Canes – Sabres (serie: 4-3)

Rod Brind'Amour, l'anima dei Canes!

Una finale di Conference così emozionante avremmo potuto auspicarla, ma mai avremmo pensato che fino all'ultimo secondo di Gara 7 avremmo dovuto sussultare per le giocate di Briere o di Brind'Amour, i due simboli rispettivamente di Buffalo e Carolina.

Alla fine la spuntano gli Hurricanes che dunque affronteranno nella finale che avrà  inizio lunedì prossimo gli Edmonton Oilers, squadra vera rivelazione del versante occidentale. Ma in ogni modo un lungo applauso lo merita Buffalo, per lunghi tratti in questi 8 mesi di hockey la squadra più brillante e divertente della intera National Hockey League.

GARA 4: Hurricanes @ Sabres 4-0

Le pericolose proiezioni offensive di Buffalo sullo scadere di gara 3 avevano mostrato un Gerber in discreta forma tanto che il portiere che può definirsi titolare di Carolina aveva parato tutti e 7 i tiri in cui era stato chiamato in causa. Di certo però Laviolette non si aspettava che un suo impiego in gara 4, ai danni del pur bravo Ward, potesse rivelarsi un vero e proprio trionfo con il goalie chiaramente sugli scudi.

Lo svizzero ha infatti stoppato tutti i tiri, ben 22, di cui un paio di Dumont da distanza davvero ravvicinata e ha così conquistato il suo primo shutout della carriera in una gara dei playoff: tutti quanti alla fine lo hanno ringraziato e così i Canes hanno pareggiato una serie che ora pare pendere verso la parte di Carolina.

Quest'ultima infatti ha per la prima volta in questa serie vinto una partita con più di un gol di scarto e ora il momentum pare appartenergli: ad avvalorare questa tesi anche la sfortuna dei Sabres nel reparto difensivo (infortunati Tallinder, Numminen e Kalinin) e la brillantezza dei giocatori offensivi di coach Laviolette. Recchi è più caldo che mai e proprio lui ha aperto le marcature deviando nel primo periodo un tiro di Kaberle; il raddoppio poi è nato dall'ancora più in forma Staal che in powerplay ha allungato la sua striscia di partite consecutive a punti, ben 14 ora condite da 7 gol e 12 assist.

Il 3-0, nel secondo terzo, lo ha siglato il rookie Ladd sfruttando più di una incertezza degli inesperti difensori Jillson e Janik, i sostituti degli infortunati, gol nato dopo un tiro di Weight. A completare la festa nell'ultimo periodo, il difensore che con Commodore sta prendendo per mano la blue line di Carolina, e cioè Hedican che ha bucato un Miller per niente impeccabile (4 gol subiti su 21 tiri). Insomma, i Canes sbancano la HSBC Arena e ora tornano a Releigh più che convinti dei loro mezzi; i Sabres invece percorreranno le 700 miglia che li separano dall'RBC Center con più di una preoccupazione.

GARA 5: Sabres @ Hurricanes 3-4 OT

Come spesso accade nei playoff le partite spesso non le vincono le squadre che giocano meglio, piuttosto quelle che sanno trarre il massimo dalla minima fortuna. Carolina vince così un match di fondamentale importanza, sul rink amico, dopo una prestazione che definire opaca è forse un eufemismo, come sottolineato anche da Brind'Amour.

Dopo appena 22 minuti infatti i Sabres avevano letteralmente ammutolito i 19mila di Releigh grazie a un gioco frizzante e a gol che hanno trovato impreparato Gerber, l'eroe della partita precedente: il goalie svizzero nulla ha potuto sul contropiede di Drury, così come sui tiri di Roy e del difensore Toni Lydman, al suo primo centro nei playoff. Tra queste tre marcature la fondamentale realizzazione di Williams, ben pescato da Stillman.

Coach Laviolette ha allora cambiato ancora il goalie, dando nuovamente fiducia a Ward dopo i 3 gol presi da Gerber su 11 tiri subiti. Da allora in poi il giovane portiere ha chiuso la gabbia dei Canes e ha buttato le chiavi, sperando che i soliti giocatori dell'attacco adempiessero al loro lavoro.

Puntuali allora Recchi prima, e Brind'Amour poi (quest'ultimo in powerplay con assist di Staal, ancora a punti dunque) hanno pareggiato la partita nel secondo periodo, con gli Hurricanes che hanno ancora una volta sfoggiato special teams sopra la media (imponente il penalty killing). Nell'ultimo terzo poi l'assedio degli ospiti ha prodotto un forcing costante con i padroni di casa autori di un solo tiro verso Miller; nonostante questo l'overtime è stato inevitabile.

Nel periodo extra i Sabres sono partiti come al solito forti, con 3 tiri effettuati contro Ward a 0. Nonostante questo la penalità  inflitta a Dumont per hooking su Cullen ha cambiato letteralmente le sorti dell'incontro: proprio Cullen, in powerplay, ha tirato verso Miller col puck che è andato dietro la rete; questo è stato raccolto da Whitney che lo ha consegnato a Stillman, che con un tiro non irresistibile ha fatto esplodere la folla dell'RBC Center. Lindy Ruff ha abbassato la testa e ha promesso battaglia a Buffalo; per Laviolette invece la tentazione di trionfare proprio in terra newyorkese.

