Da Gonchar i tifosi Penguins si aspettano molto, molto di più…
Convocare nel blocco a caccia di rivincite un difensore che l'anno scorso ha realizzato 58 punti sembra un insulto alla miseria. Eppure Sergei Gonchar è proprio chiamato a riscattare una stagione disastrosa per una cinquantina di partite e diventata discreta sul finale di stagione, un lasso di tempo, tuttavia, che non è bastato a far dimenticare la pessima entrata in materia.
Rispetto al suo "compagno di reparto" Derian Hatcher , inoltre, il terzino russo non può nemmeno cercare attenuanti nelle nuove regole. Anzi, la cancellazione di trattenute e agganci sembrava fatta apposta per favorire i difensori offensivi come lui, dotati di grande pattinaggio e di notevole agilità . La sua stagione, invece, è stata del tutto deludente.
Nato il 13 aprile 1974 a Chelyabinsk, città a est degli Urali che deve il suo nome alla fortezza Chelyaba, Sergei Gonchar si riscopre "attaccante aggiunto" solo una volta raggiunti gli Stati Uniti all'età di 19 anni. In precedenza, infatti, in tre stagioni con Traktor Chelyabinsk (1991-92) e Dynamo Mosca (1992-93 e 1993-94) raggranella la miseria di 14 punti in 106 partite. Nella prima stagione nella capitale russa, addirittura, realizza lo stesso numero di punti (4 in 31 partite) di un certo Darius Kasparaitis (non certo il prototipo del difensore offensivo) che, oltretutto, gioca solo 7 incontri.
Draftato al primo turno dai Washington Capitals proprio alla vigilia di quella stagione, Gonchar raggiunge gli Stati Uniti già l'anno dopo, in tempo per giocare i Play Off della AHL con la maglia dei Portland Pirates, farm-team della squadra capitolina. Gioca soltanto due partite, ma si merita la riconferma per il campionato successivo, quello della svolta.
Nella stagione 1994-95, infatti, mentre la NHL è ferma per il lockout, Gonchar estrae dal cilindro un campionato da ala offensiva, più che da difensore. Con 42 punti in 61 partite è il secondo miglior difensore dei pirati a livello di produzione offensiva, tre punticini alle spalle di Todd Nelson che, però, gioca 14 partite in più. Tanta grazia all'attacco è sinonimo di porte aperte in difesa? Niente di più sbagliato: il +39 nella statistica +/- è a dir poco strabiliante!
Alla ripresa della National Hockey League, la promozione è automatica. Gonchar gioca infatti 31 partite di Regular Season (7 punti) e sette di Play Off (4 punti) con i Capitals. Per i tifosi di Washington è solo un gustoso antipasto. Il campionato successivo (1995-96), il terzino russo compie il definitivo salto di qualità . Con 41 punti in 78 partite e un +25 come fiore all'occhiello Gonchar è assoluto protagonista di una franchigia che, trascinata da Michal Pivonka e da Peter Bondra, con l'aggiunta di Adam Oates accederà solo pochi anni dopo alla finalissima.
Sergei Gonchar gioca fino al 2004 nella capitale degli Stati Uniti. Quando Washington inizia a smantellare una squadra che, pur dando spesso spettacolo, si è sempre fermata a un passo dalla gloria, il difensore ormai trentenne passa ai Boston Bruins in cambio del talentuoso Shaone Morrison e di due scelte al draft. L'avventura nel Massachusets, però, dura lo spazio di 22 partite.
Dopo lo sciopero che lo riporta in patria alla corte del Metallurg Magnitogorsk, il 4 agosto 2005 Gonchar sottoscrive un contratto di 5 anni con i Pittsburgh Penguins per la modica cifra di 25 milioni di dollari. La squadra della Pennsylvania ha appena scelto Sidney Crosby e annovera molti giovani promettenti. L'esperienza del difensore russo può essere preziosissima.
L'inizio di stagione, invece, è a dir poco disastroso. I pinguini sembrano allergici alle vittorie e Gonchar, abituato a impensierire il portiere avversario a ogni pattinata, è irriconoscibile. Quando il pubblico di Pittsburgh comincia a rumoreggiare, è la fine. Sergei si intestardisce nel cercare la rete e trascura la fase difensiva: a metà stagione la sua statistica +/- è imbarazzante e solo un finale in crescendo gli permette di attutire la caduta, "cavandosela" con un -13. Solo Robert Scuderi, tra i difensori, fa peggio di lui (-18).
Draft dopo draft, i Pittsburgh Penguins hanno aggiunto potenziali fuoriclasse che, verosimilmente, tra qualche anno trascineranno di nuovo in vetta la franchigia. Nell'attesa, però, Crosby e compagni non possono prescindere dall'esperienza che giocatori come Gonchar possono trasmettere ai nuovi arrivati, in particolare al connazionale Malkin.
Mancano ormai poche settimane all'inizio della stagione e Sergei Gonchar non può permettersi di bissare una stagione così negativa. Nella sua carriera il difensore russo ha ampiamente dimostrato di saper abbinare produzione offensiva e disciplina difensiva. Del resto, sarebbe un peccato non approfittare di regole fatte apposta per uno come lui"