Pavol Demitra, uno dei volti nuovi dei Minnesota Wilds
Dopo la combattutissima regular season dello scorso anno, la NorthWest Division si appresta a vivere un'altra stagione all'insegna dell'incertezza. Edmonton, Calgary, Colorado, Vancouver e Minnesota sono squadre che, se messe ognuna in una division diversa, approderebbero senza problemi alla post-season. Il regolamento però , che divide ancora tutti i tifosi, prevede che i team della stessa divisione si affrontino tra di loro per ben 8 volte nell'arco della stagione. Questo implica che l'elevato equilibrio tra le squadre faccia perdere punti prezioni oggi ad uno e domani all'altro nella corsa alle gare del dentro-o-fuori.
Nonostante questo, lo scorso anno Calgary, Colorado ed Edmonton si sono ugualmente qualificate e Vancouver è stata la prima tra quelle rimaste a guardare. Poi alla fine, a giocarsi la Stanley Cup e a rappresentare l'intera Conference dell'Ovest è stata proprio Edmonton.
Archiviato dunque un 2005/2006 in positivo, è giunto il momento del face-Off che apre finalmente le ostilità . L'obiettivo è sempre lo stesso: scrivere il proprio nome su uno degli anelli della Coppa più prestigiosa dell'hockey su ghiaccio. Tra rinforzi e cessioni, necessari o meno, per far quadrare i conti del salary cup (quet'anno aumentato di qualche milione) le compagini si sono presentate sul ghiaccio con molte incognite e poche certezze.
Edmonton (campioni di conference in carica) e Calgary (campioni di division in carica) hanno iniziato con un back-to-back e si sono divise la posta: 2 punti a testa e tutti contenti, confermando il discorso di prima sul fatto che incontrare così tante volte le formazioni della stessa division fa molto male alla classifica quando la division è equilibrata.
Vancouver ha messo sotto Detroit e Columbus nelle prime due partite giocate, grazie ai soliti fratelli Sedin che hanno monopolizzato le statistiche della squadra comandando i punti, gli assists, i goal, i PIM e il +/-. Sembra che nella città canadese delle prossime Olimpiadi Invernali nessuno si sia accorto che sul ghiaccio mancava un certo Todd Bertuzzi. Poco male, anzi: se il buongiorno si vede dal mattino…
La corsa dei Canucks viene fermata, neanche a dirlo, nel primo scontro fratricida contro una squadra della Northwest: Colorado.
Gli Avalanche quest'anno hanno puntano sui giovani e i giovani, per ora, non hanno deluso. La Dea bendata non sembra essere dalla parte della formazione di Denver e al debutto stagionale, davanti ad un Pepsi Center gremito in ogni ordine di posto, gli uomini di coach Quinneville steccano la prima…almeno per metà . In vantaggio per 3-0 contro Dallas, si fanno rimontare nel terzo e superare all'overtime. Succede l'inverso contro Minnesota, dove Colorado si trova due sotto, rimonta, ma poi la sentenza dell'overtime è sempra la stessa: sconfitta.
Proprio contro Vancouver, Marek Svatos (ripresosi dall'infortunio alla spalla dello scorso anno) e Wojtek Wolsky (classe '86) costruiscono la prima vittoria dell'anno. Dopo l'addio di Tanguay e Blake, il gioco dei due giovani fa ben sperare per il futuro.
Nei recap settimanali dello scorso anno, scrivevo un pezzo su ognuna delle squadre in ordine di classifica e l'ultimo posto era sempre occupato dai Wilds. Anche adesso ne parlo alla fine, ma la classifica di Minnesota dice 2W su 2G. Minnesota è forse la formazione che più di tutte si è rinforzata quest'estate, almeno in attacco. L'arrivo di Pavol Demitra (4 punti in 2 partite) ha incrementato una forza offensiva già di per sè molto buona, ma l'addio del goalie Roloson ha aperto molte falle in difesa (7 goal subiti nelle prime due uscite). Difficile che, come lo scorso anno, i Wilds registrino una delle migliori difese della Lega (solo 215 goal subiti) ma sarà difficile che, come lo scorso anno, manchino l'appuntamento con i play-off.