, Gordon e Laich). Kolzig, infine, è una garanzia come al solito: dunque, perché non sognare?

Tampa Bay Lightning (1-2-0, punti 2)
Ceduti i difensori Sydor e Kubina (rispettivamente a Dallas e Toronto), lasciato partire anche il campione olimpico Modin (agli ambiziosi Blue Jackets) e Grahame (accasatosi a Carolina), gli ormai ex campioni in carica, guidati sempre dall'esigente coach Tortorella, hanno affidato le sorti della propria difesa al promettente goalie Marc Denis (insieme all'ex Rangers Holmqvist) e hanno poi puntellato la rosa con Janik, Kuba e Richardson. E poi hanno trattenuto i golden boy Richards, LeCavalier e St.Louis. Sufficiente per poter disputare una buona stagione? Pare di no.

Precampionato così e così, esordio vittorioso contro Atlanta (ma solo agli shootout) con un sudato 3-2 (doppietta di Craig), poi i primi scricchiolii: contro i Bruins non basta il solito Craig, ancora in gol, e Fedotenko, a segno anche lui, perché Toivonen effettua ottime parate mentre Denis non riesce a fermare Bergeron, autore del game winning gol. E va ancora peggio nella rivincita contro i Thrashers che questa volta vincono contro i Bolts, sebbene grazie a Lehtonen e a uno striminzito 1-0.

La classifica, benché troppo presto per poterla analizzare, per il momento dà  torto a Tampa Bay ma l'impressione è che la sfortuna in questo avvio abbia avuto una buona parte sulle sorti della squadra. Ottimo Craig, capocannoniere della squadra, bravo anche l'ex Wild Kuba, +2 e 1 assist, deludenti St.Louis, 10 tiri e poi una sfilza di 0 nelle caselle delle statistiche, e Richards che almeno ha messo a referto 1 assist, Denis ha margini di miglioramento. Il powerplay va rivisto (1 gol in 19 opportunità , impietoso soprattutto nell'ultima sfida contro i Thrashers), dicasi lo stesso per il penalty killing.

Carolina Hurricanes (0-2-1, punti 1)
Dopo una cavalcata come quella dell'anno passato, ritrovare motivazioni e stimoli non era facile. Anche perché i Canes non sono squadra abituata a vincere e allora l'appagamento può essere dietro l'angolo; vedendo poi l'avvio di stagione l'impressione è proprio che i detentori della Stanley Cup si siano seduti sugli allori e, implacabile, i risultati sono scemati. A un mercato intelligente (Walker per Vasicek, per esempio, a mio avviso è un buon affare) è seguita una preseason pietosa (4 sconfitte in 5 gare) a cui, il 4 ottobre scorso, ha fatto seguito un esordio agrodolce: nella ripetizione della finale di Conference dello scorso anno i Sabres si sono presi la loro piccola rivincita anche se solo agli shootout (Whitney, Staal e Cole hanno sbagliato tutti e tre i tiri) consentendo così alla squadra di Releigh di strappare comunque un punto.

I nodi, tuttavia, non sono tardati a venire al pettine e così prima la mortificante sconfitta per 4-0 contro i Devils, col solito immenso Brodeur autore dell'ennesimo shutout in carriera, quindi contro Washington un 5-2 senza appello, con capitolazione nel terzo periodo in cui Ward ha subito 3 gol su 13 tiri.

Classifica scarna e campioni fermi al palo con un solo punticino raggranellato: in più le statistiche individuali non hanno un leader (solo 4 gol segnati da 4 giocatori diversi, gli stessi gol che ha il solo Semin di Washington) e Ward è un lontano parente di quello che tra i pali durante gli scorsi playoff ha strabiliato e aiutato i suoi compagni a vincere il titolo. Anche il powerplay è un po' sotto la media, mentre le situazioni in inferiorità  numerica paiono ben tollerate dalla retroguardia degli uragani. Sarà  dura ripetere l'exploit dell'anno passato anche se è troppo presto per fare critiche convinte. La prossima settimana ne sapremo di più!

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