Terry Glenn è stato il migliore dell'attacco dei Cowboys.
Le vecchie abitudini sono dure a morire, anche se in offseason si è assunto un nuovo coordinatore offensivo della qualità e dell'esperienza di Al Saunders: ciò è quanto emerge ad una prima analisi della sconfitta per 27-10 che i Redskins hanno incassato a Dallas in una delle due partite più sentite dell'anno, ed anche se questa non è certo una sentenza definitiva è lecito pensare di correre presto ai ripari.
Assente Clinton Portis, alle prese con l'infortunio alla spalla aggravato la settimana scorsa, toccava a Ladell Betts sostituirlo alternandosi con il nuovo arrivato TJ Duckett, ma le 16 portate per 64 yards compilate dai due in totale non sono certo state di supporto ad un attacco aereo ben più asfittico.
A causa una prova difensiva memorabile da parte dei Cowboys, che lo hanno assalito per tutta la serata, il quarterback di Washington Mark Brunell ha passato un compleanno agonisticamente complicato andando giù per 7 volte e racimolando 64 misere yards in tre quarti di gioco, ben più rappresentative delle gonfiate 197 yards finali, quando nel garbage time è riuscito finalmente a connettere con un Santana Moss (4 ricezioni, 69 yards) tenuto ad una ricezione per 7 yards per la maggior parte della gara.
L'ottimo lavoro difensivo di Dallas ha tolto tutti i riferimenti sicuri di Brunell, a partire da Moss e per finire con Chris Cooley, il letale tight end/fullback che nella seconda delle due sfide del 2005 aveva rifilato 3 ricezioni vincenti proprio ai Cowboys: Cooley ha infatti rimediato una sola ricezione per 23 yards in tutta la gara, frutto dell'enorme pressione messa ai danni del suo quarterback, costretto ad accontentarsi di servire con costanza i soli Mike Sellers e Betts, non certo ricevitori designati, senza trovare nessuna soluzione di continuità .
In una partita dominata dalle penalità , in totale 40 per 207 yards, i Cowboys sono stati la squadra più lucida, con più voglia di vincere, più attenta ai piccoli dettagli: molto dell'insuccesso di Brunell è stato da ricondurre ai frequenti spostamenti sulla linea di scrimmage di DeMarcus Ware e compagni, sempre pronti a posizionarsi sul lato di Cooley quando questi andava fuori a ricevere per mettere le mani addosso al quarterback quasi indisturbati, creando per certi versi una gara molto simile a quella disputata un anno fa, con i Redskins inguardabili in attacco ma stavolta orfani dei miracoli concessi a Santana Moss.
Da parte sua invece, Bledsoe ha risposto alla pressione (Tony Romo sta spingendo da dietro) cercando di sfruttare i mismatches creati dall'assenza del cornerback Shawn Springs, che hanno costretto Walt Harris e Carlos Rogers ad alternarsi in marcatura su Terrell Owens, le cui 3 ricezioni per 19 yards sono risultate tra le poche notizie degne di nota per la difesa della capitale, e non ha caso entrambi i drives terminati in meta nel primo tempo sono stati caratterizzati da due penalità delle secondarie, con Kenny Wright impossibilitato a seguire un Terry Glenn in forma smagliante (94 yards ed una meta) e quindi costretto ai classici mezzucci che nella seconda occasione hanno regalato un primo e goal sulla linea della yarda.
Per Washington solo un sussulto, ovvero il ritorno di kickoff da 100 yards di Rock Cartwright, che con l'azione vincente è diventato il primo giocatore avversario dei Cowboys dal 1993 dopo Robert Brooks di Green Bay (95 yards) a compiere tale impresa; tuttavia nemmeno l'adrenalinica giocata è servita ad alzare i toni offensivi dell'attacco, che ha continuato a faticare non riuscendo ad aggiungere più nulla ai 10 punti già segnati da John Hall e dallo special team.
Alle sabbie mobili offensive, come spesso è accaduto in passato, sono state concesse diverse seconde possibilità da una difesa che nel terzo quarto ha cercato in tutti i modi di fermare i padroni di casa, spesso con successo: in questa fase sono state contenute bene le corse di Julius Jones, comunque autore di 94 yards, anche se un ruolo predominante lo hanno giocato gli errori di esecuzione dell'attacco di casa, che hanno vanificato in particolare una galoppata da 43 yards dello stesso Jones partita da un semplice screen.
Con la partita ferma sul 17-10 e varie possibilità di pareggio sprecate tra le quali un intercetto preda di Roy Williams in area di meta, la stoccata finale è arrivata ancora da Terry Glenn, che ha dapprima provocato una penalità da 15 yards ancora a Wright e quindi ha ricevuto un pallone da 40 yards su una traiettoria perfetta di Bledsoe, bravo a pescarlo esattamente in mezzo tra cornerback e safety consegnando definitivamente la vittoria a Dallas con diversi minuti di anticipo.
Per i Cowboys la palla della partita va sicuramente a Roy Williams, una costante presenza ovunque, una tecnica di placcaggio esemplare e senso della posizione ineccepibile, mentre per gli ospiti degni di menzione i soli Lemar Marshall, progredito a partita in corso ed autore dell'unico sack di serata per i Redskins, ed Adam Archuleta, sempre pronto a mettere una pezza dopo la ricezione con i suoi 11 placcaggi.
Da segnalare il rientro di Mike Vanderjagt, che tra le altre cose ha messo un field goal dalle 50 yards, e l'infortunio al dito anulare di Terrell Owens, che potrebbe saltare da una a due settimane di gioco e sarà operato oggi stesso, in tempo quindi per farlo rientrare nella scoppiettante sfida che Dallas affronterà a Philadelphia dopo il bye week della settimana prossima. Bill Parcells, infine, ha strigliato con decisione i suoi giocatori negli spogliatoi nonostante la grande prestazione esprimendo tutto il suo disappunto per le penalità commesse: anche dopo una vittoria così, il Grande Tonno vuole mantenere alta la concentrazione a tutti i costi, perché sa che la strada è ancora lunga, nella Nfc East.