GARA 6: Hurricanes @ Sabres 1-2 OT

Come se ci si guardasse allo specchio, gara 6 dà  ai Sabres a tutti i suoi tifosi tutte le emozioni scippate sul ghiaccio del North Carolina: un gol all'overtime, e per di più in powerplay, del buon Briere regala a Buffalo una vittoria che forza così la serie a decidersi in gara 7. La partita, di certo, non è stata la più bella e l'assenza nel tabellino marcatori di Staal, che così ferma la sua fantastica serie di gare a punti consecutive, esprime quanto negativa sia stata per Brind'Amour e soci la trasferta all'HSBC Arena.

Chi invece non può che gioire è P.J. Dumont, autore della penalità  da cui in gara 5 è nato il gol decsivo di Stilman: l'ala ha aperto le marcature al quinto minuto della prima frazione ribattendo in rete un puck deviato da Ward su tiro di Briere e ha così messo fine ad un periodo di astinenza che iniziava a diventare antipatico. Dopo un secondo periodo in cui Carolina ha dovuto badare a uccidere varie penalità  contro di essa, nel terzo il difensore Hedican, dal cerchio sinistro ha trovato il gol pareggio, gol che ha azzittito i numerosi fan dei Sabres presenti.

All'overtime però tutti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo quando Justin Williams ha perso un puck sulla propria blue line, con Weight in panca puniti per boarding. Roy ha recuperato il disco, lo ha servito a Fitzpatrick che, a sua volta, ha visto Briere libero sulla sinistra: il capitano dei Sabres pazientemente ha caricato il tiro e poi ha chiuso gli occhi.

Quando ha visto la sirena rossa accesa ha potuto liberare tutta la sua gioia; nel contempo Laviolette continuava a lamentarsi con gli arbitri, rei secondo lui di chiamare penalità  non proprio sacrosante e, allo stesso tempo, sorvolare su falli dei padroni di casa. Ma tant'è, per la prima volta nella sua storia gli Hurricanes non riescono, in vantaggio per 3-2 in una serie playoff, a chiudere il conto e così dovranno giocarsi una settima gara che si preannuncia bollente!

GARA 7: Sabres @ Hurricanes 2-4

E alla fine gli Hurricanes vincono per la prima volta una gara 7 nella loro storia e conquistano una finale di Stanley Cup a cui mancavano da soli 4 anni: nel 2002 Carolina perse contro Detroit ma rimase comunque una sorpresa.

Dopo quasi un lustro i Canes sono arrivati fino in fondo nella Eastern Conference ma questa volta questo trionfo non era proprio inaspettato: merito delle nuove regole in cui la velocità  la fa da padrona e poi onore a un grande vecchio dell'hockey nordamericano cioè quel Rod Brind'Amour che nel 2002 era il protagonista e che oggi, come allora, è stato l'anima e il cuore del team. Non solo una caterva di faceoff vinti ma anche il game winning gol all'11esimo minuto del terzo periodo: con Campbell in panca puniti, Stillman scaglia un buon puck contro Miller che respinge; sotto porta poi Williams non riesce a correggere in rete ma in malo modo il disco arriva sulla stecca di Brind'Amour che segna così un gol di fondamentale importanza.

La partita comunque non s'era messa proprio bene per gli uragani: con Ward ancora preferito a Gerber e con una difesa dei Sabres ancora scevra degli uomini chiave, gli ospiti avevano trovato il vantaggio dopo essere andati sotto nella primo terzo grazie al gol del difensore Commodore. Come detto però nel secondo periodo il risultato era stato completamente ribaltato grazie al primo gol in carrera di Janik, difensore che nella scorsa partita aveva fatto rimpiangere gli assenti, e poi grazie alla marcatura di Hecht.

In vantaggio a inizio terzo periodo Buffalo di solito vince le sue partite ma questa volta non aveva fatto i conti con la voglia smodata di Carolina e in particolare di alcuni dei suoi giocatori. Uno di questi era sicuramente Weight, in panca puniti durante il decisivo gol di Briere in gara 6, che per riscattarsi dal penalità  commessa 48 ore prima non ha trovato niente di meglio che una marcatura quantomai importante (e ora affronterà  gli Oilers che sono stati il suo team per ben 9 anni!).

Sul 2-2 poi il suddetto gol di Brind'Amour, quindi Williams completa la festa a meno di un minuto dal termine con una rete servita da Stillman (8 gare di fila a punti con 4 gol e 6 assist) e ancora dal capitano Brind'Amour che dunque pregusta una rivincita dopo la delusione di 4 anni fa, finale in cui un altro protagonista fu quel Erik Cole attualmente infortunato. E così tornano a casa i Sabres, squadra che nella Regular Season ha vinto ben 52 partite, al pari dei Canes, franchigia che per un nonnulla non ha riscritto la propria storia.

Onore e merito a Lindy Ruff, l'anno che verrà  sarà  sicuramente un altro anno denso di emozioni per il popolo di Buffalo!

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